- Vendere oro usato perché
- Come fare a vendere oro usato
- Presso chi vendere oro usato
- Regole da seguire per vendere oro usato e incassare
- Come scoprire prezzo e quotazione oro usato
- Momento migliore per vendere oro usato e quale
Vendere oro usato perché
In un momento di profonda crisi economica come quello attuale, in cui trovare un lavoro soddisfacente è quantomeno difficile, per riuscire a fronteggiare lo stato di disagio in cui gran parte della popolazione si è suo malgrado trovata, quella della vendita dell’oro usato è diventata una necessità.
Fortunatamente, grazie all’attitudine tutta italiana al risparmio, le persone riescono a trovare delle buone scorte di tale metallo prezioso spesso nascosto nei cassetti o nelle cassette di sicurezza della banche, stipato per i tempi bui.
Visto che il nobile metallo è stato spesso acquistato in previsione di un futuro uso come riserva di ricchezza, cercheremo di dare indicazioni più esaurienti possibile per indicare le modalità migliori al fine di concretizzare la trasformazione oro/denaro.
Come fare a vendere oro usato
Oggi vendere oro usato è una pratica molto semplice, che sarà realizzabile con pochi passaggi. Sarà sufficiente portare con sè i beni che si desidera vendere unitamente ad un documento d’identità valido.
I beni da vendere, ossia i monili, per essere valutati e perché l’acquirente possa assegnare loro un valore e poter formulare un’offerta di acquisto; il documento perché è comunque necessario per legge poter essere identificati qualora dovessero sorgere problemi di qualsivoglia natura.
Se da un lato fornire le proprie generalità può sembrare una coercizione o una mancanza di fiducia, dall’altro va detto che se si è in buona fede non dovrebbe essere un problema farsi registrare, con una conseguente tutela sia del venditore che dell’acquirente.
D’altronde la correttezza in genere è anche una garanzia di ricevere il giusto prezzo per il proprio oro usato.
Presso chi vendere oro usato
Certamente per essere sicuri di non subire imbrogli di nessun tipo è meglio rivolgersi a un gioielliere di fiducia, che non avrà interesse a far venire meno la fiducia che riponete in lui, anche perché magari insieme all’oro potreste vendergli pietre e altri preziosi.
Se invece non avete un negozio di fiducia la scelta migliore potrebbe essere quella di rivolgersi ad un compro oro ricordando però alcuni accorgimenti.
È meglio andare da chi “ci mette la faccia”, spendendo il proprio nome nell’attività e magari ha investito soldi per assicurarsi di avere a sua disposizione un marchio conosciuto per poter operare in sicurezza nel settore dell’oro usato.
Il marchio dietro cui esiste una storia di affidabilità ed esperienza, sarà già di per sè una prima garanzia della bontà degli affari trattati. È ovvio che possa capitare di trovare dei compro oro poco trasparenti ma difficilmente un marchio rinomato affiderà il proprio nome ad un poco di buono, visto che il danno rischierebbe di essere maggiore dei benefici.
Assicuratevi che controllino bene la correttezza delle procedure e diffidate da chi non vi chiederà i dati identificativi prima di concludere, in quanto la poca serietà potrebbe essere un pessimo sintomo.
Regole da seguire per vendere oro usato e incassare
Se fino al 5 luglio dello scorso anno era possibile ricevere in contanti una discreta cifra (3000€), dopo il 5 luglio scorso, tale cifra è stata drasticamente ridotta a 500€.
La ragione fornita è che si vorrebbe creare una tracciabilità totale dei movimenti di contante per evitare giri di riciclaggio di denaro spesso di provenienza illecita.
Se l’idea teoricamente è valida, purtroppo però il risultato ha generato lo scontento di quasi tutti. Visto che la maggior parte dei clienti si rivolge a gioiellerie o compro oro per poter disporre immediatamente del contante, spesso per risolvere problemi impellenti, la limitazione di cui alla legge ha creato problemi e diffidenze.
