Dallo scorso 1° marzo è scattata l’Ecotassa auto, ovvero la tassa che si paga sulle operazioni di acquisto di auto con emissioni di CO2 superiori a 160 grammi per chilometro. Anche se sono già state preannunciate delle modifiche al quadro normativo in vigore, per il momento è stato stabilito che il nuovo tributo resterà in vigore fino al 31 dicembre 2021, come sancito dall’ultima legge di Bilancio, la 145/2018, all’articolo 1, commi 1042-1046. Ma come funziona?
Come funziona l’Ecotassa 2019
Più in dettaglio, e riprendendo i principali passaggi del materiale normativo oggi a nostra disposizione, l’Ecotassa 2019 è dovuta da tutte le persone che compiono operazioni di acquisto, anche in leasing, e di immatricolazione in Italia di un veicolo di categoria M1, cioè i veicoli con almeno quattro ruote, che risultano essere destinati alle attività di trasporto di persone, con un massimo di nove posti a sedere, tranne che sia a uso speciale.
Dunque, l’Ecotassa 2019, superati i livelli di emissioni di CO2 che sono previsti dalla legge, si applica sulle autovetture, sui pullmini e sui camper. Normalmente il veicolo deve inoltre essere “nuovo di fabbrica”, ma se è già stato immatricolato all’estero (non importa per quanto tempo) è comunque soggetto alla tassa se viene reimmatricolato in Italia.
Quanto si paga con l’Ecotassa 2019
Ma quanto si paga con l’Ecotassa 2019? L’importo che dovrà essere pagato dipende sostanzialmente dall’entità dello sforamento delle emissioni di CO2 rispetto alla soglia che è stata fissata dalla legge di Bilancio.
Per esempio, se il gap negativo è compreso tra 161 e 175 g/km, l’Ecotassa 2019 che il titolare del mezzo dovrà pagare ammonterà a 1.100 euro, mentre se è tra 176 e 200 l’Ecotassa sarà di 1.600 euro. Naturalmente, il “costo” sale man mano che peggiora lo sconfinamento tra la soglia massima e quella effettiva del proprio mezzo. Per esempio, se la differenza è tra 201 e 250 l’Ecotassa sarà di 2mila euro e se sarà superiore a 250 l’Ecotassa sarà di 2.500 euro.
I valori di biossido di carbonio
Stando inoltre a quanto è stato previsto, fino al 31 dicembre 2020 (quindi, l’anno precedente all’ultimo anno di Ecotassa, il 2021), il numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro del veicolo sarà relativo al ciclo di prova Nedc, come viene indicato all’interno del secondo riquadro al punto V.7 della carta di circolazione.
Dal 2021 è previsto che siano riportati valori più alti, considerato che saranno ottenuti attraverso il ciclo di prova Wltp, che sembra essere più rigoroso, visto e considerato che tale prova prevede velocità e accelerazioni maggiori.
Dunque, un consiglio finale. Le persone che desiderano tutelarsi contro quei venditori che magari gli promettono che il veicolo è esente dall’Ecotassa o non paga più di un certo importo, farebbero bene a far aggiungere sul contratto di acquisto la clausola che fissa il numero di grammi / chilometro di CO2 che saranno riportati su tale punto della carta di circolazione. ntion;}}{\*\