La Mini Aspi è un sussidio di disoccupazione, regolamentato dalla legge 92/2012 e riservato ai lavoratori dipendenti che, avendo svolto attività subordinate discontinue e brevi, non possono usufruire dei vantaggi di un’indennità con requisiti ordinari. La prestazione è di specifica competenza dell’INPS.

CHI PUÒ USUFRUIRE DELLA MINI ASPI

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La Mini Aspi è un sussidio di disoccupazione entrato in vigore dal 2013

La Mini Aspi, entrata in vigore a partire dal 1 gennaio 2013, tutela alcune categorie di lavoratori. Si rivolge in particolare ad apprendisti, personale artistico, insegnanti e dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni con rapporto di lavoro subordinato e con contratto a tempo determinato.

Non possono richiedere il sussidio gli operai agricoli, i dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato, i collaboratori domestici, i giornalisti ed i pubblicisti professionisti con contratto di lavoro regolamentato dal CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) giornalistico nonché gli extracomunitari con permesso di soggiorno per un lavoro stagionale.

Per queste figure professionali vengono applicate le norme già vigenti in materia di disoccupazione ed indennità non agricola.

QUALI SONO I REQUISITI MINIMI PER RICHIEDERE LA MINI ASPI

Disoccupazione
In caso di disoccupazione, si può richiedere il sussidio mini Aspi: ma chi può richiederlo?

Per richiedere l’indennità di disoccupazione con requisiti minimi, o altrimenti nota come Mini Aspi, l’ex lavoratore dipendente deve possedere:

  • lo stato di disoccupazione involontario. Il soggetto interessato dovrà presentare al Centro per l’Impiego competente sul territorio una dichiarazione dettagliata che attesti l’immediata disponibilità nel ricercare oppure iniziare una nuova attività lavorativa, a seguito di quella già svolta.
  • il versamento dei contributi. Il soggetto può richiedere il sussidio solo se dispone di almeno 13 settimane di contribuzione versata o dovuta, nell’anno che precede l’inizio della disoccupazione. Tra i requisiti minimi non vengono contemplati gli anni di anzianità, normalmente indispensabili per ottenere l’indennità di disoccupazione ordinaria.

Come ampiamente trattato sul sito ufficiale dell’INPS, vengono considerati utili:

  • i contributi previdenziali: con quote Aspi e DS (ovvero la quota trattenuta in busta paga come forma di assicurazione pensionistica) versate durante il rapporto lavorativo subordinato;
  • i contributi figurativi: per maternità obbligatoria oppure per congedo parentale ma indennizzati;
  • i periodi di lavoro all’estero, purché in Paesi convenzionati dove è prevista la totalizzazione internazionale (in modo tale che i contributi non vadano perduti);
  • l’astensione dal lavoro (5 giorni lavorativi nell’anno solare) ma per giusta causa, come maternità oppure un’eventuale malattia dei figli in età compresa tra 0 e 8 anni.
  • il trasferimento del lavoratore ad un’altra sede distante oltre 50 Km dalla propria domiciliazione, raggiungibile con i mezzi pubblici in più o meno 80 minuti.
  • la procedura conciliativa regolamentata dall’articolo 7 della Legge n. 604 del 1966, con riferimento alle modifiche dell’articolo 1 comma 40 della “Legge di Riforma del Mercato del Lavoro”.

Chiaramente l’indennità non può essere richiesta nel caso in cui il rapporto di lavoro dovesse cessare a causa di dimissioni volontarie, di interruzione consensuale oppure nelle eventualità in cui l’ex dipendente subordinato abbia lavorato in quei Paesi esteri con i quali l’Italia non ha stipulato nessuna convenzione bilaterale in ambito di sicurezza sociale.

Al fine dell’ottenimento della Mini Aspi non vengono considerati utili inoltre quei periodi di:

  • malattie oppure infortuni sul lavoro senza integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro;
  • cassa integrazione (sia ordinaria che straordinaria) con sospensione a zero ore;
  • assenze e congedi fruiti dai componenti della famiglia di soggetto affetto da handicap di una certa gravità.

COME RICHIEDERE LA MINI ASPI

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I centri per l’impiego gestiscono tutte le pratiche della mini Aspi

La domanda della Mini Aspi va presentata all’Ente preposto telematicamente. A tal proposito, per la compilazione dei moduli ci si può rivolgere ai patronati, agli intermediari dell’istituto o in alternativa sfruttare:

  • i servizi Web dell’INPS accessibili al cittadino mediante codice PIN personale;
  • il Contact Center raggiungibile sia mediante telefono cellulare (a pagamento, secondo le condizioni previste dal proprio gestore) che da linea fissa (servizio gratuito).

