Investire oggi, ma con quali garanzie di successo? Rispondere a questa domanda non è affatto facile e la situazione globale del mercato degli investimenti attuali di certo non aiuta il piccolo investitore ad orientarsi nei labirinti di una finanza alle prese con mutazioni, involuzioni, evoluzioni costanti in tutti gli ambiti e mercati.
Sommario:

Attenzione agli investimenti errati

Crisi su scala globale, nuovi mercati che spuntano come funghi i quali, proprio come i prodotti del sottobosco, improvvisamente cessano nell’immediato di essere fonte di garanzia sul lungo periodo. Inoltre la velocità nelle ascese e nell’incertezza sulle nuove tecnologie, hanno determinato una certa insicurezza generale nell’investimento di denaro, sia nelle piccole sia nelle grandi somme destinate.

Caso di investimento con calo del reddito

E’ il caso ad esempio del gamberetto asiatico. Solo pochi anni fa generò una grande opportunità per alcuni paesi, soprattutto il Bangladesh, nei quali migliaia di ettari di risaia furono allagati con acqua salata perché il reddito di questo piccolo crostaceo era immediato e cospicuo. Ma la stessa regola della new-economy, espandendo in tutto il sud-est asiatico la medesima politica utilizzata nel paese bengalese, ha ridotto di molto il prezzo del gamberetto diminuendo improvvisamente e drasticamente il reddito alla fonte. Il risultato finale?

Migliaia di ettari inutilizzati e non riconvertibili nelle originarie risaie nel breve periodo (i terreni necessitano di almeno quindici anni per essere dissalati) e il conseguente drastico calo degli interessi per coloro che investirono sulle borse occidentali e asiatiche sperando in una tenuta sul lungo periodo.

Se all’inizio i tassi d’interesse generarono ricchezze, anche ingenti, in pochi anni il ridimensionamento riportò i valori di mercato al di sotto della situazione ordinaria.

Tutto oggi è talmente veloce da richiedere non solo competenza, ma intuito, senso profondo delle analisi, determinazione di valori mutabili in poche ore, variando la direzione dell’investimento, con la certezza che, almeno in Italia, i classici investimenti del passato (Buoni del Tesoro soprattutto, sia nel breve che nel lungo periodo) non generano più gli stessi redditi che sino ad una dozzina di anni fa, garantivano quel piccolo tesoretto di molte famiglie italiane anche non avvezze all’investimento.

Meglio allora lasciare perdere l’ipotesi di investire somme di denaro accantonate e rimanere nella sicurezza del ‘non reddito’ ma anche della non perdita nel bilancio di famiglia?

Non è del tutto così e alcuni generi di prima necessita, le cosiddette materie prime, proprio per la loro intrinseca importanza all’interno dei mercati agricoli, sia nella produzione che nella trasformazione degli stessi, hanno mantenuto una certa sicurezza nonostante le naturali evoluzioni dei mercati.

Tra essi il cacao, questa piccola pepita, oro per molti paesi dell’Africa, Centro e Sud America, Asia, con le sue mille varietà e le sue importanti destinazioni.

Il valore del cacao in quanto materia prima

Nessuna certezza allora, pochissime regole; eppure il cacao, in quanto commodity, cioè materia prima il cui prezzo di mercato viene fissato all’interno di alcune sedi specifiche tramite contratti futures nei quali si fissa periodicamente e in modalità preventiva il prezzo di vendita, può rappresentare un investimento abbastanza garantito nel lungo periodo.
Le cosiddette commodities hanno la duplice funzione di usufruire di:
  • un prezzo di vendita pre-determinato
  • per questo motivo, dipende dal flusso del mercato
  • dal rapporto domanda e offerta

Infatti l’investimento in queste possibilità rappresenta una sorta di croce e delizia per gli investitori.

Anni in cui l’acquisto di azioni di riferimento determinano grosse percentuali d’introito, con ottimi interessi anche nel breve periodo, si possono alternare con anni di inflazione del prodotto, nel caso del nostro cacao, essendo oggetto e diretta conseguenza degli andamenti climatici e non solo di mercato, basterebbe una grande siccità per diminuire il prezzo anche drasticamente, con conseguente perdita economica.
Il cacao, una materia prima in grande crescita anche tra i paesi del secondo e terzo mondo
Eppure, nonostante tutto, il cacao, rispetto ad altri prodotti similari, ha in se una certa garanzia innanzitutto di essere frutto di piantagioni solitamente localizzate in paesi ad alta piovosità, soprattutto per le varietà provenienti dai mercati del Centro e Sud America così come dal Sud-est asiatico, nonché Centro africano. Inoltre la sua richiesta aumenta ogni anno esponenzialmente.Sono lontani i tempi per il quale solo la nobiltà occidentale ricercava in questi semi la matrice indispensabile per le appaganti cioccolate in tazza: oggi la dolce cioccolata, rinomata anche tra i nutrizionisti, i quali non vedono più in questo prodotto della pasticceria e della cioccolateria un nemico, ma anzi, una fonte di serenità, un antidepressivo naturale.Per questi motivi, supportati anche da una maggiore ricchezza anche in paesi cosiddetti poveri, eppure in ascesa nel reddito pro-capite, il cacao non è più oggi un bene destinato solamente all’importazione del mondo occidentale (in questo ambito s’intende ovviamente l’Europa ed il Commonwealth e il Nord America (Stati Uniti e Canada), ma la richiesta interna nei paesi di produzione è accresciuta esponenzialmente.
Trading online cacao: le prospettive di profitto tramite investimenti di trading con le materie prime è sempre tra i sicuri e certi di ottenere dei profitti, il cacao è sicuramente oggi un investimento da tenere in considerazione.

