La quotazione del petrolio in tempo reale viene determinata in relazione alla situazione economica dei principali Paesi estrattori del petrolio.

Il petrolio rappresenta la primaria fonte di energia utilizzata dall’uomo; per questo e per l’importanza che riveste in moltissimi ambiti dell’attività economica, per i risvolti geopolitici su cui ha una rilevante influenza, viene monitorato l’andamento delle sue quotazioni sui mercati internazionali e sono disponibili diversi tipi di grafici.

Il greggio, rappresentando il motore dell’economia globale, è la materia prima maggiormente seguita dagli investitori. L’andamento del prezzo del greggio, ha, infatti, ricadute dirette su quello che è l’andamento delle borse. La quotazione viene espressa in dollari.

Grafico della quotazione del petrolio brent

Grafico quotazione Petrolio greggio

Sommario articolo per la quotazione del petrolio:

Il mercato del petrolio

petrolio-wti

Esistono diversi tipi di petrolio quotati nei diversi mercati; i più importanti sono il WTI è il Brent.

Prima di scoprire qual è la differenza tra petrolio Brent e WTI è necessario esaminare nel dettaglio come funziona e quali sono le caratteristiche del mercato nel quale le due tipologie di greggio vengono quotate.

Sia il petrolio Brent sia il WTI vengono quotati, infatti, su due mercati principali: il NYMEX di New York e l’Intercontinental Exchange di Atlanta, che ha sostituito l’International Petroleum Exchange di Londra (IPE).

Il petrolio viene scambiato su questi mercati e venduto al barile: ognuno di questi barili contiene 159 litri di greggio, pari a circa 135 chili.

L’incontro tra la domanda e offerta determina il prezzo del petrolio, ma quest’ultimo risulta essere fortemente influenzato da fattori geopolitici, economici e sociali a livello internazionale.

Ad esempio, a influenzare l’andamento dei prezzi del petrolio, può contribuire l’aumento o la diminuzione delle riserve.
La quotazione del petrolio dipende anche dalla situazione geopolitica mondiale o quella locale rispetto al Paese che lo esporta. Cambiamenti di regime politico, per esempio, influenzano fortemente anche il prezzo del petrolio.

L’offerta del petrolio è determinata dalle compagnie petrolifere che lo estraggono tramite lo sfruttamento dei pozzi.
Per tale ragione gli investitori sono spinti a prestare attenzione all’analisi dei dati sull’industria petrolifera, rilasciati da specifiche organizzazioni istituite per tal motivo.

Le informazioni essenziali, inerenti la domanda ed offerta del greggio a livello globale sono riportate nei rapporti mensili dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, AIE, e dell’ OPEC, Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio. Entrambe elaborano poi alcune stime sull’andamento futuro del mercato petrolifero.

L’OPEC, inoltre, regolamenta, in funzione del livello di domanda, i prezzi del greggio imponendo delle quote di produzione ad ognuno dei membri dell’organizzazione.

Petrolio WTI e Brent: caratteristiche

barili di petrolio

Il petrolio WTI, detto anche Light Sweet Crude Oil, è quello con maggiori volumi e riserve ed è considerato di alta qualità date le sue caratteristiche chimico-fisiche: raffinando il petrolio WTI è possibile ottenere una benzina di alta qualità, nonché il gasolio leggero, anch’esso di elevata qualità.
Il petrolio WTI rappresenta quindi il riferimento nell’ambito del trading.

A livello industriale, invece, il prezzo di riferimento del petrolio è dato dalla quotazione del petrolio Brent.

Il Petrolio Brent si ottiene da una miscela derivata dall’unione di diversi tipi di petrolio (Brent Blend, Forties Blend, Oseberg ed Ekofisk), tutti estratti dal Mare del Nord.

Il WTI (West Texas Intermediate) proviene dal Texas, dalla Louisiana e dal Nord Dakota. Il Brent invece viene estratto dal Mare del Nord. Il nome “Brent”, infatti, deriva da un giacimento ubicato nel Mare del Nord, ma in realtà definisce la produzione di 19 campi petroliferi, sempre situati nel Mare del Nord.

Il prezzo dei due tipi di petrolio generalmente non è uguale: sul prezzo non influisce infatti solo la qualità (che dovrebbe premiare il WTI) ma anche livello della domanda e i costi di trasporto.

