Fondi comuni aperti

I fondi comuni di investimento aperti sono patrimoni autonomi gestiti in monte, suddivisi in quote, di pertinenza di una pluralità di partecipanti che hanno diritto di chiedere, in qualsiasi tempo, il rimborso delle quote secondo le modalità previste dallo schema di funzionamento del fondo.

Il fondo aperto, cioè a capitale variabile, rappresenta la forma più comunemente utilizzata nel campo dei fondi comuni di investimenti. Il suo capitale può variare continuamente in relazione degli acquisti e alle vendite realizzate sul mercato a opera dei gestori del fondo, e all’andamento del saldo netto tra nuova raccolta e riscatti chiesti dai partecipanti al patrimonio comune, e il prezzo di ciascuna parte si determina come rapporto tra il totale delle attività nette del fondo e il numero delle quote in circolazione.

I partecipanti al fondo aperto hanno diritto di chiedere, in qualsiasi tempo, il rimborso delle quote secondo le modalità previste dalle regole di funzionamento del fondo

Come sono organizzati

La struttura organizzativa dei fondi comuni di investimento poggia su: la società di gestione del risparmio, la banca depositaria, l’insieme dei partecipanti. Sul complesso delle attività che svolgono questi soggetti è previsto il controllo da parte della Banca d’Italia e della Consob.

I capitali versati dai sottoscrittori formano un compendio patrimoniale autonomo (fondo comune) sul quale la società di gestione del risparmio esercita le funzioni di amministrazione e la banca depositaria quelle di custodia dei titoli e di controllo sull’attività svolta dalle società di gestione del risparmio, assumendoseneàle relative responsabilità.

investitori dei fondi comuni

I fondi comuni di investimento si caratterizzano per l’offerta di gestioni professionali del risparmio, in campi a elevato rischio e di non facile accesso all’investitore individuale che:

  • a) Non dispone di adeguati mezzi finanziari per realizzare un valido frazionamento del rischio mediante un’opportuna articolazione dell’investimento in titoli.
  • b) Non dispone di sufficienti elementi conoscitivi per scegliere in quali strumenti finanziari investire.
  • c) Non ha tempo per seguire con la necessaria attenzione o tempestività l’andamento del proprio investimento.

La gestione del fondo viene infatti affidata a soggetti specializzati che procedono a una ragionata selezione degli investimenti, tenuti continuamente sotto controllo al fine di ottimizzare i risultati in relazione alle tendenze dei corsi e dei rendimenti offerti dai vari comparti del mercato.

Il regolamento del fondo

Il rapporto di partecipazione al fondo comune di investimento è disciplinato dal regolamento del fondo.

La Banca d’Italia approva il regolamento del fondo e le sue modificazione, valutandone in particolare la completezza e la compatibilità con i criteri stabiliti dalla legge. Il regolamento si intende approvato quando, trascorsi quattro mesi dalla presentazione, la Banca d’Italia non abbia adottato un provvedimento di diniego.

Le società che gestiscono più fondi comuni possono predisporre un regolamento unico, nel quale le previsioni comuni sono riportate una sola volta, mentre gli aspetti peculiari della regolamentazione di ognuno di essi sono previsti da articoli dedicati a ciascun fondo.

Il regolamento di ciascun fondo comuni di investimento definisce le caratteristiche del fondo, ne disciplina il funzionamento, indica la società promotrice, il gestore, se diverso dalla società promotrice, e la banca depositaria, definisce la ripartizione dei compiti tra i soggetti, regola i rapporti intercorrenti tra tali soggetti e i partecipanti al fondo.

La partecipazione al fondo

La partecipazione al fondo comune si realizza tramite sottoscrizione delle quote del fondo o acquisto a qualsiasi titolo del certificato rappresentativo delle stesse.

I soggetti interessati a partecipare a un fondo aperto possono sottoscrivere le quote del fondo o le quote di un comparto del fondo stesso, se questo è suddiviso in comparti, mediante versamento di un importo corrispondente al valore delle quote di partecipazione. Il testo regolamentare definisce le modalità di sottoscrizione delle quote.

Le Quote di partecipazione

Sono tutte di uguale valore e con uguali diritti, sono rappresentate da certificati nominativi o al portatore, a scelta dell’investitore. I certificati al portatore recano una serie numerica diversa da quelli nominativi. I certificati dei fondi comuni per i quali è prevista la distribuzione dei proventi realizzati ai partecipanti recano inoltre il foglio cedole.

