Lo split payment è un meccanismo relativamente recente, che prevede che le prestazioni nei confronti di enti pubblici e di società da essi controllate, vengano liquidate al netto dell’IVA. Sarà pertanto l’ente pubblico a versare nelle casse dell’Erario
Ma che cosa avviene nel momento della fatturazione? In che modo i contribuenti possono redigere ed emettere la fattura? Quali sono le diciture che si dovrebbero utilizzare in tal contesto?
Iniziamo con il rammentare che i fornitori privati che hanno dei rapporti con gli enti della pubblica amministrazione o con i soggetti che sono elencati nel provvedimento normativo, di cui abbiamo avuto modo di parlare in un altro ambito del nostro approfondimento, e che quindi applicano il meccanismo dello split payment, devono emettere una fattura elettronica, rispettando quanto il legislatore ha introdotto nell’attuale versione dell’articolo 21 del d.p.r. 633/1972.
In particolare, i soggetti passivi, ovvero coloro che emettono la fattura, dovranno ricordarsi di effettuare una serie di adempimenti che permetteranno di chiudere regolarmente tale procedura documentale e contabile, quale l’annotazione delle fatture emesse nel registro IVA vendite o corrispettivi, l’indicazione in fattura della dicitura “scissione dei pagamenti” / split payment, e l’astenersi dal computare l’imposta sul valore aggiunto a debito sulle fatture emesse agli enti della pubblica amministrazione.
Ora, considerato quanto sopra in relazione alla redazione della fattura in caso di scissione dei pagamenti / split payment IVA, le fasi che il contribuente dovrebbe seguire sono principalmente tre. Aiutandosi con il software della fatturazione elettronica si dovrà cominciare con la creazione del documento; quindi, occorrerà applicare la firma alla fattura elettronica così creata; infine, si dovrà procedere con l’invio del documento. Ricordiamo che i software che possono essere utilizzati a tal fine sono disponibili attraverso diversi operatori privati, a pagamento, e altresì che è possibile creare autonomamente e gratuitamente la propria fattura elettronica attraverso lo strumento e la piattaforma che viene messa gratuitamente a disposizione dal Ministero dell’Economia e Finanze.
Quindi, dopo aver provveduto alla creazione della fattura nel formato XML, il fornitore dovrà apporre la propria firma digitale. L’operatore economico (cioè, il fornitore) invia la fattura elettronica direttamente online o con un messaggio di posta elettronica certificata, la cui dimensione massima non deve superare i 30 MB, al Sistema di Interscambio (SdI), che effettuerà un controllo formale del documento e che provvederà a inviare uno specifico messaggio di notifica di esito al mittente, mentre il documento finale, approvato e verificato, verrà inviato al destinatario.