Rimborso 730 senza sostituto: tempi, pagamento e quando arriva
Il rimborso del 730 senza sostituto d’imposta viene pagato direttamente dall’Agenzia delle Entrate e non dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. Questo comporta tempi più lunghi rispetto al 730 con sostituto, perché il rimborso arriva solo dopo i controlli previsti dall’amministrazione fiscale. In genere l’accredito avviene tra la fine dell’anno e i primi mesi di quello successivo, a condizione che l’IBAN sia corretto e che non emergano anomalie nella dichiarazione.
Come funziona il rimborso 730 senza sostituto?
Quando presenti il modello 730 senza sostituto d’imposta, il meccanismo del rimborso cambia in modo sostanziale rispetto alla situazione più comune. Nel 730 con sostituto, infatti, il conguaglio viene gestito direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, che anticipa le somme in busta paga o sulla pensione. Senza sostituto, questo passaggio non esiste.
In assenza di un soggetto che possa effettuare il conguaglio, l’intero processo viene gestito dall’Agenzia delle Entrate. È l’Agenzia che riceve la dichiarazione, ne verifica i dati, controlla le detrazioni e, solo dopo, dispone il rimborso. Il contribuente non riceve alcun accredito nei mesi estivi, ma deve attendere la chiusura delle verifiche fiscali.
Questa modalità riguarda soprattutto chi non ha un datore di lavoro attivo al momento della dichiarazione, come disoccupati, lavoratori con contratti terminati, collaboratori occasionali o contribuenti con redditi discontinui. Rientrano nella stessa situazione anche coloro che, pur avendo un sostituto, scelgono di non indicarlo nel modello 730.
Dal punto di vista dei diritti fiscali, non cambia nulla perché le detrazioni spettano comunque e il rimborso resta dovuto. Cambia però il percorso amministrativo, che diventa più lungo poiché l’Agenzia delle Entrate non anticipa le somme come fa un datore di lavoro e procede solo dopo aver completato i controlli automatici e, se necessario, quelli preventivi.
Quando arriva il rimborso 730 senza sostituto e da cosa dipendono i tempi?
Nella maggior parte dei casi, i primi pagamenti iniziano tra dicembre e gennaio, ma non è una regola valida per tutti. Se la dichiarazione non presenta errori, l’IBAN è corretto e non emergono elementi che richiedono verifiche aggiuntive, l’Agenzia può procedere senza ulteriori passaggi. In queste situazioni il rimborso arriva generalmente entro i primi mesi dell’anno successivo alla presentazione del 730.
I tempi si allungano in caso di controlli preventivi, che riguardano soprattutto rimborsi di importo elevato o dichiarazioni con detrazioni considerate più “sensibili”. In questi casi l’Agenzia sospende temporaneamente il pagamento per verificare la coerenza dei dati dichiarati. La sospensione non vuol dire che il rimborso verrà negato, ma comporta uno slittamento che può arrivare anche a diversi mesi.
C’è poi da controllare la correttezza delle informazioni bancarie. Se l’IBAN non è stato comunicato, è errato o non risulta intestato al contribuente, il rimborso non può essere accreditato e resta bloccato finché la situazione non viene sistemata. Anche questo è un motivo frequente di ritardo.
Per questo motivo, chi presenta il 730 senza sostituto deve mettere in conto tempi più lunghi e considerare il rimborso come un accredito differito e non come un’entrata immediata.
Cosa fare se il rimborso non arriva o ritarda troppo?
Nei mesi immediatamente successivi all’invio della dichiarazione, soprattutto fino all’autunno, l’assenza del rimborso è del tutto normale. In questa fase l’Agenzia delle Entrate sta ancora elaborando le dichiarazioni e non ha avviato i pagamenti.
Il primo controllo utile riguarda la presenza dell’IBAN nei sistemi dell’Agenzia. Accedendo all’area riservata con SPID, CIE o CNS è possibile verificare se le coordinate bancarie risultano correttamente registrate. Se l’IBAN manca o presenta errori, l’accredito non può avvenire e in questi casi, l’aggiornamento delle coordinate sblocca la situazione.
Se l’IBAN è corretto e il rimborso continua a non arrivare anche dopo diversi mesi, è probabile che la dichiarazione sia stata coinvolta in un controllo preventivo. Questo accade soprattutto in presenza di rimborsi elevati o di detrazioni che richiedono verifiche approfondite. Durante questa fase non è possibile accelerare i tempi, perché il pagamento resta sospeso fino alla conclusione dei controlli. L’unica cosa utile è assicurarsi di avere tutta la documentazione in ordine nel caso venga richiesta.
Inoltre, è possibile verificare lo stato della dichiarazione nel cassetto fiscale, in alcuni casi possono comparire comunicazioni o segnalazioni che spiegano il motivo del ritardo. Se emerge una richiesta di chiarimenti o integrazioni, bisogna rispondere quanto prima per evitare ulteriori slittamenti.
Quando il ritardo supera l’anno successivo alla presentazione del 730 è consigliato mettere in contatto diretto con l’ADE tramite assistenza online, sportello o intermediario, portando con sé tutta la documentazione necessaria, ovvero:
- Copia della dichiarazione;
- Ricevute di invio;
- Dati bancari.
Tutti questi dati sono necessari per ricostruire il percorso fatto dalla domanda di richiesta di rimborso e capire qual è il problema che ha bloccato l’emissione del pagamento.











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