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    Cessione di quote Srl a titolo gratuito: come funziona, obblighi e rischi fiscali

    31/10/2025 6 Mins Read

    La cessione di quote di Srl a titolo gratuito è un’operazione con la quale è possibile trasferire la partecipazione di un socio ad altri soggetti senza ottenere un corrispettivo economico. È un atto molto frequente nelle società di famiglia o nelle riorganizzazioni interne, ma necessita di molta attenzione dal punto di vista giuridico, fiscale e formale.

    Indice

    Toggle
    • Cessione gratuita, donazione e prezzo simbolico
    • Procedura e adempimenti per la cessione gratuita delle quote
    • Aspetti fiscali e rischi di riqualificazione
      • Clausole statutarie e costi
    • Riferimenti normativi
    • Faq – Domande frequenti
      • Articoli correlati:

    Cessione gratuita, donazione e prezzo simbolico

    È importante non confondere il concetto di cessione gratuita con la donazione, perché parliamo di due cose differenti. La cessione di quote gratuita avviene senza corrispettivo economico, ma non necessariamente con finalità di liberalità. Può essere motivata da esigenze di tipo economico, come l’uscita di un socio, dalla redistribuzione interna o della riorganizzazione societaria.

    La donazione, invece, rappresenta un atto di liberalità che richiede l’obbligo della presenza di un notaio e due testimoni, ai sensi dell’art. 782 del Codice Civile.

    C’è poi la cessione a prezzo simbolico, in cui viene fissato un corrispettivo molto basso, per motivi contabili o di forma. Un prezzo irrisorio però, può essere visto dal Fisco come donazione dissimulata, con tutte le conseguenze in termini di imposte e accertamenti.

    La distinzione tra queste tre modalità è fondamentale, poiché incide su tre piani differenti:

    • La forma dell’atto (pubblica o privata digitale);
    • Il trattamento fiscale (imposte sulle donazioni o esenzione);
    • La validità ed efficacia nei confronti dei terzi.

    Una cessione gratuita può avvenire anche mediante scrittura privata firmata digitalmente, ma solo se lo statuto sociale lo consente e se non sono previste clausole restrittive.

    Tipologia di trasferimento Forma dell’atto Efficacia verso terzi Imposta applicabile Osservazioni principali
    Donazione di quote S.r.l. Atto pubblico notarile con 2 testimoni Dopo deposito al Registro delle Imprese (entro 30 gg) Imposta di donazione, con possibili esenzioni per passaggio generazionale Soluzione più sicura in ambito familiare; costi notarili più elevati
    Cessione gratuita di quote S.r.l. Scrittura privata autenticata o digitale (se ammesso dallo statuto) Dopo deposito al Registro delle Imprese Di norma non si applica imposta di donazione se manca l’animus donandi Richiede motivazione economica chiara; verificare clausole di prelazione/gradimento
    Cessione a prezzo simbolico Scrittura privata o atto pubblico Dopo deposito al Registro delle Imprese Possibile riqualificazione fiscale come donazione o come cessione a valore normale Utile solo se supportata da perizia o giustificazione del valore

    Procedura e adempimenti per la cessione gratuita delle quote

    Dal punto di vista operativo, la procedura di cessione delle quote a titolo gratuito segue passaggi precisi. Prima di tutto, è indispensabile verificare che lo statuto societario non contenga clausole di prelazione o gradimento che limitano la libertà di trasferimento delle partecipazioni.
    Le Srl, infatti, possono prevedere che anche i trasferimenti non onerosi siano subordinati al consenso degli altri soci o dell’organo amministrativo.

    Una volta verificata la libertà di cessione, è necessario redigere l’atto. Se l’operazione non ha carattere di liberalità, può essere effettuata tramite scrittura privata autenticata o digitale, purché firmata con firma elettronica qualificata da entrambe le parti.
    In caso contrario, ossia se si tratta di vera donazione, è obbligatorio l’intervento di un notaio.

    L’atto deve contenere:

    • I dati anagrafici delle parti,
    • La quota ceduta e la percentuale di partecipazione,
    • La dichiarazione di assenza di corrispettivo,
    • L’accettazione del cessionario,
    • Gli eventuali riferimenti allo statuto e alle clausole societarie.

    Dopo la stipula, la cessione diviene efficace solo con il deposito dell’atto presso il Registro delle Imprese entro trenta giorni. Il deposito può essere curato dal notaio o, nei casi consentiti, dal commercialista abilitato. Fino a quel momento, la società e i terzi non possono considerare il nuovo socio come titolare delle quote.

    Aspetti fiscali e rischi di riqualificazione

    Una cessione di quote a titolo gratuito può essere trattata diversamente a seconda della natura dell’atto e delle motivazioni che la giustificano. Nel caso di donazione, si applica l’imposta sulle donazioni ma, esistono agevolazioni specifiche per il passaggio generazionale d’impresa: se le quote vengono donate a coniuge o discendenti e il controllo viene mantenuto per almeno cinque anni, è possibile godere dell’esenzione totale da imposta, ai sensi dell’art. 3, comma 4-ter, D.Lgs. 346/1990.

