Il petrolio è di nuovo ai massimi del mercato spingendo le borse di tutto il mondo.

Analizziamo i motivi di tale spinta verso l’alto.

Perché il petrolio è importante

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L’economia mondiale, e il nostro stesso stile di vita, sono influenzate in modo molto importante dal petrolio.

Pensiamo ai trasporti: l’energia utilizzata per i trasporti, sia privati che pubblici, proviene per il 90per cento dal petrolio e dai suoi derivati.
La stessa energia elettrica, il riscaldamento, le materie plastiche sono realizzate utilizzando petrolio.

Allo stato attuale, non abbiamo un altra fonte di energia, rinnovabile o non rinnovabile, che possa sostituire in tutto il petrolio e che possa essere versatile quanto il petrolio stesso. Per tali motivi il petrolio risulta essere, in molti campi, ancora non sostituibile da altre forme di energia.

Questo spinge al consumo del petrolio stesso avendo l’effetto di portarlo a prezzi massimi rispetto ai livelli storici. Qui puoi visionare le quotazione del petrolio in tempo reale.

Il consumo di petrolio in Italia e nel mondo

Si stima che ogni giorno vengano consumati circa 98 milioni di barili di petrolio. Le statistiche, inoltre, mostrano che, a testa, in Italia si consumano 25 barili di petrolio all’anno.

Nonostante il boom delle cosiddette energie rinnovabili, il consumo del petrolio non accenna a diminuire, anzi secondo l’AIE, Agenzia Internazionale dell’Energia, il consumo del petrolio è destinato a salire, nel 2018, a 100 milioni di barili.

Pur avendo alzato le stime sul consumo internazionale di petrolio, l’AIE ritiene che le riserve presenti siano sufficienti, pertanto l’agenzia ha tagliato le stime di produzione dei paesi OPEC, ovvero i paesi che aderiscono all’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio.

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Esportazioni USA di petrolio

I dati ufficiali mostrano che gli USA sono tra i paesi che ricevono maggiori benefici economici da questa risalita del petrolio. Le statistiche mostrano che le esportazioni di petrolio degli Stati Uniti d’America sono triplicate.

A settembre si è toccato l’apice di 1,98 barili al giorno, anche se nel mese successivo la produzione è tornata a 1,3 milioni al dì.

Tra le motivazioni d questo ritorno degli USA sul mercato del petrolio a livello mondiale è da segnalare, sicuramente, la rimozione da parte di Obama dell’autoembargo che era stato decretato quarant’anni fa dall’allora Presidente Carter.

Al ritmo di crescita attuale, si prevede che le esportazioni USA di petrolio potrebbero raddoppiare entro il 2022. Questo non ci deve far cadere nell’errore di pensare che l’economia americana diventi leader nell’esportazione di petrolio. Di fatto, seppur esportando così tanto petrolio, ne importano comunque 10 milioni di barili al giorno, principalmente dalla Cina.

Alcuni esperti ritengono però che questo movimento potrebbe causare problematiche: infatti, si teme che tra domanda interna ed estera l’offerta USA non sia in grado di rispondere, portando a un aumento dei prezzi.

Ma perché i mercati stranieri comprano petrolio USA? Principalmente per la sua qualità, ma anche perché i contratti stipulati con le imprese USA vengono percepiti come maggiormente sicuri di quelli stipulati con le imprese aderenti all’OPEC. Infatti si teme che i contratti stipulati nell’ambito OPEC siano spesso sottoposti alle tensioni geopolitiche che interessano la zona.

Altro fattore importante è che il prezzo del WTI, West Texas Intermediate, è inferiore al quello del Brent, che si riferisce a giacimenti del nord Europa ed utilizzato come prezzo di riferimento per l’area mediterranea.

Perchè il prezzo del petrolio sale?

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I motivi dell’innalzamento dei prezzi del petrolio sono molteplici.

Sicuramente abbiamo la componente della ripresa globale dell’economia da un lato, ma dall’altro abbiamo i paesi dell’Opec che contingentano le proprie produzioni.

Gli investitori scommettono sulla ripresa globale, pertanto gli investimenti effettuati portano all’innalzamento dei prezzi del petrolio.

Attualmente il petrolio è l’oro nero, ovvero uno dei migliori investimenti dei mercati. Il motivo dell’innalzamento del prezzo risiede nella classica formula domanda/offerta di petrolio. Se la domanda di petrolio aumenta, anche il prezzo dello stesso -a parità di produzione-, salirà.

Il periodo di ottimismo degli investitori, oltre al fatto che i paesi produttori aderenti all’OPEC mantengono le quote di produzione non aumentandole, innesca questo rialzo ai massimi che si prevede continuerà anche nei prossimi mesi fino a tutto il 2018.

Cosa possiamo aspettarci nel futuro?

opecSecondo parte degli esperti, le scorte di petrolio continueranno a diminuire, pertanto ci si potranno aspettare altri rialzi nei prezzi del petrolio.

La decisione dell’Opec di non aumentare la propria produzione sembra proprio che vada letta come metodo per non far scendere i prezzi del petrolio stesso. Se, pertanto, l’Opec manterrà i propri livelli di produzione, tenendo altresì conto che gli USA non potranno esportare maggiori quantità di petrolio per non andare in crisi con il mercato interno, possiamo prevedere che il prezzo continuerà a crescere anche nei prossimi mesi, fino ad arrivare ai 70 dollari al barile per la fine del 2018.

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