In questo periodo non si può non pensare alla dichiarazione dei redditi, per cui si ha tempo da aprile a luglio 2018. Inoltre, l’approvazione della Legge di Bilancio 2018 ha apportato delle Novità, di cui non tutti sono a conoscenza.

L’obiettivo di questo articolo è proprio quello di chiarire i vari dubbi sorti in merito alle dichiarazioni e detrazioni fiscali 2018. Per cui leggete attentamente e questa volta non sarete impreparati.

Cosa s’intende per detrazioni fiscali

detrazioni 2018
Una serie di immagini che identificano vari tipi di detrazioni fiscali disponili nel 2018 ed oltre

Per prima cosa bisogna chiarire cosa sono le detrazioni fiscali 2018?

Per detrazione fiscale s’intende l’insieme di agevolazioni fiscali che spettano al contribuente che presenta la dichiarazione dei redditi.

Si possono definire come importi che il richiedente può sottrarre all’imposta lorda e ridurre , di conseguenza, l’imposta netta dovuta.

Nell’uso comune si usa il termine detrazione come sinonimo di deduzione erroneamente, infatti hanno significati molto diversi.

Differenza tra detrazione e deduzione

detrazione e deduzione fiscale
Immagine che indica vari tipi di percentuali di detrazione e deduzione

Spesso si tende a confondere il termine di detrazione con quello di deduzione, in quanto entrambi consentono di alleggerire il carico fiscale, e si tratta in ambo i casi di agevolazioni fiscali.

Cominciamo col dire che esiste una precisa linea di demarcazione tra importi detraibili e oneri deducibili, anche se comportano entrambi una diminuzione dell’imposta dovuta.

Differenza detrazione/deduzione: Quando si parla di deduzione si va ad agire sul reddito imponibile, mentre nel caso della detrazione si opera nello step seguente, cioè sull’imposta lorda che si andrà a pagare.

Deduzioni fiscali

Quindi le deduzioni vanno a intervenire sul reddito complessivo, sottraendosi a esso e portando al calcolo del vero reddito imponibile, su cui, poi, viene calcolato l’importo dei tributi.

Riassumendo, la deduzione avviene:

  • Sul reddito complessivo
  • Prima del calcolo dei tributi

Un esempio pratico può servire a chiarire le idee.

Un contribuente ha un reddito complessivo di ventiquattromila euro e un onere deducibile di quattromila euro, per cui il suo reddito imponibile risulta essere ventimila euro, riducendo la somma iniziale su cui si procede per il calcolo delle tasse.

È chiaro che le deduzioni servono ad agevolare i redditi alti, in quanto la tassazione si avvale del criterio di progressività ed è articolata in scaglioni. Alcuni esempi di deduzioni fiscali sono le erogazioni volontarie a favore di Istituti religiosi o i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori.

Detrazioni fiscali

Con le detrazioni fiscali si interviene in uno step successivo, rispetto alle deduzioni. Infatti non incide sul reddito, ma solo sulle tasse che devono essere corrisposte.

Le detrazioni vengono calcolate in relazioni a percentuali stabilite o in base a cifre determinate. Esempi di detrazioni sono quelle applicate sul mutuo o il Bonus casa.

Per cui, riassumendo, la detrazione avviene:

  • Direttamente sulle tasse
  • In uno stadio successivo, rispetto alle deduzioni

Ritornando all’esempio sopracitato, con il contribuente con reddito imponibile di ventimila euro. Su questo reddito si applica un’aliquota fiscale del 15%, ottenendo una spesa da pagare di tremila euro. In questo momento entrano in gioco le spese detraibili che ammonterebbero a novecento euro, abbassando la somma a duemila cento euro.

Per cui maggiori sono le spese e minori saranno le somme da pagare. In questo caso, contrariamente a quanto avviene per le deduzioni fiscali, non si tende ad avvantaggiare i redditi alti, in quanto si opera già a calcolo delle tasse effettuato e il risparmio è dato dalle percentuali detraibili della somma a cui può essere applicato.

Chiarito questo punto, andiamo ad esaminare i vari tipi di detrazioni fiscale.

Detrazioni fiscali 2018: circa 600

detrazione e deduzione fiscale
Lista di oltre 600 tipologie di agevolazioni per ottenere benefici nella detrazione fiscale 2018

In Italia esistono ben 610 agevolazioni fiscali, in cui alcune sono considerate “Detrazioni di Nicchia” in quanto sono conosciute da pochi contribuenti. Un esempio è il tonnage tax, un’agevolazione per il settore marino. Purtroppo sono poco conosciute ed è un peccato perché consentirebbe un notevole risparmio.

Dato che ci sono troppe detrazioni in un’Italia che non le sa gestire, né contenere, ci si perde in questa selva.
Il Consiglio dell’Unione Europea ha infatti invitato l’Italia a ridurre “l’uso e la generosità delle esenzioni”.

