Una cambiale non pagata è come un debito, non adempiere al pagamento vuol dire esporsi a conseguenze e rischi anche molto importanti.
Infatti, la legge permette al creditore di procedere al recupero della somma attraverso una notifica di un atto di precetto.
Vediamo nel dettaglio quali sono le conseguenze delle cambiali non pagate e come fare per rimediare.
Cosa sono le cambiali?
La cambiale è uno strumento finanziario utilizzato nei rapporti commerciali per garantire il pagamento di un debito. Si tratta di un titolo di credito negoziabile che impegna il sottoscrittore (il traente) a pagare una determinata somma di denaro a una data specifica a favore di un beneficiario (il traente).
Esistono due tipologie principali di cambiale:
- Cambiale tratta: il rapporto avviene tra tre persone, ovvero, una persona (traente) ordina a un’altra (trattario) di pagare una somma al portatore del titolo (beneficiario).
- Vaglia cambiario o “pagherò cambiario”: si svolge tra due persone, la prima (emittente) promette il pagamento a un’altra (prenditore) in una data stabilita.
L’emissione delle cambiali per dilazionare un pagamento è soggetta ad alcune conseguenze di legge, in caso di inadempienza.
Cosa succede se non si paga una cambiale
In caso di mancato pagamento di una cambiale, indipendentemente dalla tipologia, ci sono due conseguenze: protesto e pignoramento.
La cambiale è un titolo esecutivo di natura giuridica, il che vuol dire che, se il debitore non paga, il creditore può agire nei suoi confronti senza passare per il tribunale.
Si può dire che è una sentenza definitiva che, se non pagata dal debitore, permette al creditore di agire anche col pignoramento dei beni, del conto corrente e altre fonti di reddito per recuperare il credito insoluto.
Atto di precetto cambiale non pagata
Dopo il mancato pagamento di una cambiale, il creditore invia l’atto di precetto, ovvero un ultimo avvertimento che sollecita il debitore ad adempiere al suo obbligo, entro i dieci giorni successivi.
In caso di risposta negativamente, a partire dall’undicesimo giorno, il creditore può procedere con l’avvio del pignoramento.
Protesto del debitore
Una conseguenza secondaria ma non meno importante, è l’inserimento nel Registro dei protestati e cattivi pagatori. Quando una persona non paga una o più cambiali, si parla di protesto del debitore.
Il notaio scrive un atto in cui attesta il mancato pagamento del titolo di credito, il debitore viene iscritto nel registro e non può emettere altre cambiali o assegni fino alla durata del protesto ( 5 anni).
Quando è possibile richiedere la cancellazione del protesto
Se la cambiale viene pagata entro 12 mesi dall’iscrizione nel registro dei protestati, il debitore può fare richiesta di cancellazione.
È sufficiente presentare una domanda presso l’apposito ufficio della Camera di Commercio territoriale. Se i documenti sono corretti, la cancellazione dal registro della segnalazione avviene entro 20 giorni.
Nel caso in cui il pagamento della cambiale avviene dopo i 12 mesi, non è possibile procedere con la cancellazione diretta, ma sarà necessario presentare richiesta al Presidente del Tribunale di competenza, fornendo la documentazione necessario che certifichi il saldo del debito.
Ottenuto il credito di riabilitazione, si può presentare l’istanza alla Camera di Commercio. In ogni caso, il protesto delle cambiali decade automaticamente dopo 5 anni dalla pubblicazione.