La rendita catastale serve a stabilire il valore reale di un immobile per calcolare le imposte da pagare. È quindi molto importante conoscere questo dato, sia per adempiere correttamente al pagamento di tasse e imposte, che per ricavare il valore catastale utile in caso di vendita dell’immobile.
Come funziona la rendita catastale
Tutti gli immobili registrati al Catasto hanno un valore fiscale chiamato rendita catastale, che consente di calcolare il valore catastale, il valore erariale e definire la base imponibile per calcare imposte dirette e IMU.
È bene specifica che il valore catastale e la rendita catastale sono due cose diverse:
- Il valore catastale serve soprattutto a definire l’ammontare di imposte, donazioni, successioni, tasse di registro e ipotecarie dell’immobile, oltre che i tributi catastali. Per poter ottenere tale valore, bisogna sapere qual è la rendita catastale e poi moltiplicarla per i coefficienti catastali stabiliti in base alla categoria e alla destinazione d’uso dell’immobile.
- La rendita catastale, invece, è il reddito prodotto dall’immobile stabilito seguendo dei parametri indicati dall’Agenzia delle Entrate che tengono conto di diversi criteri, tra cui la dimensione. Pertanto, sapere qual è la rendita è indispensabile per trovare il valore catastale dell’immobile.
Calcolo rendita catastale di un immobile
Il calcolo della rendita catastale richiede di moltiplicare le dimensioni totali dell’immobile, (che possono essere espresse in vani, metri quadri o metri cubi), per la tariffa di estimo specificata nelle tabelle dell’Agenzia delle Entrate.
Questa tariffa varia in base alla destinazione d’uso dell’immobile, alla categoria catastale e alla zona censuaria.
Ad esempio, immaginiamo di voler calcolare la rendita catastale di un ufficio di 150 mq (circa 10 vani) situato nella città di Roma, appartenente alla categoria catastale degli uffici e studi privati (A/10).
Supponiamo che, nella zona censuaria specifica, la tariffa d’estimo catastale sia di 55,00 euro per vano. Quindi, il calcolo della rendita catastale si baserà sulla seguente formula:
Rendita catastale = Numero di vani x Tariffa d’estimo per vano
In questo caso, avremo:
Rendita catastale = 10 vani x 55,00 euro/vano = 550,00 euro
Dopo aver calcolato la rendita catastale base, procediamo con la sua rivalutazione. Se l’aliquota di rivalutazione per la categoria A/10 è del 5%, il calcolo sarà:
- Rivalutazione = Rendita catastale x (1 + Percentuale di rivalutazione)
- Rivalutazione = 550,00 euro x (1 + 0,05) = 550,00 euro x 1,05 = 577,50 euro
Quindi, la rendita catastale rivalutata dell’ufficio sarà di 577,50 euro. Valore che poi sarà utilizzato come base imponibile per il calcolo delle imposte relative all’immobile, applicando i coefficienti d’imposta specifici per la categoria e la destinazione d’uso dell’immobile.
Dove trovare la rendita catastale di un immobile?
È possibile consultare le rendite catastali sul sito dell’Agenzia delle Entrate o presso gli uffici fisici dell’istituto, oppure, rivolgendosi a dei professionisti.
Quest’ultimi possono avere informazioni in tre modi diversi:
- Effettuando la visura catastale per immobile, che si basa sui dati catastali del fabbricato o terreno;
- Effettuando al visura catastale dell’intestatario, utilizzando i dati del proprietario dell’immobile;
- Effettuando al visura catastale tramite indirizzo dell’immobile.
Ma, per ottenere tutti i dati relativi al Catasto su terreni e fabbricati e il valore che serve al calcolo delle imposte, bisogna comunque consultare le rendite catastali dell’Agenzia delle Entrate.