Il contratto commutativo è un tipo di contratto nel diritto civile e commerciale in cui le prestazioni reciproche delle parti sono predeterminate e, in linea di principio, equivalenti. Questo tipo di contratto si caratterizza per il fatto che le obbligazioni delle parti sono immediatamente conoscibili e misurabili al momento della stipula.

È importante comprenderne la definizione e conoscere la distinzione con il contratto aleatorio, per meglio capire le varie implicazioni legali.

Caratteristiche di un contratto commutativo

Un contratto commutativo ha delle caratteristiche che lo rendono facilmente riconoscibile e applicabile in determinate situazioni, nello specifico:

  • C’è un equilibrio delle prestazioni, perché le obbligazioni reciproche delle parti sono definite fin dall’inizio e, almeno in teoria, di valore equivalente.
  • Gli obblighi contrattuali sono chiari e determinati al momento della stipula, senza dipendere da eventi futuri o incerti.
  • Si contrappone al contratto aleatorio, in cui il risultato è incerto.

Differenze col contratto aleatorio

Il contratto aleatorio, per l’appunto, prevede che le prestazioni di ambo le parti non siano determinate in modo preciso e certo al momento della sua conclusione. Questo vuol dire che il risultato o le prestazioni dipendono da un evento futuro imprevedibile e incerto come una l’evoluzione del mercato, una prestazione sportiva o evento meteorologico.

Prendiamo come esempio un contratto di assicurazione sulla vita, che è tipicamente aleatorio, perché il pagamento dell’indennizzo è legato alla morte dell’assicurato, evento incerto futuro.

Il contratto aleatorio è regolato dall’articolo 2479 del Codice Civile ed è definito “contratto in cui il compimento dell’obbligazione di una o di entrambe le parti dipende da un evento futuro incerto, in modo che il rapporto giuridico costituito dal contratto non è sicuro, ma soggetto ad alea”.

Questa tipo di contratto offre un vantaggio alle parti coinvolte perché permette di condividere il rischio associato all’evento incerto futuro. Ma, ovviamente, comporta dei rischi perché il risultato ottenibile e le prestazioni sono influenzati da fattori esterni non prevedibili e facili da controllare.

Tipologie di contratti commutativi

Esistono diversi tipi di contratti commutativi:

  • Contratto di compravendita: una parte (venditore) si obbliga a trasferire la proprietà di un bene, mentre l’altra (compratore si impegna a pagare un prezzo determinato.
  • Contratto di locazione: il locatore concede l’uso di un immobile o di un bene mobile al conduttore, in cambio del pagamento di un canone mensile o periodico.
  • Contratto di fornitura: una parte si impegna a fornire beni o servizi a un’altra in cambio di un corrispettivo definito.
  • Contratto di appalto: un appaltatore si obbliga a eseguire un’opera o un servizio per conto di un committente, ricevendo in cambio un compenso pattuito.
  • Contratto di vendita a rate: la vendita di un bene con pagamento suddiviso in rate prestabilite, come per l’acquisto di elettrodomestici o automobili.

In tutti i casi, le prestazioni sono corrispettive e immediatamente disponibili, non ci sono elementi di incertezza o rischi derivanti da eventi futuri.

Parti coinvolte nel contratto commutativo

Le parti coinvolte nel contratto commutativo sono il creditore e il debitore. Il primo è il soggetto che ha il diritto di ricevere la prestazione dal debitore che, a sua volta, si obbliga a compierla nei confronti del creditore. Le prestazioni sono corrispettive e hanno un preciso valore economico.

Vantaggi e rischi dei contratti commutativi

Il vantaggio principale di questo tipo di contratto è legato alla certezza e stabilità delle prestazioni che sono sempre corrispettive e disponibili nell’immediato.

All’atto della stipula del contratto, le parti sanno già qual è l’ammontare e la natura delle prestazioni da fare e ricevere, rendendo il tutto più prevedibile e col minor rischio di inadempimento.

Tra i rischi c’è la mancanza di flessibilità e di adattabilità alle variazioni possibili del contesto, in altre parole, non è possibile modificare l’ammontare e la natura delle prestazioni in base ad eventi futuri.

Inoltre, non c’è alcuna condivisione del rischio ad eventi futuri, ma solo la distribuzione corrispettiva delle prestazioni note. Questo vuol dire che, se una delle due parti subisce un danno o perdita da eventi esterni non prevedibili nel momento della stipula del contratto, il rischio non viene condiviso.

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