Se hai dei debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione ti è utile sapere che, in alcuni casi, possono andare in prescrizione dopo un certo limite di tempo stabilito dalle legge.
I debiti possono essere di diversa natura, ad esempio: tasse comunali, regionali o statali non versate, multe non pagato, adempimenti fiscali saltati e ritardi di pagamento.
Cos’è la prescrizione dei debiti?
La prescrizione è la scadenza dopo che è trascorso un certo lasso di tempo per il quale il creditore non può pretendere il pagamento delle somme perché prescritte.
L’articolo 2946 del Codice Civile stabilisce che la prescrizione ordinaria scatta dopo i 10 anni, salvo casi particolari.
I debiti dell’ADE sono rappresentati dalle cartelle esattoriali iscritte a ruolo, cioè un elenco dei crediti da recuperare che l’agente di riscossione deve provvedere a notificare.
I termini della prescrizione variano in base al tipo di tasse e imposte:
- 3 anni per il bollo auto;
- 5 anni per imposte e tasse verso enti locali;
- 10 anni per imposte e tasse verso lo Stato.
Se i debiti sono con l’Agenzia delle Entrate bisogna anche chiedere qual è il termine entro il quale può effettuare dei controlli sulle dichiarazione dei redditi. Vediamo più nel dettaglio.
Controllo dichiarazione dei redditi dall’Agenzia delle Entrate
Ci sono tempistiche variabili in base alle situazioni: per la dichiarazione dei redditi omessa, l’Agenzia delle Entrata può fare controlli entro il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui doveva essere presentata.
Le dichiarazioni con redditi non dichiarati, deduzioni e detrazioni molto più alte rispetto a quelle spettanti, il termine è il 31 dicembre del quinto anno successivo.
Se si superano questi termini temporali, qualsiasi controllo fiscale è inutile e non è possibile sottoporre il contribuente a un accertamento.
Quando si prescrivono i debiti?
Per le cartelle esattoriali il termine dipende dalla tipologia di imposta e quindi segue le regole seguono quelle delle imposte.
Se nella cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate ci sono imposte non pagate verso lo Stato come:
- IRAP
- IRES
- Omesso versamento IVA
- IRPEF
- Canone RAI
- Imposta di bollo
- Imposta di registro
- Imposta catastale
- Imposta di successione
- Imposta ipotecaria
Il termine della prescrizione è di 10 anni, esattamente come quello per la richiesta del pagamento delle imposte per cui si fa richiesta di saldo.
Nella cartella ci sono anche sanzioni e interessi, che vengono prescritti dopo 5 anni, per cui se la notifica avviene dopo questo termine, bisogna pagare il debito ma non il resto.
La scadenza della prescrizione per le cartelle con le imposte locali (IMU, TARI; TOSAP) è di 5 anni, mentre quelle per il bollo auto 3 anni.
In passato l’Agenzia delle Entrate notificava il debito tramite invio della cartella esattoriale e la prescrizione iniziava dal giorno successivo alla notifica.
Oggi il debito viene notificato con avvisi di accertamento che sono subito esecutivi, per cui, la prescrizione inizia dal giorno successivo alla ricezione di tale avviso.
Se il contribuente riceve la notifica e non paga entro le date indicate, l’Agenzia delle Entrate può inviare un altro avviso che, se ignorato, porta al sollecito di pagamento in cui sono descritte le modalità che verranno utilizzate per il recupero del credito, ad esempio, pignoramento del conto corrente o dei beni.