Al giorno d’oggi, il mondo del calcio è diventato sempre più di stampo aziendale, come dimostrano i club quotati in Borsa. Ad esempio, la Juventus, storico club italiano che nell’ultimo periodo ha fatto incetta di titoli solo in ambito nazionale, lo dimostra appieno. Cosa dire perciò delle azioni Juventus? Obiettivo di questo articolo è quello di presentare in maniera approfondita tutte le sue caratteristiche.
- Grafico azioni Juventus in tempo reale
- Azioni Juventus: chi è che le controlla?
- Parametri fondamentali da valutare se si decide di investire in azioni Juventus
- Il ruolo del calciomercato
- Quanto conta la vendita dei biglietti in termini di andamento delle azioni?
- Il ruolo cruciale dell’Allianz Stadium
- Merchandising
- Situazione attuale tra analisi di status, trend e analisi del rischio
Azioni Juventus: chi è che le controlla?
A controllare i titoli della Juventus è la Exor, società il cui 59% è di proprietà dell’azienda intitolata alla storica figura dell’avvocato Gianni Agnelli, Giovanni Agnelli & C. S.a.p.a., che tra le altre cose si occupa di controllare anche il 14% delle azioni della Vecchia Signora. La restante percentuale del 26,9% è divisa tra i piccoli azionisti per mezzo di un’apposita associazione, denominata “Associazione dei Piccoli Azionisti della Juventus FC”. La sua nascita è datata 2010 e al momento ha dalla sua più di 40.000 tesserati.
Dove acquistare azioni Juventus?
Chi è intenzionato ad acquistare i titoli del club di Corso Galileo Ferraris, ha dalla sua una vasta scelta per investire. È opportuno affidarsi alla già citata “Associazione dei Piccoli Azionisti della Juventus FC”, contattandola, oppure acquistare titoli presso un broker forex affidabile.
Azioni Juventus: vi è un valore minimo d’acquisto?
E’ possibile acquistarne una o multipli di uno.
Parametri fondamentali da valutare se si decide di investire in azioni Juventus
Nel mondo del calcio, come anche negli investimenti nelle azioni per le squadre di calcio, è sempre il campo a parlare. E i risultati della Juventus, limitatamente all’Italia, sono stati eccellenti negli ultimi 7 anni, fra scudetti e Coppe Italia.
In Europa, al momento, nonostante le due recenti finali, la Champions League è restata soltanto un miraggio. Tuttavia, nonostante dopo le sconfitte contro due “colossi” del calibro di Barcellona e Real Madrid, i rendimenti delle azioni Juventus sono stati ultra positivi, visto l’afflusso di denaro entrato nelle casse della squadra bianconera.
Il ruolo del calciomercato
Nell’ottica delle crescita del valore delle azioni di un club sportivo, un ruolo determinante lo gioca il calciomercato: acquistare giocatori “a poco” per rivenderli “a molto” è sinonimo di marginalità. Ad esempio, Arturo Vidal, centrocampista cileno arrivato dal Bayer Leverkusen alla Juve nel 2011, è stato acquistato per 10,5 milioni di euro più 2 di bunus; nel 2015, dopo quattro stagioni alla Vecchia Signora, il mediano di Santiago del Cile è passato al Bayern Monaco per la cifra di 37 milioni di euro più 3 di bonus.
E il caso di Paul Pogba, sotto questo aspetto, è ancora più evidente. Il centrocampista francese di origini guineiane, è arrivato nel 2012 praticamente gratis dal Manchester United per via di alcuni contrasti avuti con Sir Alex Ferguson. Poi, dopo 4 anni in bianconero, il centrocampista francese classe 1992, ha fatto ritorno ai Red Devils che hanno sborsato la cifra record di 105 milioni di euro per riprenderselo. 72,5 sono finiti nelle casse della Juve e 27 nelle mani del suo procuratore Mino Raiola. Ebbene, anche queste trattative, vista l’elevata marginalità, o meglio le notevoli plusvalenze, non hanno fatto altro che apportare benefici alle azioni del club torinese.
Inoltre, anche le trattative in fase di calciomercato giocano un ruolo di un certo impatto sull’andamento delle azioni. Trattare nomi altisonanti, infatti, fa schizzare il prezzo delle azioni di un club calcistico verso l’alto. Di contro, la voce di presunti addii di campioni può dar luogo a perdite di una certa sostanza. Elementare, questo.
Quanto conta la vendita dei biglietti in termini di andamento delle azioni?
La risposta è “molto”. Ed il motivo è semplicissimo. Più si va avanti, specie nelle competizioni europee, più i tifosi seguono la squadra all’Allianz Stadium, più vengono venduti biglietti, più il club incassa soldi. Si tenga conto che i prezzi dello stadio della Juventus, vista la modernità delle strutture, sono più alti di quelli dei club di Serie A. Ciò vuol dire, di logica conseguenza, che anche i margini sono superiori.