Problemi consistenti nel fatto che le cifre superiori ai 500€ possono essere erogate solo tramite bonifico o assegno bancario e quindi disponibili dopo qualche giorno.
Diffidenze perché la gente, se non adeguatamente garantita, difficilmente lascerà i propri ori in cambio di una semplice promessa o un assegno da incassare (lasciare oro in cambio di niente è poco accettabile).
Purtroppo sono stati parecchi i casi di assegni emessi a vuoto o promesse cui i bonifici non sono seguiti.
Come effetto collaterale si è avuto addirittura quello di spingere chi presenta bisogni veramente stringenti, a finire nelle mani di veri poco di buono, disponibili a far meno storie e pagare in contanti senza formalità (ma illecitamente) e a prezzi più bassi, giocando sullo stato di bisogno delle persone.
Secondo la nuova normativa l’acquirente deve acquisire due foto da punti di vista diversi dell’oro che vendete, compilare una documentazione fiscale della transazione e compilare un regolare attestato di compravendita.
Questo attestato dovrà essere conservato per cinque anni, perché in caso di indagini o contestazione sulla provenienza dei beni dovrete essere in grado di dimostrare la liceità delle vostre operazioni.
Come scoprire prezzo e quotazione oro usato
Anzitutto va considerato che l’oro che troveremo in casa non è quasi mai puro, visto che durante la lavorazione per realizzare gioielli e monili vari, viene sovente unito ad altri metalli per varie ragioni, che siano di colore, per legare pietre o renderlo più forte in vista di un uso quotidiano.
I metalli usati da fondere con l’oro possono essere anch’essi preziosi (argento o platino ad es.) ma quasi sempre sono presenti in quantità minima per cui non valutabile perlomeno difficilmente.
Considerato che la quotazione dell’oro, pur se recentemente in costante salita, è comunque soggetta a una variazione che si ha due volte al giorno, basata su un listino regolato dalle Borse Valori (quella di Londra ad esempio), sarebbe bene controllare il prezzo di acquisto prima di recarsi in un negozio per avere una stima.
Siccome i prezzi di acquisto variano a seconda delle diverse attività, il consiglio è quello di richiedere almeno tre valutazioni prima di scegliere a chi lasciare il vostro oro in cambio di contanti.
Come contorno, il consiglio è anche quello di guardarvi bene intorno nel negozio in cui vi recate e dare un’occhiata alle modalità adottate per svolgere le varie operazioni.
Ovviamente se non noterete la presenza di un terminale da cui attingere le quotazioni dell’oro nè un sistema idoneo per pesarlo (con tanto di bollino), potrebbe insorgere qualche legittimo sospetto.
Se poi vedrete compilare tutto a mano o su un normale blocco di ricevute (magari auto-ricalcanti ma non numerate), allora non ci sarà più molto da dubitare, sarà meglio cercare altrove dove collocare il vostro oro!
Momento migliore per vendere oro usato e quale
Sebbene quello attuale paia essere il momento più giusto per ottenere liquidità dai propri beni rifugio, vale la pena considerare anche quale sia l’oro migliore da vendere.
Anzitutto bisogna vedere quale sia il grado di purezza dell’oro che volete proporre.
Di solito su tutti i manufatti è impresso il marchio del produttore che ne certifica la percentuale di presenza d’oro, la cosiddetta caratura (9k, 14k, 24k ecc.). Maggiore sarà la caratura e maggiore sarà il valore (Il 24K, che è quasi puro, viene usto poco ad esempio perché troppo duttile).
Esistono oggetti come i lingotti o delle monete particolari (sterline d’oro o fior di conio), in cui la purezza è quasi totale, il che renderà il loro prezzo di scambio molto alto e conveniente.
Negli altri casi, è doveroso ricordare che per ottenere l’oro, il gioielliere o il banco metalli dovranno fonderlo per poter estrarre la parte pura. Tutto questo ovviamente avrà un costo che inciderà sull’offerta che riceverete per vendere il vostro oro usato.