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    Petrolio

    Petrolio, aggiornamenti 2017/2018 oggi e domani

    26/12/2017 4 Mins Read

    Il petrolio è una delle fonti di ricchezza più importanti della terra. Il petrolio serve per produrre carburanti: per gli automezzi, per i trasporti, per le linee produttive e le fabbriche, per il riscaldamento.

    Indice

    Toggle
    • Cos’è il petrolio?
    • L’oro nero
    • La posizione del petrolio sui mercati economici internazionali
    • L’unita di misura del petrolio: il barile
    • I produttori e i consumatori di petrolio
    • A cosa serve il petrolio
    • Novità del momento e proiezioni future sul petrolio
      • Articoli correlati:

    Cos’è il petrolio?

    Il petrolio è una sostanza liquida giallo-brunastra, presente da diverse ere geologiche nel terreno. Molto petrolio è presente nel sottosuolo marino, locazione che ne rende particolarmente difficile l’estrazione. È una materia prima utilizzata già dall’antichità: alcuni testi fanno presumere che gli antichi greci già conoscessero la sua potenzialità e lo utilizzassero per diversi scopi, sia di abitudini domestiche che di guerra, per costruire armi infiammabili.

    Il petrolio grezzo, ossia quello che si estrae allo stato liquido, chiamato anche “olio di roccia”è composto da:

    • idrogeno
    •  carbonio
    •  idrocarburi: che possono variare in base alla roccia dentro cui è intrappolato
    •  elementi impuri che si inglobano nel liquido, ad esempio lo zolfo

    L’oro nero

    Il petrolio è anche soprannominato oro nero, in quanto si tratta di una materia estremamente preziosa e desiderata, in tutto il mondo, per le sue qualità e per i suoi modi di utilizzo, oltre che per il suo valore monetario.

    È una risorsa limitata e questo fattore contribuisce a far salire il suo valore. Come impone la legge del mercato, infatti, quando la domanda è molto superiore all’offerta, il prezzo ed il valore dell’offerta salgono a dismisura.

    La domanda ed il prezzo del petrolio è costantemente in salita, mentre la quantità di greggio disponibile si assottiglia anno dopo anno. Questo fa presumere che, nel tempo, il costo del petrolio potrebbe raggiungere cifre stratosferiche e portare ad ulteriori motivi di conflitto, a livello mondiale.

    Per contrastare questa eventualità, il settore delle raffinerie cerca di modernizzarsi sempre di più e trovare nuove metodologie, anche tecnologiche, per riuscire ad estrarre più greggio possibile, in tempi minori e con meno costi, mentre il settore delle energie alternative si impegna a mettere a punto alternative valide al carburante, a base di materie prime rinnovabili.

    La posizione del petrolio sui mercati economici internazionali

    Le quotazioni del petrolio e l’andamento del petrolio sono la base dei mercati economici mondiali. Tutta l’economia si rifà al prezzo del petrolio e le fluttuazioni di mercato dipendono da quelle dell’oro nero.

    Sul mercato si tengono in considerazione due valori fondamentali del petrolio, differenziandone due tipologie: il petrolio Brent ed il petrolio WTI. Il primo è greggio proveniente da un giacimento europeo, locato nel Mare del Nord all’altezza della Scozia.

    Il petrolio WTI, West Texas Intermediate, è invece, il patrimonio petrolifero dell’America. È, senza dubbio, il petrolio di massimo valore per la sua qualità più raffinata, data sia dalla qualità del materiale in sè che dalle tecniche più avanguardistiche utilizzate dai petrolieri americani per estrarlo.

    L’unita di misura del petrolio: il barile

    Il barile di petrolio è l’unità di misura che si usa per applicare il prezzo di mercato al petrolio e, di conseguenza, di tutti i materiali e i servizi mondiali. Il barile equivale a 159 litri di greggio, cioè di petrolio estratto dalla roccia ma non ancora raffinato.

    Il prezzo del barile di petrolio cambia ogni giorno, influenzato da molti fattori economici e politici, come accade per qualsiasi titolo quotato in Borsa. Naturalmente, l’innalzamento del costo del barile influenza positivamente i Paesi produttori e la loro economia ma può rappresentare un grosso ostacolo per i Paesi solo consumatori.

    I produttori e i consumatori di petrolio

    I Paesi che detengono il potere dell’olio nero sono tre: USA, Russia e Arabia Saudita. È anche il motivo per il quale sono tre delle maggiori potenze politico-economiche del mondo ed è il motivo per cui Russia e USA sono in guerra con gli Stati arabi.

    I Paesi che detengono i record dell’acquisto del petrolio sono principalmente Cina e Giappone, in concomitanza con la grande ripresa economica dell’Asia degli ultimi anni. Con le ricchezze accumulate, infatti, l’Asia sta investendo in petrolio e la proiezione degli esperti prevede che, presto, entrerà a far parte degli scontri politico-economici per prendere posto al tavolo dei giochi dell’oro nero.

    A cosa serve il petrolio

    Col petrolio si producono:

    • carburanti e benzine indispensabili per far funzionare il Pianeta
    • cherosene
    • nafta
    • gasolio

    L’oro nero viene, poi, implicato anche in altri settori:

    • edile, quello
    • pitture, vernici, solventi, settore chimico
    • cosmetico
    • materiali manifatturieri

    Nonostante il petrolio trovi applicazione in tanti settori industriali, il motivo per cui il mondo fa la guerra per accaparrarselo è il suo potenziale energetico.

    Novità del momento e proiezioni future sul petrolio

    L’andamento delle quotazioni petrolifere sono costantemente sottoposte a sali-scendi anche vertiginosi. Il 2017 si sta chiudendo con prezzi al barile leggermente in discesa sul Brent e leggermente in salita sul WIT, quindi mediamente stabili.

    In questi giorni un barile di petrolio WIT costa in media 56,26 dollari, che non è una quotazione particolarmente incoraggiante, se confrontata con dati di altri momenti storici.

    Secondo gli esperti del mondo della finanza, le proiezioni per il 2018 vedono un alto margine di possibilità di crollo dei prezzi del barile, che potrebbero arrivare a toccare i 30 euro per 159 litri di greggio.

    Una situazione di questo tipo potrebbe essere temporaneamente utile per gli acquirenti, com’è l’Europa, ma potrebbe portare ad una forte crisi economica Paesi come la Russia e gli USA. Il timore, fondato, dei grandi analisti politici è che, se si verificasse una simile eventualità, i dissidi contro l’Arabia Saudita potrebbero inasprirsi ulteriormente.

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