Il Brent e il WTI sono entrambi definiti petroli “light” a causa della loro scarsa densità che ne permette la lavorazione e raffinazione.

Il Brent risulta essere la tipologia di petrolio più diffuso e viene quindi utilizzato come riferimento per prezzare gli altri tipi di petrolio; il suo valore determina quello del 60per cento del petrolio estratto nel mondo e rappresenta il riferimento mondiale per il mercato del greggio, nonostante la sua produzione risulti limitata.

Differenze tra petrolio WTI e Brent

Esistono sostanziali differenze tra i due tipi di petrolio:

  • a livello qualitativo, rispetto al Brent, il petrolio WTI viene considerato più pregiato poiché possiede un minore quantità di zolfo.
  • il petrolio WTI possiede una gravità API più elevata. L’API è un parametro che misura la densità in rapporto all’acqua.
  • il Brent viene prodotto vicino al mare e per questo motivo risulta più vantaggioso in termini di costi di trasporto
  • il WTI è prodotto in zone prive di sbocco al mare e questo lo rende meno conveniente essendo più elevati i costi di trasporto rispetto al Brent.

Quale petrolio costa di più e perché

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Considerando tutto ciò che è stato detto fino ad ora, si potrebbe arrivare a pensare che quello che presenta il costo maggiore sia il petrolio WTI.

In realtà, la maggior parte delle volte, si verifica esattamente la situazione opposta: è Brent a avere un prezzo maggiore.

Quanto detto è dovuto a due fattori:

  1. l’aumento esponenzialmente della produzione del WTI produce forti ribassi sulla sua quotazione;
  2. la limitata produzione dalle piattaforme del Mare del Nord fa salire la quotazione del Brent.

A partire dal 2010, si è avuta una impennata dello stesso Brent dovuta alla forte domanda da parte dei mercati asiatici.
La quotazione è schizzata da 71 dollari a 100 dollari al barile per poi crollare in modo esponenziale.

Sebbene attualmente il prezzo del petrolio si sia assestato su valori abbastanza stabili, la differenza tra Brent e WTI continua ad essere evidente: il primo costa almeno 3 dollari in più al barile.

Quotazioni in real time – impennata del Brent

Negli ultimi mesi il prezzo del petrolio Brent è schizzato ai valori massimi di 30 mesi. Il motivo di questa ripresa è attribuibile univocamente alla chiusura improvvisa di alcuni impianti nel Mare del Nord.

La chiusura inaspettata dell’oleodotto di Forties, che ha una capacità giornaliera di 450.000 barili, ha avuto un impatto immediato sul prezzo del petrolio Brent che ha iniziato a salire superando la quotazione di 65 dollari al barile.

Il motivo per cui il principale sistema britannico di condutture nel Mare del Nord è stato chiuso è per consentire alcune riparazioni di emergenza.
La decisione è arrivata improvvisa ed inaspettata e prevede la chiusura degli impianti per diverse settimane. L’immediata impennata del prezzo del petrolio, è dovuta a questa emergenza.

Le previsioni sul Brent

La maggior parte degli analisti afferma che il prezzo del petrolio, stabilizzatosi negli ultimi anni, è tornato ad avere un andamento al rialzo, complice l’emergenza dell’impianto di estrazione del Brent.

Secondo gli analisti, questa corsa al rialzo, potrebbe addirittura spingere il prezzo del petrolio Brent a raggiungere valori compresi tra i $66,40 e i $67,05 al barile.

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Le previsioni sul WTI

Nei confronti del WTI, invece, gli analisti sono piuttosto titubanti, nonostante le previsioni di rialzo delle quotazioni del petrolio Brent.

Alcuni ipotizzano addirittura un crollo del prezzo tale da far precipitare il WTI fino ai $42 circa.

Alla base di questa stima di breve periodo c’è il fatto che, ancora una volta, la produzione statunitense potrebbe risultare più alta del previsto, per tutto il corso del 2018.

Queste previsioni si riferiscono soltanto al breve termine.
Per il lungo periodo sono tutti allineati nel pensare che il prezzo del petrolio continuerà a salire lasciandosi definitivamente alle spalle la debolezza degli ultimi anni.

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