Nel caso in cui non si sia effettuato il pagamento di alcune rate di un prestito precedente e si venga iscritti nelle banche dati dei cattivi pagatori; cosa si può fare nel caso in cui si abbia bisogno di un nuovo finanziamento? Ci si può trovare in una situazione in cui non si sa come agire, ma per fortuna, benché possa essere impegnativo, cancellare il proprio nome dal CRIF (Centrale Rischi Finanziari) e migliorare la propria condizione creditizia è possibile.

La segnalazione in CRIF non è, per fortuna, definitiva; dopo 5 anni, calcolati a partire dalla scadenza del contratto, il nominativo del debitore viene cancellato automaticamente, anche nel caso in cui non avesse provveduto a risanare il proprio debito. Naturalmente, saldando il debito e rimettendosi in pari con il pagamento delle rate, si otterrebbe la riabilitazione in tempi più rapidi.

In questo articolo cercheremo di capire che cosa significa essere cattivi pagatori e che cosa fare per migliorare il prima possibile il proprio rating creditizio.

Che cosa significa essere un cattivo pagatore

A chiunque può capitare di incontrare difficoltà di tipo economico che, in caso di prestito o mutuo attivo, rendono complesso se non impossibile rispettare le scadenze. Questo può avvenire anche laddove vi fossero state, in precedenza, ottime condizioni finanziarie che, in seguito a perdita del lavoro o altri problemi, sono, con il tempo, venute a mancare.

Ma quando si può parlare di cattivo pagatore? Il cattivo pagatore è un soggetto che, in seguito al mancato pagamento di almeno due rate consecutive, viene inserito in quei registri – tra cui rientra quello del CRIF o Centrale Rischi dell’Intermediazione Finanziaria – che includono tutte le informazioni relative ai prestiti e, appunto, ai cattivi pagatori.

Come abbiamo anticipato, l’iscrizione in tali registri non è definitiva. Nel caso in cui il soggetto abbia saltato solo due rate del pagamento, dopo la regolarizzazione della sua posizione verrebbe cancellato dalle banche dati entro 12 mesi; in caso di numero maggiore di rate, la cancellazione avverrebbe entro 24 mesi dal pagamento del debito.

Cosa succede invece se la posizione non viene regolarizzata? Anche in questo caso, il Garante della Privacy impone che i dati vengano comunque eliminati dai registri entro 36 mesi o comunque non oltre i 5 anni dal termine del contratto.

Chi rischia l’iscrizione al CRIF

La segnalazione al Crif avviene esclusivamente quando il debito è stato contratto nei confronti di un istituto di credito e riguarda il mancato pagamento di una o più rate di un prestito o di un mutuo. Questo significa che, chi non paga un debito di diversa natura, non riceve una segnalazione come cattivo pagatore, ma il suo gesto può avere altre conseguenze, come il protesto.

Oltre a questo, il ritardo deve essere di più di 60 giorni e il debito deve ammontare ad almeno 100 euro.

Cosa comporta l’iscrizione nelle banche dati dei sistemi di informazioni creditizie

Essere iscritti come cattivi pagatori nelle banche dati SIC significa, di fatto, andare incontro a maggiori difficoltà nel momento in cui si ha necessità di ottenere un nuovo finanziamento.

Questo avviene in quanto le banche, prima di concedere un prestito, si accertano che il soggetto richiedente sia in grado di ripagare il prestito entro i termini concordati; tale accertamento tiene conto non solo della disponibilità economica, garantita dalla presenza di un reddito stabile, ma anche dell’affidabilità della persona che inoltra la richiesta.

Che cosa fare per risolvere la situazione

L’unico modo che il debitore ha per migliorare la propria condizione creditizia consiste nel saldare i propri debiti. Riuscirvi non è sempre facile, in quanto, molto spesso, il ritardo è dovuto a reali problematiche finanziarie.

Per trovare una soluzione, è possibile affidarsi a esperti del settore che siano in grado di definire un piano di azione in linea con le possibilità del cliente – ossia del debitore -, ma anche adatto alle aspettative del creditore. In particolare, le aziende operanti in questo ambito, dopo un’accurata analisi della situazione finanziaria del soggetto, si occupano di sviluppare un programma ad hoc che non si limiti a stabilire un nuovo piano di rimborso, ma aiuti anche il cliente ad accantonare, mese dopo mese, la somma da restituire.

Oltre a questo, possono svolgere un ruolo di intermediazione, cercando di ottenere rate mensili più in linea con le possibilità della persona che si rivolge a loro, eventuali sconti e via dicendo.

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