    Per la cessione gratuita non donativa, invece, non si applica automaticamente l’imposta di donazione, ma l’Agenzia delle Entrate può riqualificare l’operazione come donazione se ritiene assente una motivazione economica reale.
    Ad esempio, un socio che “cede” gratuitamente la sua quota senza uscire realmente dalla società o senza alcun vantaggio economico può essere considerato autore di una donazione mascherata.

    Anche la valutazione del valore della partecipazione ha il suo peso. Se il valore dichiarato è nullo o palesemente inferiore a quello di mercato, il Fisco può contestare la sottostima e applicare imposte o sanzioni. Nei casi dubbi, è consigliabile allegare una perizia di stima indipendente per attestare la coerenza del valore trasferito.

    Dal punto di vista contabile, la società dovrà aggiornare il libro soci, il capitale sociale rimane invariato e il subentro del nuovo socio non modifica la struttura patrimoniale.
    C’è però da dire che in presenza di passaggi tra soci familiari, la cessione gratuita può avere effetti anche sul patrimonio personale e successorio, motivo per cui è opportuno pianificare l’operazione in modo coordinato con un consulente fiscale e notarile.

    Clausole statutarie e costi

    Le clausole statutarie rappresentano spesso l’ostacolo principale a una cessione gratuita di quote. Molti statuti prevedono il diritto di prelazione a favore degli altri soci anche per gli atti a titolo gratuito. In tal caso, la cessione è sospensivamente condizionata all’eventuale esercizio di tale diritto. Altre previsioni, dette clausole di gradimento, subordinano il trasferimento all’approvazione dell’organo amministrativo o dell’assemblea. Se non rispettate, l’atto può essere dichiarato inefficace o addirittura nullo.

    Dal punto di vista dei costi, le spese dipendono dalla forma scelta.

    • Nel caso di donazione notarile, si devono considerare onorari, imposte e diritti di registro.
    • Per la cessione gratuita non notarile, i costi sono inferiori e riguardano l’imposta di registro fissa e i diritti camerali per il deposito.
    • L’eventuale perizia di stima comporta un costo aggiuntivo, ma può rivelarsi utile per evitare accertamenti.

    In termini di tempistiche, l’intero procedimento, dalla redazione alla registrazione, richiede in media da due a quattro settimane.
    L’operazione può essere condotta anche nell’ambito di una ristrutturazione societaria o di un passaggio generazionale, purché la motivazione sia coerente e documentata.

    Riferimenti normativi

    • Codice Civile, art. 2469 c.c. – Disciplina il trasferimento delle partecipazioni nelle S.r.l.
    • Codice Civile, art. 2470 c.c. – Stabilisce l’obbligo di deposito dell’atto presso il Registro delle Imprese.
    • Codice Civile, art. 782 c.c. – Impone la forma dell’atto pubblico per le donazioni.
    • L. 25 giugno 2008, n. 112, art. 36, co. 1-bis – Consente la cessione di quote S.r.l. con firma digitale e deposito da parte di intermediari abilitati.
    • Lgs. 346/1990 (Testo Unico sull’imposta di successione e donazione), art. 3, co. 4-ter – Prevede agevolazioni fiscali per il trasferimento gratuito di partecipazioni a familiari.
    • 58 TUIR (D.P.R. 917/1986) – Regola il trattamento fiscale dei trasferimenti d’azienda nei passaggi generazionali.

    Faq – Domande frequenti

    1. Serve sempre il notaio per la cessione gratuita di quote?
      Non necessariamente. Se lo statuto non prevede limitazioni, la cessione può avvenire con scrittura privata digitale. Se l’atto ha natura di donazione, il notaio è obbligatorio.
    2. La cessione gratuita è soggetta a imposta di donazione?
      Solo se l’operazione rivela una finalità di liberalità. In caso contrario, può essere considerata neutra ai fini dell’imposta, ma è necessario dimostrare l’assenza dell’intento donativo.
    3. Qual è la differenza principale tra cessione gratuita e donazione?
      La donazione richiede un atto pubblico con due testimoni e comporta un effetto di liberalità. La cessione gratuita è un trasferimento senza corrispettivo, ma può derivare da ragioni economiche o organizzative.
    4. Quando la cessione produce effetti verso la società e i terzi?
      Solo dopo il deposito dell’atto al Registro delle Imprese. Prima di tale adempimento, il nuovo socio non può esercitare diritti sociali.
    5. È possibile cedere gratuitamente quote a un familiare come passaggio generazionale?
      Sì, ed è una pratica diffusa. Se però l’atto è una donazione, si applicano le norme specifiche e le relative agevolazioni, a condizione che il controllo venga mantenuto per cinque anni.

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