Prestiti cambializzati senza garanzie: come ottenerli?
Quando hai bisogno di liquidità ma non hai una busta paga stabile, sono presenti segnalazioni pregresse o tempi troppo stretti, il prestito cambializzato senza garanzie può diventare la soluzione.
A prima vista sembra semplice: firmi delle cambiali con importi e scadenze chiare, ricevi e il denaro e rimborsi la cifra mese dopo mese. Ma se non vuoi avere problemi, devi essere davvero consapevole di come opera la cambiale in Italia, quali sono i costi e cosa succede se salti una rata.
Cos’è il prestito cambializzato?
Il prestito cambializzato è un finanziamento rimborsato tramite cambiali, titoli di credito con importo e scadenza prefissati che, una volta accettati e regolarmente bollati, hanno forza esecutiva.
Cosa vuol dire? Che in caso di mancato pagamento, il creditore può attivare più rapidamente strumenti di recupero (fino all’esecuzione forzata), perché la cambiale protestata è già titolo esecutivo. Questo è il motivo per cui alcuni intermediari sono disponibili a erogarlo anche a chi non ha le garanzie tipiche dei prestiti personali tradizionali.
Sul piano pratico, ogni cambiale indica capitale e scadenza; di solito la periodicità è mensile. Oltre agli interessi e alle spese istruttorie, c’è un costo anche l’imposta di bollo sulla cambiale, calcolata proporzionalmente sull’importo (nelle forme più comuni 12‰ dell’ammontare indicato). È un onere che incide sul costo complessivo e va considerato quando confronti offerte diverse.
La parola “senza garanzie” non deve far pensare che l’istituto di credito che deve concedere il prestito non effettua delle valutazioni. Molti operatori svolgono comunque un controllo di base sulla tua situazione economica (entrate attuali, storico lavorativo, eventuali redditi documentabili).
Lo schema resta più flessibile di un prestito classico, ma la maggiore rischiosità per l’intermediario si riflette spesso su tassi più alti rispetto alle forme di credito ordinario.
Nella pratica, diverse realtà propongono il cambializzato a persone con contratti atipici, autonomi, neoassunti o con passate difficoltà creditizie, proprio perché la forza della cambiale riduce l’incertezza per chi presta denaro.
Cosa valutare prima di firmare?
Il cambializzato viene proposto soprattutto a lavoratori dipendenti con contratti non lineari, autonomi con redditi altalenanti, protestati o cattivi pagatori che faticano con i canali classici. Sono comunque effettuati dei controlli per valutare la reale capacità di rimborso del richiedente.
Per quanto riguarda i costi, oltre al tasso metti in conto:
- spese di istruttoria;
- eventuali commissioni di incasso;
- imposta di bollo sulle singole cambiali.
Quest’ultimo può fare differenza sulla spesa finale, ti basti pensare che calcolato al 12% su un una cambiare di 1.000€ comporta 12€ in più per ogni scadenza.
Su piani lunghi l’effetto cumulato si sente, quindi confronta TAEG + oneri accessori e non il solo TAN.
Cosa rischi se salti un pagamento?
La cambiale mancata può essere protestata e dal protesto può scattare in tempi rapidi l’azione esecutiva (pignoramenti, ecc.), con l’iscrizione nel registro informatico dei protesti presso la Camera di Commercio.
La cancellazione, e rispettiva segnalazione come cattivo pagatore, è possibile, ma ci sono delle regole precise da seguire (pagamento entro 12 mesi, riabilitazione, errori formali da dimostrare), ci vuole del tempo ed è sempre auspicabile non arrivarci.
Quando ti conviene richiedere un prestito cambializzato senza garanzie?
Se ti serve liquidità veloce, se non accedi al credito classico, se hai un piano realistico di rientro e un’entrata minima stabile (anche da lavoro autonomo). In caso contrario, sarebbe meglio evitarlo o cercare altre soluzioni. Per aiutarti ad avere un’idea più chiara, ti elenchiamo brevemente i pro e i contro:
Vantaggi:
- Accessibile anche a cattivi pagatori.
- Liquidità veloce.
- Non finalizzato.
- Estinzione anticipata senza penali.
Svantaggi:
- Tassi e costi alti.
- Rischio protesto immediato.
- A volte richiede garanzie alternative.
- Importi e durate limitati.
Come richiedere un prestito con cambiali senza garanzie?
La procedura varia in base all’intermediario, ma sostanzialmente è molto simile in tutti i casi. Si parte dal primo contatto, poi c’è la fase di offerta e di valutazione e, infine, la firma. Avrai bisogno di alcuni documenti:
- Documento d’identità e codice fiscale; ultime evidenze di reddito (buste paga, CU, dichiarazione redditi, cedolino pensione, fatture per autonomi);
- eventuali estratti conto o evidenze di entrate ricorrenti;
- piano desiderato (importo, durata, scadenze mensili) da confrontare con la proposta;
- ricevuta del bollo per le cambiali e informativa su spese/commissioni;
- verifica del TAEG complessivo e delle penali in caso di ritardi: accertati che sia tutto scritto nero su bianco prima di firmare.
Se il prestito cambializzato ti sembra troppo caro, prova a valutare alternative come la cessione del quinto ( per dipendenti/pensionati), il consolidamento debiti ( in caso di problemi con delle micro-rate), il microcredito con garanzie pubbliche (autonomi, micro-impresa) o, in ultimo, tentare un accordo con i creditori.
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