La quotazione dell’oro viene effettuata mediante un’operazione nota come fixing, in cui una commissione istituita da rappresentanti delle cinque maggiori banche mondiali ne fissa il prezzo in riunioni che si tengono alla borsa di Londra due volte al giorno. Tuttavia, questo valore si riferisce all’oro puro nuovo.

Cosa succede invece quando la quotazione dell’oro deve essere fatta su carature differenti? Come viene valutato l’oro a 18 carati comunemente usato dagli orafi? Cerchiamo di fare luce su questi aspetti.

La caratura

carati oro
Tabella esplicativa dei carati dell’oro e della quantità di oro puro contenuta, espressa in millesimi

Prima di addentrarci nei meccanismi di quotazione vera e propria è utile capire qualcosa in più sulla caratura dell’oro. I carati sono delle unità di misura usate per indicare il grado di purezza dell’oro. L’oro puro è indicato con la sigla 24k o anche 999, sigle che stanno ad indicare rispettivamente 24 carati (24 parti d’oro su 24) o presenza di oro puro al 99,9%.

Si può facilmente intuire che mano a mano che scende il valore dei carati, detto anche titolo, scende anche il grado di purezza della lega che lo compone.

Le carature più comuni sono: 24k, 20k, 18k, 12k, 9k e 6k. Le diverse carature sono formate da leghe tra l’oro puro ed altri metalli, i più usati sono: argento, rame e nichel. La percentuale di oro puro nella lega è l’elemento più rilevante ai fini della quotazione dell’oro ed è previsto un calcolo in millesimi che indica la presenza d’oro puro per ogni valore di caratura.

Abbiamo già visto che l’oro a 24 carati è anche indicato 999, con quest’ultimo valore che indica i millesimi di oro puro presenti con una tolleranza dell’un per mille. L’adozione di leghe comprendenti altri metalli insieme all’oro è finalizzata all’ottenimento di leghe con caratteristiche di durezza e di colorazione diverse dall’oro puro che è notoriamente un metallo morbido e duttile e per queste sue caratteristiche talvolta poco adatto a certe lavorazioni.

L’oro a 18 carati è anche noto come 750, cioè con il 75% d’oro puro al suo interno mentre l’oro a 12 carati è anche noto come 500, cioè puro al 50% e così via. I lingotti e gli oggetti d’oro in genere riportano una punzonatura che ne indica la qualità in carati. Online sono reperibili le percentuali in millesimi di ogni caratura dei metalli preziosi.

L’oro a 18 carati

manufatto oro 18 carati
Tutti i gioielli dell’arte orafa italiana sono fatti in oro 18 carati

A ciascun grado di caratura corrispondono degli usi tipici e certe carature sono comunemente associate anche a certe zone di provenienza. Per semplificare, l’oro puro è usato esclusivamente per lingotti e monete destinate all’investimento, mentre per altri tipi di manufatti bisogna andare indietro nel tempo di circa un millennio per trovare oro puro anche negli oggetti di oreficeria.

L’oro a 22 carati è associato alle monete inglesi e a quelle dei vecchi protettorati britannici, mentre l’oro a 18 carati è comunemente usato in Italia per la creazione di oggetti e gioielli da oreficeria. Tra le carature minori, i 14 carati sono tipici dell’oro usato attualmente in Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti per il conio di monete e la creazione di oggetti, mentre l’oro a 9 carati è tipico dei paesi emergenti.

In ogni caso, vale il detto: “Paese che vai, usanza che trovi”, laddove per esempio l’uso dell’oro nei paesi balcanici è usato per la composizione di leghe usate in ortodonzia. L’oro ha una storia millenaria che da sempre si accompagna alle più varie culture, si ritiene che sia stato il primo metallo usato dall’uomo ed è simbolo di ricchezza dalla notte dei tempi.

L’oro a 18 carati si può definire il tratto distintivo della produzione orafa del nostro paese che è famosa in tutto il mondo per le sue caratteristiche di alta qualità. Si tratta quindi della lega aurea più comune in Italia essendo quella tipicamente usata dai nostri artigiani per la creazione di gioielli.

In Italia è previsto un marchio di identificazione impresso per punzonatura che indica la provenienza e il titolo dell’oggetto. L’Italia è uno dei maggiori paesi produttori di gioielli e prodotti finiti in oro al mondo ed uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy sono proprio le creazioni dei nostri mastri orafi, grazie anche alla qualità dell’oro utilizzato.

Grafico quotazione oro oggi

Come approfondiamo all’articolo quotazione oro in tempo reale ecco il grafico.


