Tipologie di tassi di interesse. Fattori che determinano il tasso di interesse. Cosa sono i tassi di indicizzazione.
Il tasso applicato ad un mutuo può essere fisso ma più frequentemente è variabile in base alla situazione di mercato dei capitali.
I contratti comunque specificano il meccanismo con cui il tasso può essere modificato, talvolta anche ogni semestre o trimestre. Il tasso di interesse applicato infatti è determinato in funzione di alcuni particolari fattori come il rischio soggettivo connesso alle caratteristiche economiche del richiedente, ma in genere fa più diretto riferimento a politiche economiche generali dell’ente creditizio.
In particolare, i tassi base di riferimento, detti anche parametri di indicizzazione, utilizzati dalle banche per aggiornare periodicamente i tassi di interesse sui mutui, sono principalmente:
- prime rate ABI , che è il tasso attivo primario, il tasso cioè che le banche applicano alla migliore clientela;
- tasso della moneta interbancaria , che è il tasso al quale le banche si scambiano i capitali;
- rendiob , che è quel tasso di rendimento effettivo lordo risultante sul mercato dei capitali in base alle quotazioni dei prestiti obbligazionari emessi dagli enti creditizi;
- rendistato , che è il tasso di rendimento effettivo lordo risultante sul mercato dei capitali in base alle quotazioni dei titoli di Stato.
Tan – Tasso annuale nazionale
Cosa rappresenta il TAN. Quando viene corrisposto il tan. Quali sono le differenze tra tan e taeg.
Nel vasto panorama dei finanziamenti sono presenti alcuni terminologie spesso ignote all’acquirente. Vediamo ad esempio nel dettaglio la voce TAN cosa significa e cosa rappresenta.
La dicitura TAN sta per Tasso Annuo Nominale e rappresenta il tasso di interesse applicato ad un finanziamento ed usato come termine di paragone per molti altri tassi come ad esempio il tasso di rendimento ed il tasso di sconto. Bisogna comunque tener conto che la percentuale applicata non è di fatto uguale al reale tasso di interesse applicato in quanto non tiene conto delle eventuali spese legate all’investimento. Il TAN non viene corrisposto a fine anno, come sarebbe lecito pensare, ma è calcolato su ogni rata avvantaggiando in questo modo gli istituti di credito o le ditte che lo hanno finanziato.
Va inoltre ricordato che la differenza con il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) si minimizza sempre di più se si prendono in considerazione tassi di interesse di piccola entità. Nei finanziamenti il TAN (così come il TAEG) sono necessariamente messi evidenza in modo chiaro ed esplicativo, indicando la percentuale di tasso applicata sul credito concesso al cliente.
Come già accennato, visto che il TAN viene applicato su ogni rata, alla fine del finanziamento il finanziatore avrà a disposizione una minima percentuale in più rispetto al reale tasso pattuito; tale situazione non si avrebbe invece se i prestiti fossero rimborsati con un’unica quota annua.
Taeg – Tasso Annuo effettivo globale
Cosa rappresenta il TAEG. Quando viene corrisposto il TAEG. Qual è la differenza tra TAN e TAEG. Quali sono le spese inerenti il finanziamento incluse nel Taeg.
Così come il TAN il TAEG è un tasso molto usato nei finanziamenti e nelle varie forme di prestito concesse dagli istituti di credito. TAEG sta per Tasso Annuo Effettivo Globale ed a differenza del Tan tiene conto anche delle spese legate al finanziamento e delle rate in cui esso è stato suddiviso.
La percentuale applicata deve essere messa in evidenza (obbligatoriamente) non solo nel contratto ma anche nella stessa attività di promozione pubblicitaria. IL TAEG viene anche indicato con la dicitura ISC (Indice Sintetico di Costo) e la sua regolamentazione è fissata dalla legge.
Come già accennato il TAEG rappresenta il reale tasso di interesse applicato in quanto include tutte le spese inerenti al finanziamento, tra cui: commissioni di incasso, spese di istruttoria preposte alla realizzazione del contratto e costi per assicurazioni obbligatorie; sono invece opzionali le spese legate ai bolli statali, a tasse di varia natura e ad assicurazioni non obbligatorie.
Ricapilotando dunque la formula che esprime tale tasso è data dalla differenza tra il capitale richiesto e la sommatoria tra le rate periodiche applicate e le spese ad esse correlate.