“Una cena quasi perfetta” è un film uscito almeno due decenni fa, di quelli che si acquistavano su VHS, ma descrive in maniera “quasi perfetta” la cena informale di ieri sera a Bruxelles a cui hanno partecipato i capi di Stato e di governo dei paesi dell’UE. E nonostante l’intento ufficiale sia quello di discutere le nomine ai principali ruoli dell’esecutivo dell’unione, in cui il primo ministro italiano e il cancelliere tedesco potranno permettersi di fare il buono e il cattivo tempo, un altro obiettivo non detto è stato quello di valutare le reazioni a caldo sul principale tema politico che tiene banco dopo i risultati elettorali: l’euroscetticismo. Proprio come nel film, immaginate folto gruppo delle più alte cariche istituzionali discutere, domandare, ammiccare e porre domande trabocchetto con lo scopo e intento preciso di capire quali sono le wild cards dell’unione a! l di là dei risultati sotto gli occhi di tutti: ovviamente senza l’omicidio alla fine della cena. Anche se, abbiamo imparato negli ultimi anni, l’eliminazione politica è sempre in agguato, soprattutto in passi così cruciali.

Andiamo a vedere quali sono i principali Market Movers di giornata

Nessun dato particolarmente rilevante in giornata. In nottata i dati giapponesi sulle vendite al dettaglio giapponesi alla 1:50 attese in decisa frenata a -3.3per cento rispetto al sorprendente 11.0per cento della rilevazione precedente. Alle 2:00 il dato HIA sulle vendite di nuove case in Australia e alle 3:30 il dato sulla spesa privata trimestrale attesa in recupero a -1.4per cento rispetto al dato precedente a -5.2per cento.

PIL, questo è il secondo calo consecutivo

La fiducia delle imprese, in Italia, è scesa questo mese. E l’economia fatica a riprendersi. Lo ha affermato l’Istat. L’agenzia nazionale di statistica ha detto che il suo indice di fiducia è sceso a 86,9 punti a maggio rispetto a 88,8 del mese di aprile, per il secondo calo mensile consecutivo. Ha detto che il calo è dovuto alle imprese, ai servizi di mercato e alle costruzioni in grado di perdere lottimismo. Italia, alla fine del 2013, sembrava aver messo due anni di recessione alle spalle, quando ha registrato una crescita positiva dello 0,1per cento nell’ultimo trimestre. Ma le speranze di ripresa si sono ammaccate a causa del PIL in calo dello 0,1per cento nei primi tre mesi di quest’anno.

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