Perchè scegliere di investire nel mais? Il mais, nell’ambito del trading, viene considerata una materia prima minore di ambito agricolo.

È possibile concentrarsi sul trading online del mais attraverso delle piattaforme di negoziazione di CFD, ovvero Contratti per Differenza.

I Contratti per Differenza sono strumenti finanziari il cui valore deriva da quello del loro sottostante. Ovviamente il CFD del mais dipenderà dal future sul mais.

Con i CFD non è necessario procedere a scambi di acquisto e di vendita in maniera fisica, ma vengono aperti da parte dei venditori delle posizioni shot (di vendita) e dagli acquirenti delle posizioni long (di acquisto).

Tramite l’apertura di queste posizioni, l’acquirente avrà un guadagno se il valore dell’attività diminuisce (in questo caso il mercato del mais) e, ovviamente, perdita se il valore aumenta. Al contrario, il venditore realizzerà una forte perdita nel caso in cui diminuirà il prezzo dell’attivita e un forte incremento di guadagno se il mercato aumenta.

Tramite i Contratti per Differenza, i trader possono quindi negoziare titoli online senza troppa burocrazia e alla velocità di un click, realizzando guadagni (o anche perdite) in base alle variazioni del mercato del mais.

Caratteri generali sul mais

Prima di scegliere se lanciarvi o meno nel trading del mais è fondamentale avere almeno un’infarinatura generale sul mais stesso.

Il mais è un cereale che rientra nella famiglia delle Graminaceae. I suoi semi sono destinati sia all’alimentazione umana che per quella animale, soprattutto sotto forma di granella o di farine.

Combustione mais

Un altro utilizzo del mais, soprattutto dei suoi semi, è quello della combustione. Sono moltissime le stufe a pellet che utilizzano miscele al 30per cento di pellet di legno e al 70per cento di semi di mais. Il mais viene destinato a combustibile quando i raccolti, e dunque la coltura, vengono affetti da micotossine. Le micotossine sono delle tossine prodotte da funghi, altamente nocive per l’uomo, che rendono il mais inadatto ad un consumo destinato all’uso alimentare.

Energia Mais

Oltre che un utilizzo prettamente alimentare, il mais può essere anche impiegato, a livello industriale, per la produzione di energia, infatti, è risaputo che il mais è una coltura alcoligena: il mais è ricco di zuccheri definiti fermentascibili.

Questo significa che il mais, se trattato opportunamente, può andare in contro a fermentazione alcolica da cui poi può essere estratto l’etanolo attraverso tecniche di distillazione.
Una volta distillato l’etanolo, questo potrà essere utilizzato per la produzione di biocarburanti.

È questo uno dei motivi principali che fa definire il mais una commodity rialzista: negli ultimi anni la domanda dell’industria è aumentata notevolmente e nulla ostacola il pensiero che, in un recente futuro, quanto tutti i combustibili fossili saranno esauriti, il trading del mais schizzerà alle stelle.

Produzione del mais

Il mais viene ampiamente coltivato in molte regioni del mondo. Il maggior produttore di mais al mondo sono gli Stati Uniti, con una produzione di circa 353.699.441 tonnellate l’anno, provvedendo quindi a circa il 40per cento della produzione mondiale. Seguono poi altri grandi produttori, quali:

  • Cina
  • Brasile
  • Messico
  • Indonesia
  • India
  • Ucraina
  • Francia
  • Argentina

Il mais, essendo una pianta tropicale, teme le gelate. La sua coltivazione quindi deve avvenire in ambienti abbastanza caldi: il seme necessita di almeno 12°C per germogliare e sono necessari almeno 18°C per permetterne la fioritura. La temperatura ideale durante la formazione della pannocchia è di circa 20-22°C. Nemico del mais, oltre al freddo secco, è anche il caldo arido. I terreni di coltivazione del mais devono pertanto essere ben drenati e irrorati di acqua in modo da non far seccare la pannocchia.

Trading sul mais: come fare?

Per lanciarsi nel trading sul mais attraverso i CFD, l’utente dovrà accedere ad una piattaforma di negoziazione, strumento messo a disposizione dai broker online.

Per accedere ad una piattaforma di negoziazione, ovviamente sarà necessario essere iscritti al broker aprendo, quindi, un conto di trading. Iscrivendosi si otterranno le credenziali di accesso (nome e password) alla piattaforma.

Entrando nella piattaforma occorrerà selezionare prima la voce Grano tra le materie prime. Una volta selezionata la categoria del vostro investimento potrete scegliere se aprire delle posizioni shot o delle posizioni long.

