Il petrolio, origini e produzione dell’oro nero

Cos’è il petrolio? Definito anche con il termine di “oro nero“, per l’importanza in ambito industriale, viene utilizzato come materia prima per la formazione di innumerevoli prodotti comunemente adoperati.

Si tratta di un liquido viscoso che deriva dalla putrefazione di materiale biologico di natura animale e vegetale. Tende a depositarsi negli strati superficiali della Terra, dando origine a giacimenti non visibili all’esterno.

Perciò fondamentali sono gli studi finalizzati alla ricerca di questi giacimenti, da cui parte l’intero ciclo di estrazione del petrolio. Le indagini sono condotte a partire dall’esame delle rocce di una determinata zona, attraverso diversi step che prevedono l’utilizzo di strumenti sempre più innovativi e, soprattutto, costosi.

Le analisi, effettuate da un team di ricercatori biologi e geologi, puntano ad individuare aree potenzialmente interessanti, studiando il terreno attraverso una valutazione geofisica, quindi un’indagine sia fisica che chimica, per capire se le rocce (che circondano un ipotetico giacimento) siano ricche di determinate sostanze, soprattutto idrocarburi, di cui il petrolio è strutturalmente formato.

Dopo aver individuato una zona ideale, si procede con la perforazione del terreno sia nell’area interessata che nelle aree adiacenti, attraverso la strutturazione di impianti di trivellazione, non solo sulla terraferma, ma anche in zone marine.

prezzi del petrolio

Il materiale originale, eventualmente estratto dalle torri di trivellazione, verrà poi condotto nelle raffinerie, in cui l’oro nero andrà incontro ad una serie di trasformazioni chimiche e fisiche, che daranno origine a tutti quei prodotti usualmente adoperati nella vita di tutti i giorni, tra cui:

  • metano, propano, butano (gas)
  • benzina, cherosene, nafta, gasolio
  • paraffina
  • catrame (per l’asfalto stradale)
  • e molti altri prodotti per la produzione di materiale plastico o polistirolo

Le materie prima vengono anche utilizzate molto nel mercato del trading, ed il petrolio ha un sui indice di borsa, puoi approfondire su : https://anee.it/trading-sulle-opzioni-di-materie-prime-oro-argento-rame-petrolio/

Variazioni storiche del prezzo del petrolio sul mercato

Il mercato delle commodity (ovvero di tutti quei beni che vengono richiesti, ma per cui non viene fatta distinzione di qualità ed è sempre indipendente da chi lo produce), in questo caso il petrolio, è regolato da parametri economici, direttamente dipendenti dal prezzo del petrolio (al barile). Questi valori sono sottoposti a continue variazioni, anche dal punto di vista storico.

Il primo picco di elevazione di prezzi del petrolio risale alla Kippur, del 1973, tra Israele e una coalizione composta da Egitto e Siria. Questa guerra arabo-israeliana portò tanti Paesi mediorientali a diminuire rovinosamente la produzione di petrolio, che fece schizzare i prezzi alle stelle.

Solo sul finire del 1974 la situazione ritornò stazionaria ed i prezzi tornarono ad essere più accessibili, grazie alla fine di questo embargo, cominciato perché l’Israele aveva ricevuto aiuti da parte di Paesi occidentali.

Meno di dieci anni dopo, nel 1980, un altro conflitto, quello tra Iran ed Iraq, ha destinato per sempre e compromesso il prezzo del barile. L’Iraq aveva interrotto qualsiasi tipo di esportazione di petrolio, facendo così aumentare così tanto il suo costo da rendere l’economia mondiale quasi paralizzata. La richiesta globale di oro nero era in crisi, non potendo essere soddisfatta, approfondisci su https://anee.it/petrolio-gas-crisi/.

Le potenze mondiali capirono quanto fosse importante non concentrare la produzione petrolifera solo in quelle zone (ad altissimo rischio bellico), spostando l’ago della bilancia anche in altri territori geografici, per evitare che l’occidente dipendesse totalmente, a livello energetico, dall’oriente.

Nonostante questi due choc petroliferi avessero già causato un congelamento globale e avessero insegnato quanto fosse diventato importante economizzare l’energia e cercare di abbassare la richiesta ed il fabbisogno, il prezzo del petrolio cadde improvvisamente nel 1987, aumentandone di nuovo il consumo.

Dal 2001 ad oggi, il prezzo al barile è sempre più cresciuto, anche se gradualmente, in risposta a quella che è una domanda crescente a livello globale e soprattutto con l’arrivo della concorrenza dei Paesi dell’estremo oriente sui mercati e nel consumo di oro nero.

giacimento di petrolio

La questione più aberrante è sicuramente il fatto che, con l’esaurimento di tanti pozzi di petrolio già conosciuti e le stime sempre indirette sulle possibilità future di scoprire nuovi giacimenti, la produzione di petrolio si è fatta più lenta e, il più delle volte, anche più difficile e costosa. Questo ci lascia pensare che il prezzo del petrolio è destinato a crescere ancora.

