È possibile aprire dei conti correnti anonimi all’estero? Cerchiamo di fare chiarezza su questa possibilità e vediamo come comportarsi per non cadere nell’illegalità.

Molte persone valutano la possibilità di attivare un conto corrente anonimo in paesi offshore come Malta e San Marino, senza sapere che commetterebbero un illecito, perché in Italia, questo tipo di comportamento viola la legge.

Quindi, tieni presente questa considerazione iniziale, perché se decidi di andare avanti e aprire il conto anonimo, devi essere consapevole delle conseguenze.

Ci sono alcune situazioni in cui è possibile farlo, rispettano determinati requisiti ma, in linea di massima, i conti offshore anonimi sono da evitare.

Oltre ad essere un’operazione illecita, è anche inutile perché tanti Stati nel mondo aderiscono ad accordi precisi che prevedono l’interscambio delle informazioni fiscali, ed è quindi impossibile passare “inosservati”.

Quali sono i rischi di aprire un conto corrente anonimo offshore?

Attualmente gli Stati che non aderiscono all’accordo dello scambio di informazioni finanziarie, comportano un rischio elevatissimo. Come prima cosa, il patrimonio viene volatizzato, inoltre, ci sono costi di gestione particolarmente alti che possono anche raggiungere il 30% ad operazione.

Questi stati offshore non aderenti non possono offrire garanzie in termini di riduzione del rischio sul capitale. Già solo questi motivi dovrebbero farti desistere dall’idea di aprire il conto all’esterno in anonimo perché potresti perdere il denaro, oltre al fatto che si tratterebbe di un’operazione illegale.

Puoi comunque aprire un conto corrente in un Paese estero purché vengano rispettate tutte le norme in vigore nel paese di residenza e in quello in cui viene aperto il conto corrente.

In caso contrario, se non si rispettano le norme, ci si imbatte in sanzioni relative al riciclaggio di denaro e/o di evasione fiscale.

Come aprire un conto all’esterno?

Per poter aprire il conto corrente estero bisogna seguire delle regole: il denaro deve provenire solo da fonti di reddito dichiarate e lecite. Bisogna anche rispettare la normativa sul monitoraggio fiscale di chi detiene attività in un paese estero.

In Europa è possibile aprire un conto corrente all’interno di uno Stato membro e presso istituti bancari di Stati Extra UE Quando si apre il conto bisogna dichiarare la presenza dello stesso all’amministrazione finanziaria, compilando il quadro RW del Modello Persone Fisiche.

Questo quadro è stato inserito proprio per consentire il monitoraggio fiscale di attività che vengono detenute fuori dall’Italia. Prima della dichiarazione bisogna effettuare il pagamento dell’IVAFE, imposta patrimoniale che va pagata solo da chi è titolare di attività finanziarie in paesi esteri.

Conto corrente segreto all’estero

Un focus anche sui conti correnti “segreti”, che riguarda quelli aperti in Paesi esteri che garantiscono una riservatezza altissima.

Questo avviene perché si può usufruire della copertura e segretezza della diffusione dei propri dati personali a terzi. Quindi sì, ci sono conti correnti segreti ed è possibile aprirli, però bisogna sempre tener presente che il Fisco, di norma, deve saperlo e tenere nascosti i soldi rappresenta un illecito.

Non dichiararne l’esistenza espone a sanzioni molto pesanti che vanno dal 3% al 15% del capitale detenuto all’interno del conto non dichiarato e che, in alcuni casi, possono anche comprendere range dal 6% a 30%  sul valore per ogni anno non dichiarato.

Inoltre, non è possibile utilizzare il denaro su un conto offshore non dichiarato, rendendo la somma completamente inutile per le attività ed esigenze quotidiane o per operazione di una certa importanza.

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