In tutti i casi in cui è previsto un ammontare minimo di sottoscrizione del fondo il valore iniziale di ciascuna quota o azione non può essere a esso inferiore. Le quote non possono essere anche successivamente frazionate, ove non siano ammesse alle negoziazione su un mercato regolamentato.

Il rimborso delle quote

I partecipanti hanno diritto di chiedere, in qualsiasi tempo, il rimborso delle quote. Il rimborso deve essere eseguito in denaro, entro 15 giorni dalla richiesta. Il regolamento deve indicare i casi, di natura eccezionale, in cui il rimborso può essere sospeso dalla SGR per un periodo non superiore a un mese.

Il regolamento stabilisce i criteri in base ai quali è univocamente determinato il valore unitario di rimborso delle quote, tenendo conto del giorno di ricezione della domanda da parte della SGR. Il regolamento può altresì prevedere che, ove la richiesta di rimborso o di passaggio ad altro fondo/comparto (switch) sia di importo rilevante anche in relazione alle dimensioni del fondo, il valore di rimborso sia determinato secondo modalità diverse da quelle ordinarie.

portafoglio di investimento

Spese a carico del Fondo

Al fondo possono essere imputate i seguenti oneri:

  • La provvigione di gestione
  • Il compenso da riconoscere alla banca depositaria per le funzioni da questa svolte
  • Gli oneri connessi all’eventuale acquisizione e alla dismissione delle attività del fondo
  • Gli oneri connessi all’eventuale quotazione dei certificati rappresentativi delle quote
  • Le spese di pubblicazione del valore unitario delle quote e dei prospetti periodici del fondo, i costi della stampa dei documenti destinati al pubblico, purché tali oneri non attengano a propaganda e a pubblicità o comunque al collocamento delle quote.
  • Le spese di revisione della contabilità e dei rendiconti del fondo
  • Gli oneri finanziari per i debiti assunti dal fondo
  • Le spese legali e giudiziarie sostenute nell’esclusivo interesse del fondo
  • Gli oneri fiscali di pertinenza del fondo
  • Il contributi di vigilanza che la SGR è tenuta a versare annualmente alla Consob per il fondo.

Le spese a carico dei singoli partecipanti:

  • Commissioni di sottoscrizione, le quali sono prelevate sull’ammontare delle somme investite e possono essere espresse in termini assoluti o in percentuale della somma investita.
  • Commissioni di rimborso
  • Diritti fissi
  • Rimborsi delle spese

Fondi comuni speculativi

I fondi speculativi sono fondi comuni di investimento che possono essere istituiti sia in forma aperta sia in forma chiusa, e che non sono sottoposti a predefiniti vincoli in materia di oggetto dell’investimento.

Il fondo speculativo costituisce uno schema strutturale atipico, disciplinato esclusivamente da regole negoziali e, quindi, astrattamente disancorato dall’alternativa dicotomica classica aperto/chiuso, sia per ciò che attiene alle modalità di partecipazione, sia con riferimento all’oggetto di investimento del patrimonio del fondo.

Le caratteristiche

  • Le società di gestione del risparmio (SGR) possono istruire fondi speculativi il cui patrimonio è diviso in beni, anche diversi da quelli stabiliti in via generale per i fondi comuni di investimento, in deroga alle norme prudenziali di contenimento e frazionamento del rischio stabile della Banca d’Italia con regolamento del 20 settembre 1999
  • Il numero dei soggetti che partecipano a ciascun fondo non può superare le 100 unità
  • L’ammontare minimo di ciascuna sottoscrizione non può essere inferiore a 1 milione di Euro
  • Le quote non possono essere oggetto di sollecitazione all’investimento
  • Il regolamento del fondo deve menzionare la rischiosità dell’investimento e la circostanza che esso avviene in deroga ai divieti e alle norme prudenziali di contenimento e frazionamento del rischio stabiliti dalla Banca d’Italia.
  • Nel regolamento del fondo sono indicati i beni oggetto dell’investimento e le modalità di partecipazione con riferimento all’adesione dei partecipanti e al rimborso delle quote.
  • In considerazione dei potenziali effetti che i fondi speculativi possono avere sulla stabilità della SGR che abbiamo oggetto esclusivo l’istituzione o la gestione di fondi speculativi.