Allora ora ci chiediamo quali sono i requisiti per accedere a tali detrazioni. Ciò verrà chiarito nel prossimo paragrafo.

Destinatari delle detrazioni fiscali 2018

A chi spettano le detrazioni fiscali 2018?

Beh la risposta è semplice. Spettano ai contribuenti che hanno presentato o presenteranno entro le date stabilite apposita dichiarazione dei redditi e che hanno sostenuto spese detraibili durante l’anno 2017 e possono certificarle, mediante apposita documentazione.

Ma se si parla di idonea documentazione è obbligatorio parlare dei modelli dichiarativi approvati dall’Agenzia delle Entrate, cioè il 730 e il modello dei Redditi.

Modello 730 e Modello Redditi: tutto ciò che bisogna sapere

modello 730
Foto di un modello 730 per dichiarazione dei redditi

Come si sceglie tra i due? Chi non possiede i requisiti per il 730 adotta l’altro tipo, ma quali sono tali requisiti? Puoi approfondire sull’articolo 730 precompilato.

Può compilare il 730 chi possiede una determinata categoria di redditi, come quelli derivanti da lavoro dipendente, o assimilabile, e da pensione (certificati da CUD), oppure reddito di capitali.

Questo è un modello abbastanza semplice e, grazie a esso, si ottiene il rimborso direttamente nella busta paga o nella rata di pensione, da luglio in poi, e lo stesso avviene se si devono corrispondere delle somme, che verranno trattenute con la stessa procedura.

Nello specifico il rimborso deve essere erogato dall’Agenzia delle entrate entro sei mesi alla data in cui è stato trasmesso il modello, o al massimo sei mesi dal 7 luglio.

Inoltre, bisogna precisare che, nel caso in cui si delega la compilazione al Caf o a un altro professionista abilitato, considerato conforme, oppure se si invia il modello precompilato senza modifiche, anche autonomamente, non si è soggetti a controlli preventivi.

Si ricordi che è obbligatorio presentare il 730 nel caso in cui si percepiscano tali redditi:

  • Derivanti da lavoro dipendente o assibilabile
  • Derivanti da lavoro autonomo senza obbligo di partita iva
  • Di capitale
  • Dei fabbricati o dei terreni
  • Altri casi, come quelli derivati da tassazione separata, o altri redditi diversi, come quelli derivati da fabbricati esteri)

Inoltre bisogna rispettare delle scadenze.
Per quanto riguarda il modello 730, sono:

  • Il 9 luglio (poiché il 7 è sabato) per l’invio degli intermediari, come il caf, dell’80% dei modelli redatti
  • Il 23 luglio per invio diretto, per quanto riguarda il modello 730 precompilato, o mediante caf, sempre rispettando la clausola dell’invio del’80% entro il 9 dello stesso mese.

Mentre per il modello Redditi la scadenza è fissata al 31 ottobre, con un ritardo di un mese quest’anno.

Allora una domanda sorge spontanea. E se si fossero effettuati errori di compilazione per il 730? Beh, si può ricorrere al modello 730 rettificativo.

Nel caso in cui si fossero dimenticati di menzionare alcune spese detraibili o deducibili, anche se il modello 730 è corretto? Non temete, anche a questo c’è rimedio, mediante il modello 730 integrativo, che però ha la scadenza fissata al 25 ottobre e deve essere presentato a un intermediario, che sia un professionista o il caf in tutti i casi di presentazione del modello precedente.

In alternativa, è possibile presentare, un modello Unico Persone Fisiche, entro la scadenza dl periodo di imposta successivo.

E se il contribuente avesse dimenticato di dichiarare dei redditi nel 730, oppure aver indicato spese superiori a quelle reali, deve compilare un modello Unico Persone fisiche e pagare le somme che deve.

Quindi non temete. Siamo umani e possiamo sbagliare, per cui ci sono anche i modi per rimediare.

Differenti tipi di modelli

vari modelli 730
Una serie di modelli 730 da compilare per la dichiarazione dei redditi 2018

Vi sono quattro tipi di modelli:

  • Modello 730
  • Modello 730 precompilato
  • Modello Redditi (ex Unico)
  • Modello Redditi precompilato

Si parla di modelli ordinari, per i modelli in cui i contribuenti si affidano al sostituto d’imposta o a un intermedio autorizzato e debbono presentare tutti i documenti che attestino sia il reddito complessivo che le spese detraibili effettuate.

Nel caso dei modelli precompilati, esse sono in parte già stati compilati dall’Agenzia delle entrate, grazie ai dati raccolti mediante la Tessera Sanitaria, quindi tocca compilare solo le parti mancanti.

Una volta effettuata la dichiarazione dei redditi, bisogna però conservare tutti i documenti presentati fino al 31 dicembre del quinto anno successivo. Nel caso di omessa dichiarazione gli anni diventano sette e aumentano nel caso di detrazioni più lunghe, come il Bonus Casa.

