La calvizieè una condizione patologica comune a molti uomini, in età non necessariamentetroppo adulta, e che colpisce in modo seppur meno frequente anche le donne.
Non tutti vedono in questo fenomeno naturaleun problema tale da provare disagio ma per molti può essere causa di insicurezza e perdita di autostimatanto da cercare, molte volte inutilmente, delle cure adatte per porvi rimedio.

Ad oggi, infatti, l’unica soluzione in grado didare dei risultati soddisfacenti e in tempi relativamente brevi è un trapianto di capelli.

In cosa consiste il trapianto di capelli?

Il trapiantodi capelli – o meglio autotrapianto-è una tecnica chirurgia che permette di risolvere il problema della calvizieridistribuendo in modo omogeneo i capelli “sani”, che vengono prelevati dallearee più folte per essere trapiantati nelle zone calve e diradate.
Un trattamento dai risultati garantiti inquanto, trattandosi di autotrapianto, nonha rischi di rigetto.

Tra le tecniche di autotrapianto più conosciute e meno invasive c’è senza dubbio la Micro FUE, una tecnica che non prevede incisioni e non lascia cicatrici. Questa tipologia di trapianto di capelli è un intervento che viene effettuato in anestesia locale e ha una durata che può richiedere dalle 5 alle 8 ore, ma tutto dipende dall’entità della zona da trattare.

Essenzialmente, prevede due fasi ben precise:

  • la fase di espianto, dove dopo aver rasato la zona donatrice, attraverso l’utilizzo di uno strumento chiamato Punch, il chirurgo provvede a prelevare le singole unità follicolari “sane” (capelli che non sono influenzati in modo negativo dell’ormone DHT, responsabile della calvizie) attraverso un’operazione di carotaggio del cuoio capelluto.
  • la fase di impianto, ovvero la fase in cui le singole unità follicolari prelevate vengono trapiantate in quelle zone in cui i capelli tendono a cadere, senza ricorrere ad alcuna incisione, attraverso l’utilizzo di un un implanter. È in questa fase che si palesa la competenza del chirurgo che nell’inserimento delle singole unità deve porre la massima attenzione all’orientamento dei capelli adiacenti per garantire al trapianto un risultato del tutto naturale.

Quali sono le percentuali di successo? Trattandosi come già anticipato di autotrapianto, non ci sono rischi di rigetto. Si parla in linea generale di una percentuale di successo del 95%: tutto dipende dunque dal chirurgo, dalla sua capacità di scegliere i follicoli da trapiantare ma anche dalla costanza dei pazienti nel seguire i consigli del proprio medico prima e dopo il trapianto.

Al fine di ottenere dei buoni risultati infatti non ci sono particolari precauzioni da adottare nel pree post operatorio. Quindi abbandonate ogni tipo di iniziativa fai da te:l’unico vadevecum da seguire alla lettera per non avere spiacevoli sorprese nelpre e post operatorio è quello del proprio chirurgo.
I primi risultati saranno visibili già dopo iprimi mesi e a distanza di un anno dall’intervento si potranno tirare i primibilanci in termini di quantità e di qualità dei capelli impiantati.

Qual è l’età giusta per fare un trapianto di capelli

Il problema della calvizie interessa giovani e meno giovani, può presentarsi in ogni momento e dunque non c’è un limite di età per sottoporsi a un trapianto di capelli. Però, c’è sempre un però… i casi vanno valutati singolarmente perché non si ricorre al trapianto in base all’età anagrafica bensì in relazione al grado e all’entità della calvizie.


Cosa significa? Che unragazzo giovane, colpito da calvizie prematura, che ha appena varcato la sogliadei trent’anni ne possa avere più bisogno di uomini più maturi.
Ecco, trent’anni. Questopotrebbe essere un punto di partenza. Ichirurghi più esperti infatti sconsigliano di sottoporsi a un trapianto dicapelli prima dei 30 anni per due ragioni ben precise:

  • la prima è che in età così giovane, nel pieno dell’azione ormonale, i capelli continuano a cadere e questo significa che negli anni successivi il paziente potrebbe sentire il bisogno di sottoporsi a un nuovo trapianto.
  • la seconda è legata principalmente al risultato. Sui minori di 30 anni la caduta non è stabile e non interessa sempre la stessa zona. Procedere a un trapianto in età “prematura” potrebbe essere causa di una cattiva redistribuzione e dunque di un pessimo risultato. 

Non c’è un tempo ben preciso per sottoporsi a un trapianto di capelli, sarà il chirurgo a dare indicazioni in merito ma quando si tratta di calvizie prematura una delle scelte più sagge è senza dubbio quella di aver pazienza e aspettare il momento in cui il trapianto di capelli è in grado di garantire i risultati sperati.

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