Carenza malattia in busta paga? Cosa succede se il datore di lavoro non retribuisce i giorni in cui il lavoratore si assenta per problemi di salute? Quali sono i diritti di quest’ultimo e cosa può fare per ottenere il pagamento spettante?
Cos’è l’indennità di malattia in busta paga
La malattia INPS è un’indennità prevista dalla legge per i lavoratori subordinati che riconosce a quest’ultimi un contributo economico in caso di assenza dal lavoro per problemi di salute. Si tratta di un servizio essenziale di welfare sociale che garantisce ai lavoratori del denaro nel caso in cui vengano colti da un evento morboso.
L’indennità di malattia, quindi, è una retribuzione che il lavoratore ottiene in busta paga in caso di assenza giustificata dal lavoro per problemi di salute, una misura che permette quest’ultimo di non dover affrontare un disagio economico, oltre quello legato alla salute.
Malattia non pagata dal datore di lavoro
L’indennità di malattia viene assegnata al lavoratore se si verifica un evento morboso che lo rende temporaneamente incapace di svolgere la sua mansione lavorativa specifica e lo costringe a rimanere a casa.
Il lavoratore che non è in grado di compiere le proprie attività lavorative a causa della malattia, è obbligato ad assentarsi nel rispetto delle condizioni prevista dalla legge in materia.
Per poter beneficiare della tutela, il lavoratore deve assolvere diversi compiti:
- Comunicare tempestivamente all’azienda il problema di salute;
- Contattare il medico durante per ottenere il certificato che conferma la malattia;
- Inviare per via telematica il certificato al datore di lavoro e all’INPS;
- Farsi trovare nella propria abitazione negli orari per i controlli medici.
Prima di vedere cosa può fare il lavoratore se non gli viene pagata la malattia in busta paga, specifichiamo che l’indennità è a carico del datore di lavoro, e successivamente, sarà l’INPS a coprire le prestazioni. Ma spieghiamo il tutto più nel dettaglio.
Chi paga la malattia del dipendente?
Nei primi tre giorni è il datore di lavoro che deve pagare il dipendente malato se previsto dal CCNL di riferimento, dal quarto giorno, invece, è l’Istituto di previdenza a farsene carico. In ogni caso, gli importo dell’indennità vengono tutti anticipati dal datore, che li recupera dall’INPS con la compensazione dei contributi previdenziali.
La malattia INPS ha una durata di 180 giorni per anno solare, oltre non viene riconosciuto alcun pagamento al lavoratore, anche se ancora in uno stato di salute precario.
Spesso, i contratti collettivi prevedono che il datore di lavoro integri quanto versato dall’INPS, arrivando in alcuni casi a coprire fino al 100% dello stipendio.
Durante il periodo di malattia, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto e non può essere licenziato, salvo motivi di giusta causa. Terminata l’assenza, il dipendente viene reintegrato nell’azienda con le stesse condizioni precedenti e il diritto all’indennità decade quando termina la prognosi stabilita per la malattia.
Malattia non retribuita in busta paga: cosa fare?
Non è così poco frequente che il lavoratore che è stato in malattia non trova in busta l’indennità, ma solo l’importo della retribuzione: come comportarsi?
La malattia deve essere versata dal datore di lavoro nei primi tre giorni e dopo dall’INPS, se questo non paga l’indennità viola un dovere che ha verso il dipendente e compie un illecito penale verso l’istituto previdenziale.
Il lavoratore subordinato può tutelarsi mettendo in atto diverse misure previste dalle norme di legge di riferimento, procedendo in questo modo:
- Inviare una segnalazione all’ispettorato del lavoro che manda gli ispettori presso l’azienda per la contestazione e per procedure penalmente;
- Inviare una segnalazione all’INPS che, a sua volte, segnala il datore di lavoro alla Procura della Repubblica per poi procedere penalmente;
- Denunciare il datore di lavoro alle forze dell’ordine e alla Procura;
- Iniziare un’azione legale civilistica contro il datore di lavoro per recuperare il denaro non ancora versato per la malattia.
Inoltre, con la comunicazione n. 2909 del 30 agosto 2024, l’Inps ha chiarito che, in caso di mancato pagamento da parte del datore di lavoro delle indennità di malattia, maternità, permessi 104/1992 e congedo straordinario, il lavoratore può inviare una dichiarazione all’ente specificando il mancato versamento e indicando l’IBAN. L’Inps verificherà la busta paga e, se l’indennità risulta solo parzialmente versata, provvederà al pagamento del saldo.