Sicav

Le società di investimento a capitale variabile (Sicav) sono società per azioni (spa) a capitale variabile, aventi per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta al pubblico di proprie azioni.

sicavLe Sicav si distinguono dai fondi comuni di investimento aperti in quanto in questi ultimi i partecipanti conferiscono i propri risparmi alla società di gestione che provvede ad amministrarli direttamente per cui i sottoscrittori non hanno diritto a influire sull’attività di gestione del patrimonio del fondo; nel caso delle Sicav, invece, il risparmiatore investitore ricopre anche la figura socio-partecipante e come tale ha la possibilità di incidere, con l’esercizio del diritto al voto, sulle vicende sociali e sulla politica di investimento della società.

In pratica rispetto ai fondi comuni di investimento aperti i risparmiatori che vogliono afficare alla gestione professionale delle Sicav i loro averi non dovranno acquistare delle quote, ma sottoscriverne delle azioni.

Capitale Sociale

A partire dal 1 gennaio 1999 l’ammontare del capitale sociale minimo delle Sicav non deve essere inferiore ad 1 milione di euro. Il capitale deve essere interamente versato ed è sempre uguale al patrimonio netto detenuto dalla società.

Gli obiettivi di investimento

Nel prospetto informativo gli obiettivi di investimento sono indicati con riferimento:

  1. a) Alle categorie di strumenti finanziari, beni e altri valori in cui il patrimonio della Sicav è tipicamente investito e agli eventuali limiti
  2. b) Alle tipologie di operazioni che sono tipicamente effettuate nell’investimento del patrimonio della Sicav
  3. c) Alle caratteristiche in termini di rischio-rendimento cui è tipicamente improntata la gestione

Le Sicav indicano altresì un parametro oggettivo di riferimento (benchmark) costruito facendo riferimento a indicatori finanziari elaborati da soggetti terzi e di comune utilizzo, coerente il rendimento della Sicav stessa.

Fondi comuni azionari

Cosa sono?
I fondi comuni azionari sono fondi composti esclusivamente da azioni.

Rispetto ad un investimento azionario i fondi garantiscono una diversificazione del portafoglio, in questo modo anziché comprare un basso numero di titoli azionari si comprano molte titoli di settori differenti così che i settori migliori bilancino i settori meno performanti.

I fondi inoltre investono in tutto il mondo, cosa molto più difficile per il semplice investitore. Con questa diversificazione entrano però in gioco altri fattori come il cambio dell’euro contro la moneta locale del titolo estero acquistato. Per guadagnare investendo in fondi azionari è di fondamentale importanza la scelta del fondo, fatta in base alla bravura del gestore.

Se andate nella vostra banca, sicuramente vi proporranno un fondo della stessa, ma sicuramente non è quello il miglior fondo che potreste trovare cercando e informandovi bene. La scelta del fondo può determinare un buon guadagno o una brutta perdita a fronte di un mercato identico, quindi questa scelta è la parte più importante dell’investimento.

Per vedere la bontà di un fondo su usa confrontare il fondo stesso con gli indici azioni, chiamati benchmark. Se ad esempio compriamo una quota di un fondo azionario basato su titoli principalmente italiani, prenderemo l’S&P MIB come benchmark e andremo a vedere se in un determinato periodo la performance del fondo è stata superiore o inferiore della performance dell’indice. In caso positivo i gestori del fondo hanno fatto una buona selezione dei titoli presenti in portafoglio, in caso negativo i gestori sono stati molto scadenti in quanto hanno scelto principalmente i titoli peggiori. Battere il benchmark non è però l’obbiettivo finale del fondo, ma è la condizione minima di un fondo, altrimenti non ci sarebbe utilità nell’investimento in questo genere di prodotto.

Un investimento in fondo azionario deve essere effettuato con un’ottica di lungo periodo (circa 10 anni) per essere sfruttato al meglio.

