Il certificato di malattia è un documento, rilasciato dal medico curante, che attesta l’impossibilità del soggetto di svolgere normalmente la propria attività lavorativa a causa di una malattia o altre condizioni fisiche debilitanti.
Il suo ottenimento, indispensabile per ottenere l’esonero giustificato dal lavoro e non perdere giorni di stipendio, deve essere richiesto immediatamente e viene rilasciato dal medico subito dopo la visita di controllo.
Qualcuno potrebbe domandarsi, per vari motivi, se è possibile ottenere un certificato di malattia retroattivo. La risposta è sì, ma questo può avvenire in un unico caso, tra l’altro molto limitato e ben definito, e non ogni qualvolta se ne ha bisogno.
In questo articolo andremo a scoprire qual è quell’unico caso nel quale viene rilasciato il certificato di malattia con efficacia retroattiva, come fare per ottenerlo e come funziona.
A cosa serve il certificato medico per malattia
Questo certificato, finalizzato a garantire il diritto alla salute e, di conseguenza, ad ammalarsi, o è stato introdotto nella legislazione italiana al fine di offrire una maggiore tutela al lavoratore obbligato ad assentarsi dal lavoro a causa delle sue condizioni fisiche e di salute.
Grazie alla certificazione rilasciata dal proprio medico curante, il dipendente ha la possibilità di dimostrare la causa dell’assenza e, di conseguenza, di giustificarla, assentandosi dal lavoro per il periodo di tempo necessario per guarire.
Oltre a giustificare l’assenza, questo documento consente anche di stabilire con esattezza il giorno di inizio del permesso per malattia, fondamentale per stabilire l’ammontare della retribuzione spettante durante tutto il periodo certificato.
Come si ottiene il certificato di malattia
Questo certificato medico viene fatto, come già accennato, dal medico curante, il quale deve rilasciarlo esclusivamente dopo aver visitato il lavoratore e aver accertato la presenza di un problema fisico o di salute che renda preferibile l’astensione dall’attività lavorativa per un certo periodo di tempo.
Il lavoratore deve dunque recarsi presso lo studio medico oppure richiedere una visita a domicilio e sottoporsi a una visita, grazie alla quale il medico potrà fare una prognosi e compilare il certificato, indicando le cause e la durata dell’assenza.
Il certificato deve essere consegnato o inviato sia al datore di lavoro sia all’ente previdenziale.
Entro quanto tempo dall’inizio della malattia è necessario richiedere il certificato
Il lavoratore che ha bisogno di usufruire di un permesso per malattia deve rispettare, oltre alle modalità, anche le tempistiche.
Come detto, il permesso ha inizio nel giorno indicato sul certificato di malattia, il quale deve essere immediatamente inoltrato al datore di lavoro e all’INPS, la quale potrà effettuare delle visite fiscali.
In linea generale, il certificato deve essere richiesto il giorno stesso dell’inizio della malattia. Questo però potrebbe risultare difficile in alcune situazioni, in quanto l’ammalato potrebbe non essere in grado di uscire di casa per recarsi subito dal proprio medico di base. È in questo caso che entra in gioco il certificato di malattia retroattivo, il quale consente di coprire un periodo precedente rispetto al momento del rilascio della certificazione.
Certificato malattia retroattivo: come funziona
L’unica situazione nella quale può essere rilasciato un certificato di malattia retroattivo si verifica quando, in seguito all’impossibilità del lavoratore di spostarsi dalla propria abitazione per recarsi dal proprio medico di base, quest’ultimo effettua una visita a domicilio.
In questo caso, considerando le diverse tempistiche e modalità, la legge permette al medico di inviare un certificato retrodatato; la retroattività non deve in ogni caso superare le 24 ore.
La possibilità di consegnare un certificato riportante la data del giorno precedente è regolamentata dalla circolare INPS 147/1996 e ha validità per i soli giorni feriali. Importante inoltre tenere presente il fatto che sul certificato dovrà anche essere indicato il motivo del ritardo.
Cosa succede se ci si reca dal medico molti giorni dopo l’insorgere della malattia
Nel caso in cui, per vari motivi, il lavoratore, dopo aver avvertito il datore di lavoro dell’assenza per malattia, non contattasse immediatamente il proprio medico curante e si facesse rilasciare il certificato due o più giorni dopo, non avrebbe la possibilità di ottenere una retrodatazione e incorrerebbe in un’assenza ingiustificata, la quale potrebbe portare spiacevoli conseguenze.
Per questo motivo, ma anche per il fatto che la legge non ammette ignoranza, è fondamentale, ai primi segni di malessere, non limitarsi a darne notizia al proprio datore di lavoro, ma contattare subito il proprio medico curante al fine di fissare un appuntamento presso il suo studio oppure al proprio domicilio.