Il ruolo cruciale dell’Allianz Stadium
In Italia sono solo tre i club di Serie A che hanno uno stadio di proprietà: Sassuolo, Udinese e appunto la Vecchia Signora con l’Allianz Stadium. Parliamo di un impianto privo di barriere architettoniche ed eco compatibile (rispetto del protocollo di Kyoto: riduzione emissioni gas serra, zero possibilità di inquinamento acustico, nessun rischio di incendio, riutilizzo delle acque piovane, arginamento degli sprechi, diminuzione del consumo idrico pari al 50% nel momento in cui viene irrigato il rettangolo verde, integrazione totale col teleriscaldamento, di emissioni chimiche acustiche e termiche nemmeno l’ombra) che è sorto sulla stessa area dove era situato il vecchio Stadio delle Alpi.
Al momento, è il sesto impianto per capienza in Italia e il primo in Piemonte, come dimostra il numero massimo di posti a sedere per 41.07 spettatori. Il vantaggio di poter contare su uno stadio di proprietà è il non andare incontro ai costi fissi d’affitto da pagare in genere al comune. Ergo, i guadagni sono nettamente più alti.
Lo stadio, situato nei quartieri Lucento e Villetta, nei paraggi dell’area Continassa nella V circoscrizione dell’area nonrd-ovest di Torino, al confine con Venaria Reale, è considerato da tutti come il primo stadio di proprietà moderno in Italia, al punto da essere diventato, negli ultimi anni, uno ei punti di interesse di Torino.
Merchandising
Una cosa è certa: il brand Juventus in Italia “tira molto”, come dimostrano le magliette vendute e i gadget di riferimento, acquistabili sul sito internet e non solo. Vi è ancora però da fronteggiare il problema delle “magliette false”, specie in Italia, vera e propria piaga per il merchandising di un club di calcio. Sul mercato europeo e nazionale, il marchio del club torinese sta crescendo, ma è ancora al di sotto di club italiani e stranieri. Le vittorie dei titoli internazionali, piaccia o no, hanno un peso specifico non indifferente.
Ciò va inteso in ottica positiva, perché i margini di crescita ci sono davvero tutti. Il mercato asiatico, ed in particolar modo quello della Cina, hanno potenzialità che definire “infinite” è davvero poco, non solo per il bacino d’utenza, ma anche per l’aumento degli appassionati di calcio. E lo stesso dicasi per il mercato nord americano, dove, ad onor del vero, il calcio non è mai stato considerato, a differenza del basket o del baseball, come lo sport nazionale per antonomasia.
Situazione attuale tra analisi di status, trend e analisi del rischio
Nel medio periodo, lo status tecnico delle azioni Juventus è negativo, mentre nel breve termine si intravedono tutta una serie di margini relativi al miglioramento della forza rialzista. Nello specifico, la curva intercetta l’area di resistenza a 0,624. La stima dei supporti è a 0,6115. Per ciò che concerne le implicazioni tecniche, si prevede un ulteriore rialzo con il target stimato grosso modo nell’area 0,6365.
Per quanto riguarda l’area di rischio, si registra un importante scostamento dei prezzi delle azioni Juventus rispetto a tutti i valori ottenuti nell’ultimo periodo. Tutto ciò non fa altro che confermare la volatilità giornaliera, il cui valore corrisponde a 2,808. Investire in azioni Juventus, allo stato allo stato attuale delle cose, è un investimento ad elevata percentuale di rischio.
C’è, sì, la possibilità di ottenere lauti guadagni, ma non è affatto da escludere l’ipotesi di andare incontro a sostanziose perdite. Ergo, chi deve investire in azioni della Vecchia Signora deve farlo preferibilmente con un’operatività davvero di brevissimo periodo. Il motivo? Il decremento dei volumi intraday, pari a 1.027.368€, in rapporto alla media mobile dei volumi del mese di maggio 2018, pari a 2.487.036€.
Per fare margine, occorre ragionare con la testa dell’investitore e non con quella del tifoso. Ciò vuol dire ricoprire il ruolo di speculatore puro. Comprare azione e rivenderle in giornata con l’intento di fare profitto, a prescindere dalla fede calcistica, e la logica di fondo che può portare ad un risultato di successo sul mercato finanziario.
Conclusioni
La Juventus, storico club piemontese, fondata da un gruppo di studenti liceali di Torino nel lontano 1897, è diventato un club quotato in Borsa, e precisamente presso la Borsa di Milano, nel 2001.
Conviene investire in azioni Juventus? La risposta è sì, dato che il calcio è senza ombra di dubbio lo sport più seguito in Italia, che il club piemontese, proprio come tutte le società quotate in Borsa, differenzia in maniera notevole il suo capitale in svariate fonti e forme di investimento e che tutte le società calcistiche, Juve inclusa, informano in maniera trasparente tifosi e investitori (o tifosi investitori) circa gli andamenti delle azioni.
Come abbiamo già visto, però, l’investimento risulta conveniente solo se l’operatività è di brevissimo periodo. I bilanci sempre sani (di sicuro più sani della maggior parte dei club della Serie A) e lo stadio di proprietà non hanno fatto altro che dare alla squadra, che ha vinto 34 scudetti, una bella marcia in più.