Tipologie Fondi Comuni Azionari:

Esistono vari tipi di fondi azionari:

  • fondi azionari specializzati per area geografica (fondi azionari Italia, fondi azionari area euro, fondi azionari Europa, fondi comuni azionari America, fondi comuni azionari Giappone, fondi azionari Asia, fondi azionari Paesi Emergenti, fondi azionari internazionali o fondi azionari globali)
  • fondi azionari settoriali: sono fondi specializzati in un certo settore dell’economia. I più diffusi sono fondi azionari su industria, servizi, energia, finanza, tecnologia)
  • fondi comuni specializzati sulle aziende con certe dimensioni (fondi small caps o fondi PMI, fondi blue chips)
  • fondi comuni a gestione attiva e a gestione passiva: i fondi a gestione passiva mirano a replicare l’andamento di un indice di borsa o di un benchmark, i fondi a gestione attiva mirano a far meglio dell’indice di riferimento. Anche se tutti i fondi azionari dichiarano di essere a gestione attiva, molti di loro nei fatti sono a gestione passiva. Per capire se, nei fatti, un fondo è a gestione attiva o passiva basta confrontare la performance annua del fondo con la performance annua del benchmark per un periodo di 7 -10 anni.

Costi dei fondi comuni azionari:

  • commissione di ingresso al momento della sottoscrizione, in percentuale dell’importo investito
  • commissioni di gestione annue (più alte per i fondi azionari che per le altre tipologia di fondo)
  • tassazione del 12,5per cento sui guadagni netti generat

Fondi comuni flessibili

I fondi comuni flessibili investono in azioni e obbligazioni contemporaneamente.

La percentuale di azioni e obbligazioni non è prefissata, ma può variare in qualsiasi momento a piacimento dei gestori del fondo. In questo modo in fase di mercato molto positivo i gestori possono aumentare l’incisione azionaria, componendo il fondo con 90per cento azioni e 10per cento obbligazioni, mentre in caso di mercato negativo possono invertire la composizione portando al 10per cento le azioni e al 90per cento le obbligazioni.

Con questo genere di fondo è di fondamentale importanza la bravura dei gestori nella previsione dell’andamento del mercato. Se i gestori lavorano bene la performance dovrebbe essere migliore in confronto al semplice investimento azionario o alla performance delle altre tipologie di fondo.

Fondi comuni bilanciati

I fondi comuni bilanciati, come i fondi flessibili, investono una parte in azioni e una parte in obbligazioni.

In questo caso però la percentuale di azioni e di obbligazioni è precedentemente prefissata nel regolamento del fondo e non può variare. Più è alta la percentuale azionaria e più aumenta il rischio e il possibile rendimento, viceversa più è alta la componente obbligazionaria e minore sarà il rischio e il possibile guadagno.

Con i fondi comuni bilanciati si abbassa l’influenza della bravura dei gestori rispetto ai fondi comuni flessibili, in quanto in questo caso si devono limitare solo a selezionare azioni e obbligazioni.

fondi comuni tipologie

Fondi comuni obbligazionari

I fondi comuni obbligazionari sono composti esclusivamente da obbligazioni.

E’ la tipologia meno rischiosa dopo i fondi monetari, ma il profitto è piuttosto limitato. Nei fondi comuni obbligazionari i gestori devono solo selezionare le obbligazioni e l’unico rischio per l’investitore è l’insolvenza delle obbligazioni che compongono il fondo.

Per chi ha un minimo di dimestichezza finanziaria sconsigliamo l’acquisto di quote di fondi obbligazionari in quanto il profitto è contenuto ed a questo vengono sottratte anche le spese di ingresso e di gestione. E’ più consigliabile l’acquisto di obbligazioni in proprio dato che il rischio non è molto elevato, così da poter approfittare del massimo profitto.

Fondi comuni monetari

I fondi comuni monetari sono in assoluto la tipologia di fondo meno rischiosa e meno remunerativa, il guadagno è leggermente superiore agli interessi di un qualsiasi conto bancario.

I gestori di fondi monetari investono esclusivamente in titoli di stato oppure obbligazioni con scadenza inferiore ad un anno. Il rischio è praticamente nullo, quindi la capacità di gestori è inutile. Personalmente lo sconsigliamo perché essendo il rischio praticamente nullo chiunque può scegliere i titoli di stato ed è quindi inutile pagare commissioni di ingresso e di gestione a gestori che non devono avere particolari abilità. Se siete orientati verso questo tipo d’investimento vi consigliamo di approfondire l’argomento Titolo di Stato.

 

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