È importante sottolineare che per essere valida, la domanda va presentata entro e non oltre i 2 mesi dall’effettiva disoccupazione.

PER QUANTO TEMPO SI PUÒ USUFRUIRE DEI VANTAGGI DELLA MINI ASPI

La Mini Aspi è un’indennità mensile. Viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà di quelle di contribuzione e per una somma corrispondente al 75% della retribuzione prevista dal contratto (in genere, compresa tra i 1.192,98 euro).

In caso di stipendio superiore, l’importo della Mini Aspi prevederà un incremento del 25% del differenziale tra l’importo predetto e la retribuzione media mensile. Tuttavia, non potrà essere maggiore dell’importo mensile massimo di CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria). L’importo è comprensivo degli ANF (Assegni al Nucleo Familiare) se spettano di diritto.

DECORRENZA DELLA PRESTAZIONE

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Durante la ricezione del sussidio di disoccupazione mini Aspi, la ricerca di lavoro deve essere sempre attenta e attiva

La Mini Aspi ha decorrenza a partire da:

  • l’ottavo giorno successivo alla cessazione della prestazione lavorativa qualora la richiesta venga presentata in tempo;
  • dal giorno dopo la presentazione della domanda;
  • a seguito del rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità ad un nuovo lavoro presentata al Centro per l’Impiego e non direttamente all’INPS;
  • dal giorno successivo alla presentazione della domanda purché rientri nei termini di legge consentiti.

COME INCASSARE LA MINI ASPI

La Mini Aspi viene accreditata sul conto corrente bancario oppure sul libretto postale. In alternativa, si può optare per una riscossione mediante bonifico domiciliato presso Poste Italiane (ad un qualsiasi sportello postale che rientri nel CAP di residenza) oppure direttamente all’abitazione del richiedente.

Bisogna tenere conto, inoltre, che le Pubbliche Amministrazioni non possono garantire pagamenti in contanti per prestazioni che superino i 1.000 euro netti.

CASI ECCEZIONALI: COSA ACCADE SE SI LAVORA DURANTE LA MINI ASPI

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Cercare lavoro: i centri per l’impiego forniscono elenchi con ricche offerte di lavoro o anche corsi di formazione all’avviamento professionale

Qualora il soggetto interessato dovesse intraprendere una nuova attività lavorativa, l’erogazione dell’indennità verrà sospesa d’ufficio. Al termine della prestazione, però, i pagamenti verranno automaticamente corrisposti per il periodo residuo.

Bisogna tenere presente che il lavoratore che richiede la Mini Aspi può svolgere solamente un lavoro che preveda delle prestazioni occasionali (il cosiddetto lavoro accessorio). La nuova attività non può dare luogo a compensi superiori a 3.000 euro al netto degli spettanti contributi previdenziali.

Qualora il lavoro fosse di natura autonoma oppure parasubordinato, il neo lavoratore dovrà informare l’INPS entro 30 giorni dalla data di inizio della nuova attività, dichiarandone il reddito annuale. Chiaramente, per continuare ad usufruire dell’indennità, è indispensabile che non superi la cifra minima prevista per conservare lo stato di disoccupazione.

Nell’ipotesi che il reddito del nuovo lavoro consenta di rientrare nel limite prestabilito, il sussidio di disoccupazione erogato verrà ridotto all’80% dei proventi preventivati.

CONDIZIONI IN CUI DECADE IL BENEFICIO DELLA MINI ASPI

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Sul sito e nei centri INPS si possono richiedere tutte le informazioni più dettagliate per la richiesta della disoccupazione mini Aspi

Il beneficiario non potrà più usufruire dei vantaggi forniti dall’indennità di disoccupazione Mini Aspi qualora:

  • perda lo stato di disoccupazione;
  • accetti una nuova condizione lavorativa che preveda un contratto di lavoro subordinato ma superiore ai 5 giorni;
  • intraprenda un lavoro autonomo senza comunicarlo debitamente all’INPS;
  • giunga ad un pensionamento anticipato oppure per vecchiaia;
  • percepisca contemporaneamente un assegno ordinario di invalidità;
  • rifiuti un’opportunità lavorativa la cui retribuzione superi almeno del 20% l’importo lordo fornito dalla Mini Aspi;
  • rifiuti di partecipare ad un’attività di formazione oppure ad un tirocinio senza un motivo che possa in qualche modo giustificarlo, oppure non frequenti assiduamente le iniziative di politica attiva.
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