Investire nel petrolio nel 2018

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Perché investire nel petrolio? Decidere di investire in petrolio è una decisione che non può non tener conto, innanzitutto, delle mosse operate dall’Opec (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio).

Fondata nel 1960, l’Opec, oggi, riunisce tredici stati membri e detiene l’80per cento delle riserve petrolifere mondiali. Dato dal quale si evince l’enorme potere che l’organismo ha sul mercato dell’oro nero e la libertà, ma soprattutto l’incidenza, posseduta sulla manipolazione dei prezzi del petrolio.

Durante il tanto atteso meeting Opec che si è tenuto lo scorso 30 novembre a Vienna, l’Opec ha deciso di stipulare un accordo per poter prolungare i tagli sulla produzione di greggio per tutto il 2018, accordo che ha coinvolto anche i paesi non Opec (Russia in primis).

È stata stabilita, inoltre, la possibilità di uscire (da parte di qualche stato) dal sacrificio a giugno. Si è parlato, poi, anche dell’integrazione nell’accordo di taglio dei paesi Libia e Nigeria, in un primo momento non coinvolti.

Il taglio in questione riguarda l’anno che sta per concludersi. Per il 2017 Opec aveva accordato, infatti, un taglio di 1,2 milioni di barili al giorno, mentre i Paesi non appartenenti al Cartello avevano approvato una riduzione dell’output pari a 558.000 barili al giorno. Decisioni che hanno portato i Brent sopra la soglia dei cinque dollari al barile.

Il nuovo accordo ha, così, prolungato il taglio sulla produzione del greggio prevista per il 2017 e ne ha stabilito un nuovo valore che si aggira intorno a 1,8 milioni di barili al giorno.

Intanto per le quotazioni visiona: https://anee.it/quotazione-petrolio-in-tempo-reale/

Investire in petrolio: cosa consigliano gli analisti?

barili di petrolio

Alla luce della situazione in cui imperversa il mercato del petrolio oggi (il prezzo del greggio è arrivato a 60$ al barile), gli analisti ritengono che il miglior modo per approfittare della situazione sia investire nelle azioni delle compagnie petrolifere.

Ovviamente non in maniera casuale e su tutte le compagnie. Difatti, tutti sono concordi nella raccomandazione di cautela e ponderazione nelle operazioni di investimento.

In ogni caso, secondo qualche esperto, bisognerebbe monitorare e investire su quelle compagnie che si dedicano all’esplorazione e alla fornitura di servizi petroliferi. Tanto per citarne qualcuna, Baker Hughes o Hulliburton.

Alcune di queste compagnie sono specializzate nel fracking, ossia in quella tecnica estrattiva che ha messo in crisi le strategie e i piani dell’Opec e ha accentuato la caduta dei prezzi del petrolio nella prima parte dell’anno.

Dunque, qualora si intenda procedere con l’investimento nel mercato del petrolio, non si potranno non tener in considerazioni i consigli e le indicazioni degli esperti.

Investire in petrolio: titoli su cui puntare per il 2018

investire in petrolio nel 2018

Secondo le valutazioni effettuate dagli analisti UBS, sulla base delle notizie provenienti dall’ultimo meeting dell’Opec, è possibile menzionare quattro titoli petroliferi sui quali sembrerebbe utile puntare e sui quali i potenziali investitori potrebbero iniziare a ragionare.
Eccoli in elenco:

  • Technip, è accreditato, con rating buy positivo, di un target price di 30€, valore superiore alla quotazione attuale che risulta di 24€.
  • Subsea7, società norvegese accreditata di un rating positivo con target price di 145 corone. Target price previsto in discreto potenziale, rialzo dal prezzo attuale di 123,40 corone.
  • Hunting, società accreditata di un target price pari a 650 pence, superiore alla quotazione attuale di 548,50 pence.
  • in ultimo, rating positivo anche per PGS con target price di 18 corone. Previsione, anche in quest’ultimo caso, in potenziale rialzo rispetto al prezzo attuale corrispondente a 13 corone.

