La raccomandata indescritta è la comunicazione che il postino lascia nella cassetta per informare del tentativo di consegna della raccomandata principale.

Può capitare di non essere presenti in casa e di ricevere una raccomandata che necessita di firma per essere ritirata.

Quando non è possibile, l’addetto alla consegna della posta lascia un foglietto che contiene le indicazioni per effettuare il recupero, con alcune informazioni utili che ci permettono di riconoscere il contenuto.

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Come riconoscere la raccomandata indescritta

L’avviso di giacenza con la raccomandata indescritta segnala, quindi, la mancata consegna della stessa che viene trattenuta nel CPD (Centro Primario di Distribuzione) o nella sede di Poste Italiane di riferimento, fino al ritiro di persona dell’interessato.

La raccomandata indescritta è una sorta di scontrino, contrassegnato con la sigla RI, oppure una busta colorata che può aiutare a capire il contenuto della raccomandata.

Se di colore bianco o giallo, si tratta degli avvisi più comuni come: pacchi, lettere, esito di un concorso pubblico, avviso di una riunione di condominio, comunicazione della propria banca, fornitore di servizi e utente o agenzia di assicurazione.

L’avviso di colore verde, invece, riguarda atti giudiziari come:

  • Cartella esattoriale;
  • Multa;
  • Mancato pagamento del bollo auto;
  • Verbale per revisione scaduta o non rinnovata;
  • Citazione a giudizio;
  • Tassa rifiuti o altre imposte non pagate.

Raccomandata indescritta: i codici identificativi

Dopo aver individuato il colore della raccomandata indescritta e la natura dell’avviso, bisogna trovare il mittente.

Per poterlo fare bisogna osservare i codici sullo scontrino, in particolare i primi 3 che identificano il tipo di contenuto e il soggetto che ha spedito la raccomandata, nello specifico:

  • Codici 649 e 669: comunicazioni provenienti da Banche o Uffici Finanziari per consegna di bancomat o carte di credito
  • Codice 650: comunicazioni provenienti dall’INPS.
  • Codice 689: lettere di gestione proprie delle Poste Italiane.
  • Codice 613 e 615: Agenzia delle Entrate.
  • Codice 612 e 614: la banca sta trasmettendo delle documentazioni contrattuali.

Come ritirare la raccomandate indescritta

Dopo che la consegna della raccomandata non è andata a buon fine e nella cassetta della posta viene lasciato lo scontrino, bisogna mettersi in contatto con Poste Italiane.

È possibile farlo chiamando il numero riportato sullo stesso e accordarsi per un secondo tentativo di consegna. In alternativa, provare ad aspettare un altro tentativo di consegna (1 giorni lavorativo) o recarsi di persona presso il CPD o l’ufficio postale centrale di zona di residenza.

Le raccomandate semplici restano in giacenza massima di 30 giorni; per le raccomandate veloci la giacenza è di 15 giorni. Per gli atti giudiziari i tempi si allungano fino a 180 giorni.

È possibile anche mandare un’altra persona a ritirare la raccomandata, ma con una delega scritta e firmata, associata alla copia del documento d’identità e il codice fiscale.

Inoltre, da pochi anni le Poste danno la possibilità di sfruttare il ritiro digitale, una modalità online e gratuita alternativa alla consegna fisica o al ritiro.

Quest’ultimo avviene tramite computer, smartphone o tablet, basta effettuare il login sul sito ufficiale di Poste Italiane utilizzando lo PosteID abilitato a SPID o account verificato di Poste mentre, la certificazione del ritiro è inviata col sistema “Postecert Firma Digitale Remota”.

Per gli atti giudiziari, invece, il ritiro digitale è previsto solo dopo il primo tentativo di recapito a domicilio.

Ci sono costi da sostenere?

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Non ci sono costi. Trattandosi di una semplice ricevuta attestante la possibilità di ritirare un plico, non è dovuto nessun importo nè per il mancato recapito della missiva “originale”, e nemmeno in fase di ritiro.

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