Il codice tributo 3691 viene utilizzato per indicare nel versamento del modello F24 la causale in merito alla tassa sulla seconda casa o uffici, negozi, ecc..  ma si usa anche per il versamento della TASI, per l’acconto ed il saldo.

Si tratta di una serie numerica, composta da quattro cifre, che va inserita all’interno del modello F24. Il codice tributo ha la finalità di indicare, in maniera univoca, la voce di spesa per la quale vengono versati, per l’appunto, i tributi.

Cos’è il codice tributo 3691?

Il codice tributo 3691 TASI seconda casa, è la causale di versamento che i contribuenti devono indicare nel modello F24 per pagare la tassa sui costi servizi indivisibili del Comune. Tale codice, va quindi utilizzato nel caso in cui si debba pagare la tassa sulla seconda casa o altri immobili come ad esempio un negozio, un ufficio, un capannone ecc.e sia per versare l’acconto TASI ed il saldo, o se si effettua il pagamento in un’unica soluzione.

Ricordiamo che la scadenza per pagare l’acconto della tassa sui servizi indivisibili, è il 16 giugno mentre il saldo è il 16 dicembre.

Il codice tributo 3961 si usa per tutti gli immobili che siano esclusi dalle prime tre categorie citate, ossia nei casi in cui il versamento non riguardi:

  • prima o seconda casa;
  • terreni agricoli;
  • fabbricati industriali.

Cos’è ed a cosa serve la Tasi?

La Tasi concorre, unitamente all’IMU ed alla Tari, alla definizione dell’Imposta unica comunale, secondo la Legge di stabilità del 2014.

L’imposta riguarda i servizi comunali indivisibili, ossia quelli indirizzati a tutti i cittadini e che non è possibile quantificare né in termini d’uso da parte del singolo né in termini di beneficio ricevuto.

Il pagamento della Tasi finanzia, infatti, la manutenzione delle aree verdi e delle strade, ma anche l’illuminazione pubblica ed i servizi di polizia locale, ossia, tutti quei servizi distribuiti omogeneamente ai cittadini.

Ai fini della trasparenza, secondo l’articolo n. 147 della Legge 27 Dicembre 2013, è obbligatorio che i Comuni forniscano una puntuale descrizione delle tipologie e dei costi di copertura dei servizi al cittadino finanziati attraverso la TASI. Risulta, inoltre, necessaria la pubblicazione chiara delle aliquote di riferimento e dei relativi ed eventuali sgravi.

Cosa viene tassato con la TASI?

Fabbricati o aree edificabili sono sottoposti al pagamento della TASI, da tale imposta sono, invece, esclusi i terreni agricoli e le prime abitazioni che, come è ben noto, rientrano nel pagamento dell’IMU.

Il tributo non riguarda solo i proprietari degli immobili, ma anche gli affittuati, secondo una quota variabile tra il 10% ed il 30%.

Vediamo, allora, chi è tenuto al versamento della TASI:

  • Proprietari di prima casa di lusso;
  • Proprietari di seconde case e di altri immobili;
  • Proprietari di fabbricati rurali ad uso strumentale;
  • Proprietari di fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, ma non ancora venduti o locati;
  • Immobili in affitto: se l’immobile non è fruito dal proprietario, la TASI deve essere versata dal detentore nella misura del 10per cento o, secondo decisione comunale, fino al 30per cento e, per la restante percentuale, dal possessore dell’immobile.

Esenzioni di pagamento

Non tutti gli immobili sono soggetti alla TASI, di seguito un breve e non esaustivo elenco degli immobili esclusi dal pagamento, utile a comprendere la logica di applicazione del tributo:

  • ponti comunali;
  • immobili statali;
  • torri pubbliche;
  • edifici adibiti ad uso culturale;
  • edifici di culto;
  • ambasciate;
  • edifici vaticani.

E’ possibile che il Comune decida di applicare delle riduzioni di imposta, per esempio, nei seguenti casi:

  • abitazioni stagionali e poco utilizzate;
  • abitazioni con unico inquilino;
  • abitazioni di persone che risiedano fuori dall’Italia per più di sei mesi all’anno;
  • fabbricati rurali ad uso abitativo.

Codice tributo 3961 abolito

La TASI e il relativo codice tributo 3961 sono stati aboliti nel 2019 e assorbiti dall’IMU. Oggi, quindi, non viene più utilizzato. Per procedere al pagamento della tassa bisogna fare riferimento al modello F24 per l’IMU, di cui ricordiamo, essere esente la prima casa.

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