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Investire in petrolio: cosa bisogna necessariamente conoscere

compagnie di petrolio in cui investire

Chi intende investire all’interno del mercato dell’oro nero deve innanzitutto sapere che il mercato tende a seguire le quotazioni di due tipi di petrolio, ossia il Brent e il Wti.

Nello specifico, il Brent è un tipo di petrolio costituito da una miscela di greggio dolce e leggero estratta dal Mare del Nord, mentre il Wti (West Texas Intermediate) viene estratto in America e si tratta di un tipo di petrolio sweet light crude.

ll Brent viene considerato un benchmark su scala mondiale per cui monitorare le quotazioni sul Brent risulta molto importante per i futuri investimenti.

Oltre a questo, è importante tener in considerazione altri fattori.
Innanzitutto, sarà fondamentale considerare che il prezzo del petrolio dipende anche dallo stoccaggio, dalle scorte e da fattori climatici.

Non trascurabili sono i fattori geopolitici ( i diversi conflitti e gli accordi tra i paesi consumatori e quelli produttori), poiché hanno un rilievo e un’incidenza consistente sui valori del petrolio, tanto da poter essere causa di scompigli e notevoli variazioni.

Inoltre, molti contratti petroliferi sono negoziati da trader di breve periodo. Ciò significa che il prezzo del petrolio non dipende solamente dalla domanda e dall’offerta, ma anche da tipi di investimento non propriamente commerciali.

La società statunitense Commodity Futures Trading Commission (CFTC) al fine di seguire e monitorare i flussi finanziari, pubblica una relazione sulle posizioni nette detenute da investitori non commerciali.
Una relazione, così, da conoscere e controllare per chi si trova alle prese con un investimento all’interno del mercato del petrolio.

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Investire in petrolio: perché conviene?

trading sul petrolio

Le ragioni sull’investire in petrolio risiedono nel tipo di investimento che rappresenta. Difatti si tratta di un asset:

  • facile, in quanto l’argomento petrolio appare, a livello globale, un argomento molto seguito. Il mercato del petrolio è, difatti, oggetto di numerosi studi, indagini, analisi, stime e previsioni. Elementi che facilitano la leggibilità dei dati inerenti l’oro nero.
  • accessibile, in quanto permette anche forme di investimento low cost.
  • volatile, sebbene la volatilità spesso sia un difetto -in quanto legata al concetto di imprevedibilità-, nel caso del petrolio è un vantaggio.

La ragione risiede nel fatto che è un asset facile, ossia leggibile. Questo significa che la volatilità può essere prevista e, dunque, può diventare fonte di profitto.

  • versatile, in quanto gli strumenti che permettono di renderlo oggetto di investimento sono differenti e molteplici. Gli strumenti più apprezzati e frequenti sono la borsa e le opzioni binarie.

Un’altra ragione che risiede alla base del perché conviene investire nel petrolio, è il prezzo. Il prezzo del petrolio è del tutto variabile e risulta esser soggetto ad alti e bassi che dipendono da diversi fattori e da molteplici variabili. Poiché, come detto, si tratta di un asset leggibile qualora le previsioni di innalzamento del prezzo siano positive, il profitto nell’investimento è grande.

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Investire in petrolio: le possibilità offerte dal mondo online

conviene investire in petrolio

Coloro che vogliono investire del denaro nel petrolio, oggi, hanno a disposizione delle piattaforme di trading online che propongono dei CFD, ossia dei contratti per differenza.

Il loro funzionamento si basa sull’acquisto di una certa quantità di petrolio al prezzo di mercato e sulla rivendita nel momento in cui i prezzi avranno raggiunto i valori desiderati.

Nello specifico, l’acquisto viene fatto quando le previsioni del prezzo del petrolio sono orientate verso un aumento, mentre la vendita quando se ne prevede il ribasso. Il guadagno, a posizione chiusa, consiste nella differenza tra il prezzo d’acquisto e il prezzo di vendita.

È chiaro come più si sia acuti e attenti alle variazioni di prezzo, più dettagliate e precise saranno le previsioni, maggiori saranno i guadagni.

La piattaforma mette a disposizione dell’utente una serie di funzioni che consentono di gestire il rischio delle proprie previsioni e anche di programmare la chiusura automatica della posizione al raggiungimento della soglia prestabilita.

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