Quando si desidera chiudere la posizione bisognerà semplicemente cliccare sulla voce Chiudi posizione.

Navigando online, esistono davvero tantissimi siti di broker online, ma se siete alle prime armi, o comunque non dei grandi esperti, il consiglio è quello di rivolgersi alla piattaforma messa a disposizione da Plus500.
Plus500 consente anche di investire in una modalità demo, di prova, utilizzando dei fondi virtuali con cui fare pratica ed imparare tutti i trucchi del trading online.

Investire sul mais: linee guida

La conoscenza di una commodity a 360° è l’unica e vera chiave di successo per i più abili ed esperti del trading.
Infatti, oltre ai prezzi di mercato, bisogna prendere in considerazione moltissimi altri fattori. Di seguito proveremo a trattare gli aspetti principali legati alla commodity rialzista del mais.

Bisogna però tenere a mente che i fattori di seguito elencati non sono fattori fissi anno per anno, ma possono variare impercettibilmente o su larga scala in correlazione ai cambiamenti che il mercato generale può seguire.

Investire sul mais può risultare molto semplice per chi è alle prime armi del trading, questo perchè il mais è una commodity con un andamento stagionale e che, quindi, ha un andamento assai prevedibile.

Tra i principali indicatori del prezzo del mais, ricordiamo:

  • Produzione, ovvero la quantità di raccolto annuale;
  • Domanda da parte degli agricoltori;
  • Domanda da parte della popolazione mondiale;
  • Domanda da parte dei produttori di bioetanolo;
  • Prezzi e disponibilità di altri combustibili fossili.

Andamento stagionale

Se si analizzano i grafici stagionali della commodity del mais, appare chiaro ed evidente che il mercato del mais è molto più debole durante e prima della sua raccolta. I periodi di raccolta del mais, che vanno da settembre a novembre circa, sono dunque i periodi di minima in cui il mercato ha un valore molto basso. Per un commerciante è dunque fortemente consigliato comprare il mais in questo frangente di tempo, quanto i prezzi sono dunque al minimo stagionale.

Al contrario, nei mesi che vanno da dicembre a maggio, i prezzi tenderanno ad aumentare. Questo è ovvio se si pensa che la maggior parte del mais è stato acquistato nei periodi di minima, che corrispondono anche ai periodi di maggior disponibilità della commodity. Ora le risorse vanno incontro al loro termine e di conseguenza il prezzo salirà gradualmente, in relazione alle scorte disponibili.
Per un agricoltore, o comunque un venditore, è conveniente aprire le shot di vendita proprio in questi periodi di massa, in modo da incrementare i suoi guadagni.

Tra l’andamento stagionale del mais e il rapporto domanda – offerta, vi è dunque una palese correlazione.

Ricapitoliamo:

    • Mesi in cui è conveniente acquistare: settembre, ottobre, novembre e dicembre.
    • Mesi in cui è conveniente vendere: febbraio, marzo e aprile.

Tutti i fattori che vanno ad influenzare le coltivazioni, e dunque la produzione, di mais potrebbero influire significativamente sul trading della commonity.
Uno tra i principali fattori che va a influenzare il mercato online del mais è proprio l’aspetto metereologico. Condizioni metereologiche sfavorevoli, come un caldo arido nei mesi estivi o anche una gelata invernale, potrebbero andare ad ostacolare la crescita del cereale. In questi casi, gli andamenti stagionali con i massimi e i minimi nei mesi indicati precedentemente, potrebbero subire variazioni.

Altro fattore che potrebbe influenzare negativamente la contivazione ed il raccolti di mais è la battaglia degli acri, ovvero la scarsa disponibilità di terreni. Bisogna infatti sapere che il mais è un diretto competitore della soia. Questo comporta una forte indecisione da parte degli agricoltori su quale sia il cereale su cui concentrarsi maggiormente e quindi a cui dedicare un maggior numero di campi.

Conclusioni

Il mondo del trading online è davvero molto intricato e, se da un lato può offrire delle ottime e contingenti opportunità di guadagno, bisogna sembre ricordare che perdere i propri investimenti non è poi una possibilità così remota.

I fattori da considerare sono molteplici e bisogna essere sempre in continuo aggiornamento su ogni meccanismo che può riguardare direttamente o indirettamente la propria attività di investimento.

Questa guida non è assolutamente un incentivo per lanciarsi nel mondo del trading online, ma si pone semplicemente come base da cui partire per trarre delle iniziali informazioni sull’argomento.

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