Perchè investire nelle materie prime?

Per tanti motivi soprattutto legati tra loro dalla necessità e dalla peculiarità di essere materie indispensabili all’interno anche delle scale dei valori legati all’economia di sussistenza.
Se il gamberetto ha visto un crollo del prezzo alla produzione, dovuto soprattutto alla grande offerta asiatica, ciò ha determinato un grande problema sia nelle economie locali che negli investimenti di mercato:  i contratti preventivi hanno imposto prezzi bassissimi danneggiando produttori, contadini, investitori, ma il gambero è più che altro un piccolo lusso non prioritario anche nella tradizione occidentale, fu una cometa dagli alti redditi ma dal breve periodo d’ascesa.
Le vere materie prime hanno in se il potere dell’indispensabilità, della garanzia di essere fondamentali all’interno delle culture gastronomiche, in questo supportate, nel bene e nel male, dalle speculazioni nei paesi del terzo mondo, dalle grandi multinazionali dell’alimentazione, i burattinai dei mercati.

Come la farina di grano, l’olio di palma, lo zucchero (soprattutto di canna), il caffè, il tea, le spezie, il cacao rappresenta una certezza alimentare, in costante aumento da parte di una richiesta di consumatori che se nei mercati occidentali richiede fonti di matrice eco-solidale (quindi certificando il non sfruttamento dei produttori e della qualità di coltivazione eco-friendly, quindi aumentando il costo d’acquisto), nei mercati delle nuove economie rappresenta una sorta di lusso diffuso, tra i bambini e tra gli adulti.Passeggiando tra i mercati e sulle affollate strade di India, Pakistan, Cambogia, Vietnam, Malesia, Indonesia, Filippine, oggi è comunissimo vedere snack o gelati al cioccolato, pasticcerie simili alle dolci botteghe europee, ‘scimmiottamenti’ da parte di un’Asia (ma ciò vale anche per Africa e America) che proprio in questo dolce prodotto mostrano il loro accresciuto stato di benessere, anche se limitato, non importa.

Il cacao come status: il chicco è come una moneta, la scura polvere ha il valore della polvere d’oro.

Perché fare degli investimenti nel cacao?

Il cacao è’ un prodotto naturale, quindi derivato dalla produzione agricola. Per questa serie di motivi dietro al business del cacao si muovono economie, s’impiegano maestranze nelle piantagioni, raccoglitori, addetti al confezionamento, alla tostatura, alla distribuzione, alla produzione finale sia artigianale che industriale. Inoltre, l’abbiamo visto, le nuove etiche eco-friendly richiedono una maggior valutazione equo solidale delle produzione.
Questo comprensibile e incentivabile sentimento di rispetto delle condizioni economiche di paesi poveri, aumenta di conseguenza il prezzo all’origine, ma proprio in questo surplus la nuova coscienza determina la sua assoluta volontà di pagare un po di più il prodotto senza di conseguenza riportare sentimenti di ‘colonizzazione contemporanea‘, ancora giustamente presenti nel DNA occidentale.

I vantaggi del trading con il cacao

Inoltre il cacao è:
  • un prodotto pochissimo deperibile
  • a volte, al contrario, immagazzinato per concedere una lunga maturazione determinando sapori più intensi, esaltando gli aromi.
  • Questo stivaggio ne aumenta di conseguenza il valore, come per il vino, l’aceto balsamico, i formaggi stagionati anche oltre il quarto anno dalla produzione.
  • Come il caffè, o il tè o la canna da zucchero, anche il cacao è de-localizzato a diverse latitudini offrendo quasi sempre un sapore simile, con molte meno diversità rispetto agli aromi e le miscele di caffè.
  • Presente e coltivato in tutto il mondo, ciò consente al cacao di non subire la legge di un’eventuale siccità o calamità naturale all’interno di un paese di grande produzione del prodotto.  Facciamo un esempio, anche apocalittico volendo. Supponiamo una grande calamità in Centro America (eruzione, siccità, terremoto, uragano) che determini il crollo produttivo; la garanzia di mantenere ugualmente un’importante offerta mondiale è garantita dai mercati africani o asiatici, un motivo in più per sentirsi tutelati dai flussi di produzione.
  • Inoltre, essendo un future, ricordiamolo di nuovo, prodotto il cui prezzo è pre-determinato ancora prima della produzione del bene, già nel momento dell’acquisto l’investitore sarà a conoscenza del suo interesse finale, sia importante che relativamente piccolo. Un motivo in più per sentirsi tutelati.
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