Esame di stato architettura 2018: quello che bisogna sapere

La professione di architetto è, al giorno d’oggi, una delle più ambite dai giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Tuttavia si tratta di un percorso professionale abbastanza lungo che prevede il superamento di un esame di stato per essere abilitato all’esercizio della professione dopo la laurea. Anche per l’anno 2018, così come gli altri anni, le sessioni di esami saranno due: la prima si è tenuta a giugno e la seconda a novembre.

Per poter accedere all’esame è necessario aver conseguito il titolo accademico previsto, ossia la laurea specialistica, la laurea magistrale oppure il diploma di laurea. In base al titolo di studio è possibile avere accesso a due sezioni secondo la nuova riforma: alla sezione A hanno accesso coloro che hanno conseguito il titolo di laurea magistrale, quinquennale vecchio ordinamento o laurea specialistica; alla sezione B invece hanno accesso coloro che hanno il titolo di laurea o diploma universitario.

Esame di stato da architetto: come poter accedere

Per poter accedere all’esame di stato da architetto 2018 è necessario essere in possesso della documentazione specifica. Bisogna effettuare la domanda in carta semplice alla quale poi bisogna aggiungere il titolo di studio conseguito, la ricevuta del versamento della tassa di ammissione che solitamente è inferiore a 50€. La domanda di ammissione all’esame di stato da architetto andava presentata entro il 23 maggio per la prima sessione e il 18 ottobre per la seconda sessione. Una domanda inviata dopo tali termini potrà essere accettata soltanto se il Rettore riterrà tale ritardo giustificato da validi motivi.

Una volta ammessi all’esame di stato da architetto bisognerà svolgere la prova rigorosamente a mano, utilizzando una penna nera o blu. Sono invece rigorosamente vietate le matite e i correttori bianchetto, così come l’uso del computer. Naturalmente, oltre a quest’ultimo è vietato anche l’uso di smartphone o altri dispositivi che possano connettersi ad internet.

Esame di stato da architetto 2018: come prepararsi

Prima di accedere all’esame di stato da architetto è necessario innanzitutto avere una preparazione adeguata affinché la prova possa avere esito positivo. Un modo molto semplice per poter avere un’idea chiara di quello che si andrà ad affrontare consiste nel visualizzare una simulazione esame di stato da architetto. In tale modo sarà possibile esercitarsi sulle eventuali prove da affrontare per non farsi trovare impreparati.

Oltre a ciò è consigliabile esercitarsi su ciò che concerne il campo della progettazione e le normative in campo urbanistico ed edilizio. Di solito l’esame si articola in prove scritte, orali e grafiche perciò è importante anche esercitarsi a casa per queste ultime avendo a portata di mano un orologio (per rendersi conto di quanto tempo viene impiegato) dal momento che il tempo massimo previsto per la prova è di otto ore. Anche l’esercitazione sui progetti può essere molto utile per il superamento dell’esame.

Esame di stato da architetto: lo svolgimento delle prove

Come già accennato, l’esame di stato da architetto si articola in tre tipologie di prova: scritta, orale e grafiche. Si tratta dunque di un esame piuttosto complesso ma necessario per decretare la completa formazione di un futuro architetto. Ogni prova ha un suo voto che non fa media con quello delle altre prove: si viene ammessi alle altre prove se si raggiunge almeno il voto di 6 su 10.

Dopo aver svolto anche l’esame orale la Commissione si riunisce e decreta un unico voto complessivo per il candidato. Nel caso i cui i candidati non dovessero superare l’esame è comunque possibile ripeterlo ogni volta che si vuole, tenendo conto però che l’iscrizione dovrà essere effettuata nuovamente con il relativo pagamento della tassa di ammissione. Se invece un candidato non ha raggiunto il voto sufficiente al superamento di una delle prove previste, dovrà ripetere tutta la procedura dal principio ed eseguire dunque di nuovo tutte le prove previste dall’esame di stato.

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