Un creditore che non esercita, entro i limiti di tempo stabiliti dalla legge, il proprio diritto di recupero di una somma di denaro spettante, si ritrova in una condizione chiamata “prescrizione del credito”, in cui il debitore non è più tenuto a pagare.

Insomma, il creditore non ha il diritto infinito di chiedere un pagamento e, per tale ragione, in ambito del recupero dei crediti, è fondamentale sapere quali sono i limiti temporali della prescrizione dei crediti e come intervenire.

Cos’è la prescrizione di un credito?

È l’articolo 2934 del Codice Civile a definire e regolamentare la prescrizione del credito, condizione in cui il titolare dello stesso non ha richiesto il pagamento entro i termini previsti dalla legge. In questo caso il diritto di riscossione cessa e il denaro è perso definitivamente.

Per evitare il verificarsi di questa condizione, il creditore deve muoversi attraverso le attività di sollecito disponibili.

Per verificare se il creditore può ancora esercitare il suo diritto di credito, bisogna sapere il tempo trascorso da quando il credito è divenuto esigibile, fino al giorno in cui si vuole richiederne il pagamento.

Con la prescrizione, il creditore perde qualsiasi tutela davanti al giudice, per cui, non può citare il debitore a giudizio e chiedere la condanna al pagamento della prestazione.

È necessario precisare che la prescrizione viene considerata sia credito che debito, per cui, quando si parla di prescrizione crediti e prescrizione debiti, si sta trattando lo stesso argomento.

I termini della prescrizione dei crediti

Affinché si verifichi la prescrizione di un credito è necessario che siano presenti alcuni elementi fondamentali:

  • Deve esistere l’effettivo diritto del debito
  • Deve esserci il mancato esercizio del diritto di credito
  • Deve essere trascorso il tempo prescritto dalla legge

I tempi di prescrizione crediti variano in base al tipo di credito, nello specifico:

  • 10 anni per la prescrizione ordinaria, a meno che non ci siano disposizioni di legge diverse. In questa categoria appartengono i crediti derivanti da un contratto o un’obbligazione unilaterale che non sono stati regolamentati da norme apposite con termini differenti.
  • 5 anni per  bollette telefoniche, canoni di locazione, spese condominiali, rate dei mutui, sanzioni, spese per la ristrutturazione, dichiarazione dei redditi, risarcimento danni da fatti illeciti, diritti derivanti dai rapporti sociali, gli interessi e ciò che deve essere pagato con un periodicità di un anno o meno.
  • 3 anni per bollo auto, diritti dei notai e parcella dei professionisti.
  • 2 anni le bollette di acqua, luce e gas (a partire dalla Legge di bilancio 2018).
  • 1 anno per rette scolastiche, tasse per atti giudiziari, medicinali, premi assicurativi RC, furto e incendio, retribuzione insegnanti per lezioni impartite a mesi, giorni e ore.
  • 6 mesi per tutti i diritti di credito che riguardano le attività che offrono vitto e alloggio come hotel, b&b, residence, pensione, etc.

Quando il debitore può essere considerato completamente libero dai debiti?

Se trascorsi i termini sopracitati, il creditore non ha avanzato nessuna richiesta o sollecito di pagamento, tutti i debiti del debitore vengono automaticamente estinti.

Qualsiasi azione di richiesta del pagamento del debito fatta dal creditore successivamente all’ultimo giorno utile della prescrizione, non avrà alcun valore.

Come impedire la prescrizione di un credito

Per evitare che il credito vada in prescrizione, nei termini previsti dalla legge, il creditore deve esercitare il proprio diritto tramite una richiesta formale, come un sollecito di pagamento oppure, tramite un atto di citazione o decreto ingiuntivo. 

Per il sollecito, la richiesta va inviata con raccomandata A/R o con posta elettronica certificata, affinché si abbia la prova della ricezione del sollecito.

Nell’intimazione di pagamento dovranno essere indicati l’importo dovuto e le ragioni che hanno dato vita a quel credito.

Quando il diritto di credito viene esercitato, i termini della prescrizione vengono interrotti e il conteggio inizia da capo, a partire dal giorno successivo all’invio della richiesta.

Previous

Cos'è l'accordo bonario con saldo e stralcio

Next

Come affrontare la ristrutturazione del debito

Check Also