Un crollo del prezzo del petrolio, al quale abbiamo assistito negli ultimi anni, è quello del 2014, anno in cui l’oro nero ha perso addirittura la metà del suo valore.

Le cause  del deprezzamento del petrolio furono tre:

  1. crescita economica al di sotto dello standard previsto (un repentino calo della domanda mondiale di petrolio, al livello di consumi industriali)
  2. aumento della produzione mondiale (soprattutto con l’incremento di produzione dello shale oil, il petrolio di scisto statunitense, che è ricavato, attraverso processi di pirolisi, dissoluzione termica o idrogenazione di rocce di scisto. Ciò ha sicuramente permesso agli Stati Uniti, tra i maggiori consumatori, di avere una disponibilità enorme di oro nero, ma di provocare uno stallo nel mercato)
  3. aumento dell’offerta rispetto alla domanda (decretato dall’OPEC, citata nel paragrafo successivo)

Chi dà un valore al barile di petrolio durante gli investimenti?

Perché investire nel petrolio? Innanzitutto è bene specificare che il barile sia l’unità di misura del petrolio, che corrisponde circa a 159 litri di oro nero. Le quotazioni del valore di un barile variano continuamente nell’arco delle ventiquattr’ore (un po’ come avviene per alcuni materiali metallici, come l’oro).

Come accade per gli attivi finanziari, quotati in Borsa, il prezzo del petrolio oscilla continuamente in base a tutti gli investimenti di petrolio che vengono effettuati al livello globale.

barili di petrolio

I valori che regolano l’oscillare della quotazione del petrolio in tempo reale sono:

  • produzione (esiste l’OPEP, ovvero l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, che si occupa di quantificare la produzione di barili in un giorno)
  • domanda (sicuramente è fondamentale: un calo significativo della domanda, porta ad un rialzo notevole; al contrario un innalzamento della domanda, porta ad un ribasso del prezzo. Bisogna evidenziare, però, che la domanda dipende direttamente dalla produzione, quindi dall’offerta di petrolio)
  • scoperta di nuovi giacimenti
  • avvenimenti geopolitici (che interessano i Paesi esportatori)
  • incidenti nei luoghi di produzione (anche nei siti degli stessi pozzi petroliferi)
  • grave crisi economica nei luoghi di produzione
  • conflitto bellico nei siti produttivi
  • il valore del dollaro (il discorso di questo valore non vale solo per il petrolio, perchè influenza notevolmente il valore di mercato di quasi tutte le materie prime delle quali c’è forte domanda globale, perchè è proprio il dollaro la moneta con la quale vengono scambiati questi beni. Ciò significa che, investitori di Paesi che utilizzano una moneta diversa, potrebbero approfittare di una situazione di debolezza del dollaro, perchè la loro valuta avrebbe un potere di scambio molto più forte)

Approfondisci anche : https://anee.it/prezzo-petrolio-verso-massimi-mercato/

Produttori ed esportatori di petrolio

L’offerta del petrolio è regolata da tutte le compagnie che si occupano ovviamente dell’estrazione dello stesso, attraverso lo sfruttamento di pozzi petroliferi. Dell’OPEC fanno parte l’Iraq, l’Iran, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Kuwait, il Venezuela, l’Angola, l’Algeria, la Nigeria, la Libia, l’Equador e il Qatar.

opec

Ma essere esportatori di petrolio, non equivale necessariamente ad essere produttori influenti per antonomasia. Infatti, due delle potenze mondiali più grandi nella produzione di petrolio sono gli Stati Uniti d’America e la Russia, nessuna delle due facente parte dell’organizzazione sopracitata. Questo significa che l’OPEC non può e non riesce a gestire tutto il petrolio prodotto, ma ne influenza il mercato.

Approfondisci su https://anee.it/il-petrolio-iraq-e-america/

La tendenza oggi

Al momento, la situazione del prezzo al barile è quasi del tutto stabile (e, con le relative oscillazioni periodiche, si aggira attorno ai 50 dollari), ma ciò non fa contenti i colossi di produzione di oro nero, che speravano di ritornare alla situazione di qualche anno fa, con il valore per barile sopra i cento dollari.

petrolio

Si stanno rassegnando tutti all’idea che, come specificano gli studiosi di questi grandi produttori (il CEO di Shell, Ben van Beurden, ad esempio), quel picco sia stato forse l’ultimo della storia di produzione e domanda di petrolio, definendo il periodo che viviamo e che vivremo come “lower forever”, ovvero con prezzi sempre bassi (o sempre più bassi).

Ovviamente queste sono solo supposizioni, che sono correlate agli studi sulla domanda di petrolio. Si stima infatti che il fabbisogno avrà il suo picco massimo nel quinquennio 2025-2030 (potrebbe avvenire anche prima, grazie all’utilizzo di biocarburanti nei trasporti, e con l’avvento di mezzi di trasporto elettrici).

Approfondisci anche su https://anee.it/petrolio-e-criptovalute-volano-in-borsa/

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