Parametri di valutazione per la quotazione dell’oro

prezzo_oro_usato quotazione
Le quotazioni dell’oro usato dipendono dalla quotazione dell’oro nuovo, ma anche dalle caratteristiche dell’oggetto d’oro che si desidera vendere

La quotazione ufficiale dell’oro fa riferimento all’oro puro. Ponendo in risalto il fatto che per le sue caratteristiche fisiche l’oro non subisce alterazioni di nessun tipo, non soffre di processi di invecchiamento tipo l’ossidazione che è tipica delle leghe ferrose, il prezzo degli oggetti usati a parità di caratura e di peso non presenta differenze.

L’unico dazio da pagare, per così dire, può essere costituito dai costi di fusione previsti per l’ottenimento di lingotti o nuovi oggetti d’oro. La quotazione di oggetti d’oro usati e di gioielli andrebbe fatta valutando innanzitutto la fattura di ogni singolo pezzo, la presenza o meno di pietre preziose e l’eventuale combinazione con altri metalli nobili.

Spesso una creazione di oreficeria può presentare quotazioni maggiori rispetto alla mera quotazione dell’oro. Questo plusvalore può derivare da motivi di interesse storico dell’oggetto o da motivi di interesse artistico. Oggetti d’oro antichi possono certamente presentare quotazioni maggiori (ed anche talvolta carature maggiori) rispetto ad oggetti di recente produzione.

Anche oggetti d’oro appartenenti a particolari linee o legati a particolari nomi possono presentare differenze di quotazione rispetto alla media. Un gioiello in oro creato da un noto gioielliere di livello nazionale o internazionale avrà probabilmente un valore di mercato diverso rispetto ad un gioiello standard. Parlando di oro a 18 carati si devono tenere presenti queste variabili essendo l’oro da gioielleria per antonomasia.

La valutazione dell’oro in fase di vendita

compro oro orolive
Volendosi rivolgere a un compro oro per vendere gioielli in oro 18 carati, è meglio rivolgersi da uno che ha le quotazioni dell’oro in tempo reale da Londra ben esposte in negozio

Ai fini della mera valutazione dell’oro a 18 carati (o di qualsiasi altra caratura), è appunto la caratura che ne distingue la fascia di valore. La quotazione va sempre effettuata sulla quantità d’oro effettivamente contenuta nella lega.

Per semplificare il concetto, questo significa che a parità di peso, un oggetto d’oro a 18 carati andrà valutato calcolando il 75% rispetto alla quotazione dell’oro puro, avendo appunto come riferimento il fatto che l’oro a 18 carati è puro al 75%.

Questo in teoria. Purtroppo nella pratica chi vende gli oggetti d’oro è svantaggiato da un deprezzamento derivante dalla valutazione di oggetto usato che viene generalmente operata dai compro oro.

Tenendo conto di quanto già detto e delle indicazioni di massima del paragrafo precedente, saremo già in grado di stabilire se la quotazione che il compro oro ci offre è da considerarsi onesta. Avere più riferimenti e fare diversi preventivi riduce il rischio di fregature.

È certamente consigliabile far valutare e quotare gli oggetti d’oro da più compro oro della vostra città e magari anche da qualche orafo per un’avere un’idea più precisa del valore di mercato che gli oggetti d’oro hanno in quel momento per poi valutare se accettare o meno le proposte di quotazione ricevute.

In ogni caso, si può considerare ragionevole una valutazione compresa tra il 25 e il 30% rispetto alla quotazione corrente dell’oro puro.

La giusta valutazione

lingotti-oro
La sola quotazione certa e fissa, tutti i giorni, è quella dell’oro puro 999 nuovo, contenuto in lingotti e sterline

Abbiamo visto che possono essere numerosi i fattori che concorrono alla quotazione di un oggetto in oro, tuttavia per comodità faremo riferimento ad oggetti in oro 750 di qualità e di fattura standard.

Abbiamo indicato come ragionevole una stima del 30%, possiamo considerare probabile una stima fino al 35% tenendo conto che il compro oro dovrà affrontare le spese per la fusione degli oggetti e una percentuale di ricarico come commissione.

Il compro oro dovrà a sua volta rivendere gli oggetti d’oro ad una fonderia o accollarsi le spese relative alla fusione degli oggetti. Questo procedimento comporta poi anche un calo fisiologico di peso. Attraverso la fusione si potrà poi separare l’oro puro (detto anche oro fino) dalle altre leghe che compongono l’oro a 18 carati (detto anche oro comune).

La quotazione dell’oro a 18 carati è quindi da intendersi e da calcolarsi al 75% del valore dell’oro puro, con le variabili che abbiamo visto che verosimilmente portano la stima a circa il 70%. Per spuntare il giusto prezzo sarà necessario essere aggiornati sulle quotazioni dell’oro e fare una stima di massima per conto proprio.

Esistono poi anche degli strumenti online per il calcolo dell’oro in base alla caratura e al peso, ma in questo caso sarà indispensabile l’uso di un bilancino di precisione e la separazione di eventuali pietre preziose dai gioielli in oro.

 

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