Per cui per le dichiarazioni dei redditi 2018 bisognerà conservare gli scontrini fiscali, le fatture e tutti gli altri documenti che attestano le spese effettuate nel 2017, e consentono di usufruire di una determinata agevolazione, fino al 31 dicembre 2023.

Compilazione modelli

Per chi effettua la dichiarazione dei redditi 2018 usufruendo del modello 730 deve indicare le spese detraibili nel quadro E, cioè quello degli oneri e alle spese, prestando particolari attenzione alle sezioni.

  • Sezione I, che comprende i righi da E1 a E14, e comprende le spese detraibili al 19%, come le spese sanitarie o quelle per l’istruzione universitaria, o al 26%.
  • Sezione II, che comprende i righi che vanno da E21 a E33, ed è da escludere, perché non riguarda le spese detraibili, ma bensì deducibili
  • Sezione III, divisa in varie sottosezioni (A, B e C) e comprende i righi da E41a E 43 (sezione A), da E51 a E53 (sezione B) e da E57 a E59 (sezione C).Bisogna indicare le spese detraibili per interventi edilizi di ristrutturazione e per misure antisismiche (sezione A), dati catastali degli immobili per usufruire delle detrazioni (Sezione B), e le detrazioni d’imposta , pari a 50% su acquisto mobili destinati a immobili, e l’iva per l’acquisto di case classe A o B (sezione C).
  • Sezione IV, che comprende i righi E61 e 62 , e in cui vanno indicate le detrazioni per le spese atte ad ottenere un risparmio energetico.
  • Sezione V, che comprende i righi E71 e E72, e riguarda le detrazioni per le spese di locazione
  • Sezione VI, che comprende i righi da E81 a E83, e riguarda altre spese, come le detrazioni per l’affitto di terreni agricoli ai giovani e per le spese di mantenimento dei cani guida.

Per cui, nel Quadro E, ad esclusione della sezione II, ci sono tutte parti da compilare per ottenere detrazioni fiscali 2018.

Mentre chi per la dichiarazione dei redditi si avvale del Modello Redditi, dovrà compilare il Quadro RP per quanto riguarda gli oneri e le spese.Anche in questo caso vi è una suddivisione in sezioni.

  • Sezione I, in cui bisogna indicare le spese detraibili al 19%, come le spese sostenute per se stesso o per i familiari a carico, quali le spese sanitarie, per attività sportive sostenute dai ragazzi, o spese funebri, e quelle che danno diritto alla riduzione del 26%, come le erogazioni liberali Onlus.
  • Sezione II, nuovamente esclusa
  • Sezione III, divisa in A, B e C e compilabili allo stesso modo del modello 730.
  • Sezione IV, V, VI, come modello 730.

Novità apportate dalla legge per i redditi 2018

Le principali novità riguardanti la dichiarazione dei redditi 2018, sono, per quanto riguarda il modello 730 e il modello redditi:

  • Ecobonus, con detrazioni maggiori, soprattutto per interventi di riqualificazione energetica effettuate nelle parti comuni dei condomini.
  • Sismabonus, con detrazioni maggiori per interventi antisismici effettuate nelle parti comuni dei condomini.
  • Spese sanitarie, in quanto sono deducibili pure alimenti a fini medici speciali.
  • Spese d’istruzione, aumentato a 717 euro.
  • Cedolare secca, per locazioni inferiore ai 30 giorni.
  • Premi di risultato e welfare aziendale, innalzato a tremila euro.

Sono da menzionare anche le novità riguardo a

  • l’art bonus,
  • le spese sostenute dagli studenti universitari,
  • le borse di studio,
  • il cinque per mille,
  • il contributo di solidarietà,
  • l’addizionale comunale all’Irpef,
  • le locazioni brevi

Inoltre, per quanto riguarda il 730, la novità riguarda anche la data ultima di presentazione del 23 luglio, per coloro che si avvalgono di intermediari quali caf e professionisti abilitati.

Concludendo

È tutto chiaro? Quindi non fatevi scappare le detrazioni 2018 e correte a recuperare il/ i cud (in base ai familiari a carico, senza dimenticare che questi ultimi non devono superare il reddito di 2840, innalzato poi dalla legge di bilancio fino a 4000 euro per i figli a carico fino a 24 anni dal 2019 ), cercate i vari documenti attestanti spese che bisogna dedurre, tipo le spese mediche, e affrettatevi a compilare o a farvi aiutare a compilare il modulo.
Non dimenticatevi nulla. È tutto nel vostro interesse.

Mai rimandare a domani ciò che si può fare oggi, soprattutto se si tratta di recuperare soldi.

Previous

Neteller, pagamento trading

Next

Come risparmiare soldi: i trucchi migliori

Check Also